Tranne Giovanni Consorte e Ivano Sacchetti, sono state tutte assolte le altre 11 persone fisiche imputate al processo di appello per la tentata scalata di Unipol a Bnl. L'ex presidente di Unipol e il suo numero due sono stati condannati per insidere trading e ostacolo all'autorità di vigilanza rispettivamente a un anno e 7 mesi e un anno e 6 mesi. Assolti tra gli altri l'ex governatore Antonio Fazio e l'immobiliarista Francesco Gaetano Caltagirone, insieme a tutti gli altri contropattisti di Bnl.
Le pene comminate oggi pomeriggio dai giudici della seconda sezione penale di Appello a Consorte e Sacchetti sono praticamente dimezzate rispetto a quelle di primo grado, quando l'ex presidente di Unipol e il suo numero due furono condannati rispettivamente a 3 anni, dieci mesi e 1,3 mln di euro di multa e a 3 anni, 7 mesi e un milione di euro di multa. Ii giudici della seconda sezione penale d'appello hanno revocato per loro anche le sanzioni pecuniarie e il reato di aggiotaggio. Per quanto riguarda le tre società imputate, Unipol dovrà pagare una sanzione pecuniaria di 420mila euro in base alla legge 231 del 2001 sulla responsabilità delle società per i reati commessi dai propri dipendenti, in questo caso i suoi ex vertici, con l'esclusione di Cimbri che è stato assolto.
Dunque a sette anni di distanza dalla primavera e dall'estate del "risiko bancario" e dei "furbetti del quartierino", i giudici hanno ribaltato la sentenza di condanna emessa il 31 ottobre 2011, dai giudici della prima sezione presieduta da Giovanna Ichino che condannò 16 imputati (13 persone e tre società) per i reati, a vario titolo, di aggiotaggio, di ostacolo all'attività degli organi di vigilanza e, solo per Consorte, di insider trading, e 12 assoluzioni (otto persone e quattro società).
Allora Fazio fu condannato a 3 anni e 6 mesi, l'ex Dg (e attuale Ad di Unipol) Carlo Cimbri a 3 anni, 7 mesi e un milione di multa, mentre i cosiddetti contropattisti (Francesco Gaetano Caltagirone, Vito Bonsignore (europarlamentare del Pdl), Danilo Coppola, Emilio Gnutti, i fratelli Ettore e Tiberio Lonati, Guido Leoni, Stefano Ricucci e Giuseppe Statuto) furono condannati a 3 anni, 6 mesi e 900mila euro di multa. Oggi sono stati tutti assolti.
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