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L’indice di fiducia delle imprese diminuisce per il terzo mese consecutivo, portandosi al livello più basso da marzo 2021. Una situazione per niente rassicurante quella emerge dal report Istat relativo alla fiducia dei consumatori e delle imprese nel mese di aprile 2025.
Gli indicatori stimano una diminuzione in due direzioni: sia per quanto riguarda il clima di fiducia dei consumatori sia per quello delle imprese.
Tra i consumatori si rileva un diffuso peggioramento delle opinioni, soprattutto quelle sulla situazione economica generale, di fatti:
Si ritiene opportuno evidenziare che il clima di fiducia dei consumatori è elaborato sulla base di nove domande ritenute maggiormente idonee per valutare l’ottimismo/pessimismo dei consumatori, più precisamente:
I risultati delle nove domande, espressi in forma di saldi ponderati su dati grezzi, sono aggregati tramite media aritmetica semplice; il risultato poi è riportato a numero indice con anno base uguale a 100. Vengono proposte anche delle disaggregazioni del clima totale, riportate anche a numero di indice.
Il clima economico è la media aritmetica semplice dei dati ponderati relativi a giudizi e attese sulla situazione economica dell’Italia e attese sulla disoccupazione.
Il clima personale è la media aritmetica semplice dei saldi ponderati delle rimanenti sei domande componenti il clima di fiducia cioè:
Il clima corrente è la media delle domande relative ai giudizi:
Il clima futuro è la media dei saldi delle attese ossia:
Per quanto riguarda le imprese, la flessione risulta più marcata nei servizi che nell’industria. In particolare:
Nel settore delle costruzioni:
Nel settore manifatturiero il calo è meno accentuato:
Si rende noto che il clima di fiducia delle imprese è elaborato tramite media aritmetica semplice dei saldi destagionalizzati delle domande ritenute maggiormente idonee per valutare l’ottimismo/pessimismo delle imprese. Il risultato è poi riportato a numero indice con anno base uguale a 100.
Il clima di fiducia delle imprese manifatturiere include giudizi sul livello degli ordini, giudizi sul livello delle scorte di magazzino (con segno invertito) e attese sul livello di produzione.
Le domande che contribuiscono al calcolo del clima di fiducia delle imprese delle costruzioni comprendono i giudizi sul livello degli ordini e/o piani di costruzione e le attese sull’occupazione.
Per le imprese dei servizi e dei mercati, invece, il calcolo del clima di fiducia comprende le domande relative ai giudizi e alle attese sugli ordini e i giudizi sull’andamento degli affari.
Per le imprese del commercio al dettaglio, infine, il clima include le domande riguardanti i giudizi sulle vendite, le attese sulle vendite e i giudizi sulle scorte.
Relativamente agli indici di fiducia si sottolinea che nella manifattura migliorano i giudizi sugli ordini mentre calano le attese sulla produzione e le scorte sono giudicate invariate. Nelle costruzioni, invece, si registra un peggioramento delle attese sull’occupazione presso l’impresa in presenza di una stabilità dei giudizi sugli ordini.
Focalizzandosi sul settore dei servizi di mercato, emerge un diffuso peggioramento di tutte le componenti del clima di fiducia. Il deterioramento dell’indice del comparto è influenzato, principalmente, dal crollo nel settore del turismo. Nel commercio del dettaglio, invece, il calo della fiducia è dovuto ai giudizi sulle vendite e dalle scorte di magazzino giudicate in accumulo; le attese sulle vendite, invece, aumentano moderatamente. A livello di circuito distributivo, l’indice scende solo nella grande distribuzione mentre in quella tradizionale si registra una crescita.
Il calo dell’indice di fiducia delle imprese è dovuto ad un peggioramento diffuso di tutti i settori; gli unici segnali debolmente positivi di questo mese provengono dal giudizio sugli ordini della manifattura e dalle attese sulle vendite nel commercio al dettaglio.
Il secondo calo consecutivo della fiducia dei consumatori, invece, esprime un generalizzato peggioramento delle opinioni dei consumatori, in particolare delle attese sulla situazione economica dell’Italia e delle valutazioni sull’opportunità di risparmiare nella fase attuale.