19 ottobre 2019

L’attimo fuggente

Autore: Ester Annetta
Era il 2 giugno del 1989 quando, nei cinema americani, usciva “L'attimo fuggente”, la pellicola di Peter Weir che in pochissimo tempo avrebbe conquistato le platee di mezzo mondo, guadagnando l’olimpo delle storie senza tempo, quelle che non rispondono a mode del momento, ma diventano presto simboli immortali.

Nonostante siano passati trent’anni, infatti, quell’insegnamento che il professor Keating (nel film magistralmente interpretato da Robin Williams), alla fine degli anni cinquanta, rivolgeva ai suoi ragazzi del collegio maschile Welton è diventato un vessillo, mantiene ancora oggi intatti il suo valore e la sua forza, assurgendo ad insegnamento universale, diretto non ad una generazione specifica, collocata in un tempo ed in un luogo precisi, ma ai giovani d’ogni generazione presente e futura.

L’“attimo fuggente” è quel tempo destinato a ciascuno e spesso sprecato, quello che passa fugacemente e sul quale, invece, converrebbe riflettere, soffermandosi sulla necessità di impiegarlo proficuamente, per scoprire sé stessi, indagando nel proprio intimo, lasciando fuoriuscire la propria vera essenza piuttosto che adagiarsi nel conformismo; è quel tempo che va impiegato misurandosi continuamente, mantenendo la capacità di guardare il mondo, le situazioni, se stessi da più angolazioni invece che accettare la prima immagine che la realtà offre.

“Carpe Diem. Cogliete l'attimo, ragazzi. Rendete straordinarie le vostre vite!”: Keating, richiamando i versi di Orazio, incita così i suoi ragazzi, ricordando loro quanto sia effimera la vita, quanto sia comune il rischio di attraversarla senza lasciare alcuna traccia di sé, nemmeno accorgendosi d’aver avuto l’opportunità di transitare per l’esistenza ed il mondo, lasciandosi sfuggire le occasioni nell’attesa di un indefinito “altro” o anche solo per insicurezza o difetto di coraggio.

“Ognuno di noi in questa stanza un giorno smetterà di respirare: diventerà freddo e morirà. Adesso avvicinatevi tutti, e guardate questi visi del passato: li avrete visti mille volte, ma non credo che li abbiate mai guardati. Non sono molto diversi da voi, vero? Stesso taglio di capelli... pieni di ormoni come voi... e invincibili, come vi sentite voi... Il mondo è la loro ostrica, pensano di esser destinati a grandi cose come molti di voi. I loro occhi sono pieni di speranza: proprio come i vostri. Avranno atteso finché non è stato troppo tardi per realizzare almeno un briciolo del loro potenziale? Perché vedete, questi ragazzi ora sono concime per i fiori. Ma se ascoltate con attenzione li sentirete bisbigliare il loro monito. Coraggio, accostatevi! Ascoltate! Sentite? ‘Carpe’, ‘Carpe diem’…”.

Keating diventa allora “il Capitano” dei suo allievi, declamando i bellissimi versi di Walt Whitman scritti per il presidente Abraham Lincoln (morto al comando di quel metaforico “viaggio” – la situazione drammatica e difficile della guerra di secessione - compiuto per portare in salvo la sua nave, gli Stati Uniti d’America): si affianca e si fa guida dei suoi allievi, diventa loro compagno di vita, per aprirli all’ascolto dei loro pensieri e delle loro inclinazioni, mostrarsi nel loro carattere più vero, sentirsi liberi di esprimere i loro desideri e le loro speranze, affermarsi nelle loro identità. E, ancora una volta, la poesia diventa un inno, con i versi di Henry David Thoreau: “Andai nei boschi perché volevo vivere con saggezza e profondità/ e succhiare tutto il midollo della vita/ sbaragliare tutto ciò che non era vita/ E non scoprire, in punto di morte,/ che non ero vissuto”.

Ora Keating, l’insegnante ideale, quel saggio che sa trasformare la poesia in maestra di vita e che ciascun adolescente vorrebbe e dovrebbe avere, riprende vita in teatro.

A dargli corpo e voce è Ettore Bassi, attorniato da sei straordinari ragazzi che interpretano perfettamente altrettanti “tipi” di adolescenti, secondo modelli che restano in fondo attuali, anche nell’era dei social.

In scena a Roma, al Teatro Ghione fino al 20 ottobre, la versione teatrale de “L’attimo fuggente” diretta da Marco Iacomelli sarà poi ospitata, fino a gennaio, da diversi altri teatri italiani.

Riproponendo fedelmente i dialoghi del film, i protagonisti si muovono su una scena minimalista, utilizzando unicamente sei sedie che, di volta in volta, sono collocate in modo da suggerire una diversa ambientazione.

La forza della rappresentazione sta forse proprio in questo: nulla di visibile e concreto viene offerto al pubblico, che è così indotto a ricreare con l’immaginazione il contesto, scoprendo, tuttavia, che nulla di più potrebbe di fatto aggiungere ad una recitazione dalla forte potenza evocativa ed emotiva.

Ciascun personaggio con il suo tono di voce, le sue espressioni le sue intenzioni fa breccia e coinvolge, in un crescendo di sensazioni e di emozioni che resiste efficacemente per tutta la durata della rappresentazione, un “fiato unico”, senza intervalli, in grado di far sentire il vissuto di ciascuno, la parabola del singolo vissuto, proprio come se davvero ad ogni spettatore fosse dato di salire in piedi sul banco per osservare, da quella prospettiva, la varietà del genere umano con le sue fatiche, le sue angosce e i suoi drammi.

Anche in teatro, quella del professor Keating resta, dunque, una meravigliosa lezione.

L’ATTIMO FUGGENTE
Roma, Teatro Ghione (Via delle Fornaci, 38) fino al 20 ottobre
Con Ettore Bassi nel ruolo del prof. Keating
regia di Marco Iacomelli
Cast: JOHN KEATING, Ettore Bassi; PAUL NOLAN, Mimmo Chianese; SIG. PERRY; Marco Massari; NEIL PERRY, Matteo Vignati; TODD ANDERSON, Alessio Ruzzante; CHARLIE DALTON, Matteo Napoletano; KNOX OVERSTREET, Matteo Sangalli; RICHARD CAMERON, Leonardo Larini; STEVEN MEEKS, Edoardo Tagliaferri; CHRIS, Sara Giacci.

Prossimi appuntamenti: 24.10 Teatro Superga, Nichelino; 26-27.10 Teatro G. Pasta, Saronno; 29-30-31.10 Teatro Verdi, Udine; 2-3.11 Teatro Coccia, Novara; 06.11 Teatro Argentia, Gorgonzola; 07.11Teatro Moderno, Grosseto; 09-10.11 Teatro Crystal, Lovere; 15.11 Nuovo Teatro Verdi, Brindisi; 16.11 Teatro Fusco, Taranto; 22.11 Teatro Jenco, Viareggio; 23-24.11 Teatro Garibaldi, Figline; 29.11 Teatro Creberg, Bergamo; 18.12 Teatro Comunale, Cormons; 10-11-12.01 Teatro del Giglio, Lucca; 14.01 Teatro Carlo Monni, Campi Bisenzio; 16.01 Teatro Lirico, Magenta; 17-18.01 Teatro delle Celebrazioni, Bologna.
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