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Il presidente della fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, sottolinea come coloro che rifiutano di vaccinarsi, rappresentino, ad oggi, un rischio da non sottovalutare. Al momento, una percentuale di anziani, non risulta ancora immunizzata, motivo per cui, Cartabellotta propone delle soluzioni integrative, come per esempio la chiamata attiva, oltre all’adesione volontaria. In tal modo, si chiarirebbe, se chi non si vaccina, non riesce, o, al contrario, non è intenzionato.
L’obbligo di vaccinazione non è contemplato nella Costituzione e risulta complicato renderlo affine ad un obiettivo specifico. Quando era in vigore il decreto Lorenzin, tale obbligo era legato alla frequentazione scolastica, per cui si potrebbero concedere delle agevolazioni in più agli immunizzati. Il green pass, al momento, è una soluzione necessaria, anche se non sono ancora stati esplicati i dettagli.
In merito alla campagna vaccinale, il presidente della Fondazione, evidenzia che le scorte risultano essere quasi esaurite mentre le consegne si aggirano intorno a 2,9 milioni di dosi alla settimana. Inoltre, esprime il proprio stupore, per la situazione epidemiologica attuale, con un crollo significativo dei pazienti con sintomi, ospedalizzati, ed in terapia intensiva, chiaro segno, che la strategia del rischio ragionato è efficace, poiché gli effetti delle graduali riaperture delle attività, sono contenuti grazie all’accelerazione della campagna vaccinale.
In conclusione, in riferimento alla colorazione delle Regioni, Cartabellotta, ritiene che l’unica nota negativa del nuovo sistema, è che si fonda sul numero di casi per 100 mila abitanti, sostenendo che sarebbe meglio basarsi su un numero minimo di tamponi effettuati, poiché qualora qualcuno dovesse effettuare meno tamponi, logicamente, risulterebbero meno casi. E’ fondamentale decidere quale via intraprendere, se seguire nuovamente il tracciamento, oppure continuare una strategia di attenuazione, considerando, soprattutto, il numero di ospedalizzati.