12 maggio 2021

Unione europea: le stime primaverili delineano uno scenario positivo

Le ultime previsioni economiche della Commissione Europea sembrano delineare uno scenario positivo in Europa. Si prevede che la crescita rimanga solida nell’ultimo trimestre del 2021 con un ritorno del PIL al livello pre-pandemia.

Il 2020 è stato caratterizzato da alti e bassi dovuti all’andamento dell’epidemia. Il 2021, reduce da un ultimo trimestre dell’anno precedente caratterizzato da un forte calo della produzione, ha visto un inizio poco positivo. Ma la situazione attuale sembra iniziare a delineare un nuovo quadro socioeconomico, caratterizzato da una crescita sempre più ampia.

Nel complesso, si prevede che l’economia dell’Unione Europea crescerà del 4,2% nel 2021 e successivamente fino al 4,4% nel 2022, grazie soprattutto a fattori essenziali che saranno in grado di riportare il PIL ai livelli pre-covid.

La previsione, infatti, è che nei 27 Stati membri la produzione raggiunga, entro la fine del 2021, i livelli pre-crisi. In tal proposito, è previsto un rimbalzo del Prodotto Interno Lordo del 4,3%.

Come già sappiamo, i nuovi stili di vita introdotti con l’avvento della pandemia hanno incrementato i risparmi delle famiglie, ma, con le riaperture e l’attenuazione dell’incertezza il tasso di risparmio dovrebbe scendere gradualmente dal 19,4 per cento al 13,6 per cento, e ciò rappresenterebbe un aumento del consumo privato.

Particolare attenzione è rivolta al debito pubblico dell’area euro, in quanto, è previsto un massimo del 102% con una successiva diminuzione al 101% nel 2022.

In una visione generale, le prospettive del mercato del lavoro dipendono da un continuo sostegno politico ma l’occupazione richiederà molto tempo affinché vi sia una completa ripresa. Data la dimensione delle misure di sostegno messe in atto, la posizione favorevole della politica fiscale, e un miglioramento globale, l’Europa sembra essere entrata in una prospettiva positiva.

Tuttavia, il ritmo di ripresa tra i Paesi sarà differente, e ciò rappresenta un elemento di cui bisogna tener conto. Francia, Spagna e Italia, per esempio, saranno caratterizzate da una ripresa più lenta.

Nel nostro Paese è previsto un miglioramento del PIL del 4,2% nel 2021 e del 4,4% nell’anno successivo. Il rapporto debito/PIL vedrà una discesa nel 2022 dopo un massimo del 159,8% nel 2021. Il tasso di disoccupazione diminuirà, mentre l’inflazione salirà nel 2021 per poi scendere leggermente nel 2022.

Nonostante la disomogeneità che caratterizza la ripresa economica del territorio, le nuove stime primaverili sottolineano un miglioramento generale.

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