“L’ipotesi che i collaboratori esterni della Commissione parlamentare bicamerale d'inchiesta sul sistema bancario possano rendere le loro prestazioni a titolo gratuito è molto grave, perché sintomatica di un atteggiamento della politica ancora a volte ondivago sul tema dell’equo compenso. Bene ha fatto l’onorevole De Bertoldi a porre la questione, cosi come è un bene che sia slittata l'approvazione del Regolamento che prevede questa misura. Sarebbe paradossale che fosse lo stesso legislatore ad ignorare le norme sull’equo compenso da lui stesso introdotte”. E’ quanto afferma in una nota il Vicepresidente del Consiglio nazionale dei commercialisti, Giorgio Luchetta.
“Chi mette in campo queste ipotesi - spiega Luchetta - sembra dimenticare platealmente le norme sull’equo compenso. Cosa tanto più sorprendente dal momento che negli ultimi mesi la politica si è espressa in maniera pressocché unanime a favore di un ulteriore rafforzamento delle norme a tutela della giusta retribuzione dei professionisti. Il nostro augurio – conclude Luchetta – è che su questo tema si proceda dunque senza tentennamenti e senza passi falsi come quello odierno in Commissione banche. Di certo per questo si batterà in ogni sede il Consiglio nazionale dei commercialisti. Del resto, a diversi anni ormai dall’abolizione delle tariffe minime, possiamo dire che quel provvedimento non ha dato alcun frutto positivo e ha anzi indebolito i lavoratori autonomi, specie i più giovani. È tempo che ci venga restituito ciò che ci è stato tolto per difendere la dignità dei professionisti “.
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