Bollette luce e gas, dati Arera: Italia tra i Paesi più cari d’Europa, peggio solo la Germania
Nel 2024 le famiglie italiane pagano bollette tra le più alte d’Europa: colpa di tasse e oneri che annullano i cali dell’energia. Ecco i dati ufficiali Arera.
Autore: Chiara Aiello
Nonostante un calo generalizzato in Europa, le famiglie italiane restano tra le più tartassate sulle bollette di luce e gas. Le imposte spingono i prezzi ben oltre la media UE.
Nel 2024 più della metà dell’Europa registra una “discesa” dei prezzi energetici, ma per le famiglie italiane nessuna boccata d’ossigeno.
I dati Arera sono chiari: l’Italia si conferma tra i Paesi europei con i prezzi più alti dell’energia elettrica per le utenze domestiche, seconda solo alla Germania.
Questo “gap” si spiega in principalmente con il peso delle tasse e degli oneri parafiscali che continuano a gravare sulla bolletta italiana.
Quanto pagano l’elettricità le famiglie in Europa
Facendo un confronto con i vari paesi europei, le differenze sono chiare:
Germania: 41,13 centesimi di euro per kWh;
Italia: 35,70 c€/kWh;
Francia: 28,03 c€/kWh;,
Spagna: 26,26 c€/kWh;
Media Area euro: 25,92 c€/kWh.
Anche se consideriamo solo il prezzo netto, cioè senza tasse e oneri, le famiglie italiane continuano a pagare di più della media dell’Area euro: 25,92 centesimi per kWh contro i 22,73 della media.
Il divario si mantiene in tutte le fasce di consumo, con differenze marcate soprattutto tra i piccoli utenti. Nella classe DA (fino a 1.000 kWh/anno), il costo in Italia è più alto dell’11,8% rispetto alla Francia. Con la Spagna, la differenza cresce fino al +37% nella classe DD (tra 5.000 e 15.000 kWh/anno).
Tasse e oneri, nemici in bolletta
La pressione fiscale è la grande responsabile del costo dell’energia in Italia. Nel 2024, le componenti di oneri e tasse sono cresciute del 28%, annullando quindi i benefici ottenuti dal calo dei prezzi dell’energia pura.
Confrontando l’Italia con il resto dell’UE:
le tasse italiane sono +51% rispetto alla Francia;
+36% rispetto alla Spagna;
+18% sopra la media dell’Area euro.
La pressione fiscale fa sì che il prezzo finale italiano sia molto più alto anche quando il costo della materia prima è simile.
Il mercato del gas
Il discorso non cambia per il gas. Nel 2024 il prezzo medio per i consumatori domestici italiani è salito a 13,1 c€/kWh, con un aumento del +15,1% rispetto all’anno precedente. Questo valore è superiore del 5,3% alla media UE, che nel 2023 era invece più alta dell’8,3%.
L’Italia risulta essere tra i paesi con i costi più alti per il gas:
Paesi Bassi: 16,8 c€/kWh;
Portogallo: 14,8 c€/kWh;
Italia: 13,1 c€/kWh.
I più bassi:
Ungheria: 2,88 c€/kWh;
Croazia: 4,62 c€/kWh.
Fasce di consumo e differenze sui prezzi del gas
Anche qui, le fasce di consumo cambiano il peso in bolletta:
per i piccoli consumatori i prezzi italiani sono saliti del +17%, arrivando a 17,12 c€/kWh;
per i medi consumatori: 12,30 c€/kWh, sempre in crescita del +17%;
solo per i grandi consumatori si registra una lieve flessione: -5,4%.
Nel resto dell’Europa, invece, si osservano riduzioni generalizzate per le famiglie con consumi medi e alti, rendendo il gap italiano ancora più evidente.
Ecco perché paghiamo di più
Le ragioni principali dietro i rincari italiani sono due:
terminati gli sconti governativi (riduzione IVA, azzeramento oneri) che avevano abbassato i prezzi;
aumento della componente fiscale sul gas: passata da 0 a 3,2 c€/kWh in un anno.
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