Caso Amazon: la corte di giustizia europea conferma l’assenza di aiuti per il colosso americano

In Europa la Corte di giustizia annulla la decisione della Commissione Europea sul caso Amazon. Sembra che non ci sia stato nessun vantaggio in favore della filiale del colosso americano situata a Lussemburgo.

Il caso Amazon è stato già analizzato in precedenza, e in tal proposito ricordiamo che in Europa il colosso americano ha fatturato 44 miliardi nel 2020, ma le tasse versate al fisco del Lussemburgo, sede europea della multinazionale, corrispondono a zero.

Rispetto al 2019 la società ha incrementato i ricavi di 12 miliardi di euro, ma, allo stesso tempo ha presentato delle perdite corrispondenti a 1,2 miliardi. La dichiarazione di queste perdite ha garantito alla società un credito di imposta pari a 56 milioni di euro e ciò ha comportato il non pagamento di tasse alle casse del Fisco del Granducato di Lussemburgo.

Le posizioni del colosso americano e del Granducato hanno insospettito la Commissione Europea, la quale, ha dichiarato l’aiuto incompatibile con il mercato interno.

In questo arco di tempo, Amazon, in una nota, ha reso pubblica la sua posizione, dichiarando esplicitamente che tutte le tasse richieste dai paesi in cui opera vengono correttamente pagate. Questa dichiarazione della multinazionale è stata confermata e appoggiata dalla Corte di giustizia europea.

La corte UE, infatti, afferma che il vantaggio per la filiale europea del gruppo Amazon è stato nullo, precisando che non vi è stata, da parte della Commissione Europea, alcuna dimostrazione giuridicamente adeguata di una plausibile indebita riduzione dell’onere fiscale.

Il colosso americano si è definito soddisfatto di questo chiarimento, mentre, la Commissione Europea ha dichiarato di voler analizzare attentamente la sentenza data dalla Corte di giustizia. Il suo obiettivo è combattere le pratiche fiscali sleali.