19 aprile 2021

Bce: aumentare il ritmo degli acquisti del Pepp nel secondo trimestre dell’anno

La Bce (Banca centrale europea) ipotizza di incrementare gli acquisti del Pepp nel secondo trimestre in modo da diminuire i rendimenti obbligazionari che potrebbero influire negativamente sulla ripresa economica europea.

Il Pepp (Pandemic Emergency Purchase Programme) cioè programma d’acquisto per l’emergenza pandemica, è uno strumento temporaneo di acquisto titoli pensato dalla Bce per arginare il collasso economico determinato dal Covid-19.

Negli Stati Uniti, a marzo, si è verificato un aumento dei prezzi e dei rendimenti dei bond (obbligazioni) che sono per i mercati finanziari titoli di debito emessi da società ma anche da enti pubblici che conferiscono al possessore il diritto di rimborso per una qualsiasi somma di denaro prestata all’emettitore più gli interessi maturati.

In merito, la Bce ha riferito ai mercati che il Consiglio direttivo a seguito di una valutazione delle condizioni di finanziamento e delle prospettive di inflazione, prevede che gli acquisti del Pepp saranno più elevati nel prossimo trimestre rispetto ai primi mesi del 2021.

Lo Startegist di Mts Capitalservices, Vincenzo Bova, ipotizza che l’aumento degli acquisti potrebbe essere di 80 miliardi al mese, rispetto ai 60 miliardi al mese del primo trimestre, considerando che la Bce nella prima settimana di aprile ha acquistato 17 miliardi.

In relazione al Pil, a dicembre, la Bce aveva ipotizzato una crescita pari al 3,9% nel 2021 e del 4,2% nel 2020 mentre nella sua relazione annuale, avvenuta giovedì scorso, ha rivisto la crescita del Pil al 4% per il 2021 e a 4,1% nel 2022. Le stime economiche saranno riviste nel mese di giugno.

Christine Lagarde, presidente della Banca centrale europea, riferendosi all’inflazione (aumento prolungato del livello medio generale dei prezzi di beni e servizi in un determinato periodo di tempo, che genera una diminuzione del potere d'acquisto della moneta) in relazione ai prezzi attuali dei future sul petrolio, prevede un aumento dell’1,5% nel 2021 e dell’1,2% nel 2022. L’obiettivo della Bce è, dunque, quello di mantenere i prezzi più bassi ma prossimi al 2% nel medio termine.
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