6 maggio 2021

Brexit e diritto alla pesca: è scontro tra Francia e regno unito ma arrivano le negoziazioni

Nonostante l’accordo post-brexit, tra Regno Unito e Unione Europea sembrano esserci ancora controversie su un argomento fortemente dibattuto: il diritto alla pesca, ma dopo un momento di tensione arrivano le negoziazioni che permettono di affrontare l’argomento con diplomazia.

In un quadro generale, è importante ricordare che, il 24 dicembre 2020 i negoziatori dell’Unione Europea hanno raggiunto un accordo con il Regno Unito in merito ai termini della sua futura cooperazione con l’UE.

Il Regno Unito ha lasciato l’Unione Europea il 31 gennaio 2020 a mezzanotte, successivamente all’entrata in vigore dell’accordo di recesso. Tale accordo ha segnato la fine dell’articolo 50 del TUE e l’inizio di un periodo transitorio durato fino al 31 dicembre 2020. Durante questo periodo il Regno Unito ha continuato ad applicare il diritto dell’Unione Europea ma non era più rappresentato nelle istituzioni del continente.

Nelle negoziazioni avvenute tra il 2 marzo 2020 e il 24 dicembre dello stesso anno, rientra la questione dei diritti alla pesca, riguardante l’accesso dei pescherecci alle acque che sono in prossimità delle rispettive coste.

Tale questione sembrava esser stata risolta, ma i fatti che si stanno attualmente verificando sembrano dimostrarne il contrario.
La situazione tra Regno Unito e Francia ha delineato un quadro di tensione, infatti, mentre la flotta francese si raduna nel porto di St. Helier con lo scopo di protestare contro le nuove norme post-Brexit sui diritti alla pesca, introdotti di recente dal Governo del Jersey, il Regno Unito ha schierato due navi della marina.

Secondo quanto spiegato dai vertici della nazione britannica, le navi della marina pur essendo armate avevano solo lo scopo di controllare la situazione, monitorando i movimenti della flotta francese.

Come già indicato, il motivo di questa situazione, fa riferimento alle nuove norme di pesca introdotte dal Governo dell’isola presente nel Canale della Manica. Queste nuove regole, infatti, sembrano compromettere la pesca dei francesi, in quanto, limiterebbero il loro accesso nelle acque condivise.

Secondo quanto esposto dalla Commissione Europea le nuove licenze violerebbero l’accordo raggiunto in passato, ma nonostante questo ciò che ci si aspetta è l’adozione di un comportamento diplomatico per affrontare la problematica.

In tal proposito, infatti, non tardano le negoziazioni che sembrano riportare uno scenario di tranquillità. Le flotte francesi rientrano e i negoziati permettono di affrontare nel dettaglio le questioni tecniche.

Il capitolo sul diritto alla pesca, quindi, è ancora dibattuto e questi fatti realmente accaduti ne sono la dimostrazione.
 © Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata
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