La tracciabilità dei pagamenti rappresenta una novità importante in materia dei rimborsi Irpef, introdotta dalla legge di Bilancio 2020, comporta l’utilizzo di strumenti di pagamento innovativi per ottenere il diritto a detrazioni fiscali in riferimento a determinate spese. Con una lettera inviata al MEF, la consulta Nazionale CAF richiede una deroga a tale obbligo.
La legge di Bilancio 2020, comma 679 dell’art.1 (L. 160/2019) ha introdotto, a partire dal 1° gennaio 2020, l’obbligo di utilizzare metodi di pagamento tracciabili per ottenere il diritto a detrazioni fiscali sul modello 730 o sulle dichiarazioni dei redditi delle persone fisiche. Tale norma si applica a tutte quelle spese che hanno diritto alla classica detrazione del 19%.
La tracciabilità dei pagamenti costituisce la grande novità in materia dei rimborsi Irpef. Tale tracciamento permette all’apparato finanziario dello Stato di ricostruire tutti i movimenti fatti dal denaro, e l’obiettivo del legislatore è quello di contrastare l’evasione e l’elusione fiscale, il riciclaggio dei capitali di provenienza illecita e il denaro contraffatto. La dicitura “mezzo di pagamento tracciato” fa riferimento agli strumenti di pagamento innovativi che negli ultimi anni hanno acquistato un grande consenso, diffondendosi rapidamente. La moneta elettronica è, infatti, rappresentativa del debito digitalizzato di un soggetto abilitato a strumenti di pagamento dotati di un dispositivo che consente il pagamento tramite rete telematica: bancomat, carta di credito, carte prepagate, assegni bancari, assegni circolari, bonifici bancari, bollettino postale, MAV e PagoPa.
È necessario ricordare che se la spesa di rifermento non viene effettuata con uno strumento di pagamento tracciabile non è possibile detrarla. Tra le principali rientrano le spese mediche, le visite e gli esami diagnostici, l’affitto degli studenti universitari seguiti dalle spese scolastiche, le spese veterinarie e le spese per l’assistenza a soggetti non auto-sufficienti, spese funebri, prestazioni sanitarie effettuate presso strutture sanitarie private o eseguite in regime di libera professione. Ai fini delle detrazioni Irpef, l’obbligo di tracciabilità viene applicato, con una sola eccezione, alle spese per farmaci e dispositivi medici e alle spese mediche sostenute presso strutture pubbliche o accreditate al Servizio Sanitario Nazionale. Per il salvataggio della detrazione fiscale nel modello 730/2021 è fondamentale che la ricevuta o la fattura rilasciata per la prestazione del servizio o dell’acquisto sottolinei la modalità di pagamento, inoltre, è possibile attestare il pagamento tracciato attraverso la consegna dell’estratto conto bancario, di una copia del bollettino o del MAV al professionista o al CAF.
Consapevole dell’importanza della detrazione fiscale, con una lettera inviata al Ministro dell’Economia e delle Finanze, la Consulta Nazionale CAF richiede una deroga per il solo 2020 all’obbligo dei pagamenti tracciabili come condizione per ottenere la detrazione. Tale richiesta è stata avanzata con l’intenzione di tutelare non solo i professionisti chiamati ad apporre il visto di conformità, ma anche quelle fasce di contribuenti italiani considerate più deboli, si tratta soprattutto di quei soggetti che per ragioni anagrafiche e culturali sono meno abituati all’utilizzo della moneta elettronica. Tale richiesta presuppone la previsione di due misure:
- La deroga per il solo 2020 dell’obbligo dei pagamenti tracciati;
- L’inserimento da parte di chi eroga il servizio, nella propria fattura o ricevuta, della detraibilità dello stesso solo se effettuato con pagamenti tracciati.
La proposta rende evidente che nell’anno 2020 il ricorso al pagamento tracciato è stato manifesto e la richiesta di deroga, solo per lo stesso anno, non depotenzierebbe l’efficacia della norma sulla tracciabilità ma potrebbe favorirne una diffusione informativa più capillare, in quanto, la campagna dichiarativa 2021 verrebbe utilizzata per informare tutti i contribuenti dell’esistenza dell’obbligo imposto dalla legge di Bilancio 2020.