Con l’informativa n. 52/2018 dello scorso 9 luglio, il CNDCEC ha inviato agli Ordini il documento “Sviluppo e organizzazione delle Scuole di Alta Formazione”, elaborato come seguito al progetto istitutivo delle SAF – varato nel marzo del 2015 – al fine di fornire ulteriori indicazioni organizzative volte a rendere più omogenee l’attività delle stesse.
L’istituzione delle SAF, secondo le intenzioni del Consiglio Nazionale, risponde – da un lato - al preciso dettato contenuto nell’art. 8 del codice deontologico, che impone al professionista di “mantenere la sua competenza e capacità professionale al livello richiesto per assicurare ai suoi clienti l’erogazione di prestazioni professionali di livello qualitativamente elevato, con diligenza e secondo le correnti prassi e tecniche professionali e disposizioni normative”, precisando, altresì, che “l’adempimento degli obblighi di formazione professionale continua, secondo quanto previsto dai regolamenti emanati dal Consiglio Nazionale e dagli Ordini locali, costituisce obbligo del professionista per il mantenimento della sua competenza professionale, ma non lo esonera dalle ulteriori attività formative,
con particolare riferimento ai settori di specializzazione e a quelli di attività prevalenti, rese necessarie dalla natura degli incarichi professionali assunti.”; dall’altro, risponde anche ad esigenze di carattere più pratico, intonate alle istanze provenienti dal mercato del lavoro: in primis, quella di fornire alla clientela professionisti dotati di conoscenze specialistiche più idonee alla funzione di tutela dell’interesse pubblico che sono chiamati a svolgere, garantendone di conseguenza la qualità delle prestazioni.
In tale prospettiva il compito delle SAF è dunque quello di organizzare corsi di formazione specialistica che forniscano ai Commercialisti conoscenze approfondite e attestate nei diversi settori di interesse della professione.
In linea di continuità con tale obiettivo il nuovo documento elaborato dal Consiglio Nazionale delinea una nuova struttura organizzativa delle SAF, che parte dall’istituzione di un “Dipartimento SAF” inserito nell’organigramma della Fondazione Nazionale di Commercialisti.
Ruolo del Dipartimento è quello di guidare, coordinare e fornire linee generali di indirizzo alle SAF; esso opera attraverso due organi:
- il “Comitato Ristretto SAF” - composto da 9 membri scelti e nominati dalla FNC, sentite le SAF, fra i colleghi che fanno parte, o che hanno fatto parte, degli organi di amministrazione e direzione delle singole SAF, secondo criteri di rappresentanza geografica (2 al nord, 2 al centro e 2 al sud), nonché dal Presidente del CNDCEC, dal Consigliere nazionale delegato al Progetto SAF e dal coordinatore dei dipartimenti di ricerca della FNC – con compiti di: elaborazione di linee guida e i programmi formativi dei corsi SAF; definizione dei parametri generali di costo dei corsi SAF e delle loro modalità attuative; approvazione dei programmi formativi delle SAF e loro trasmissione al CNDCEC ai fini dell’accreditamento; elaborazione dei testi delle convenzioni con le singole SAF; elaborazione ed aggiornamento di un elenco nazionale dei docenti SAF; realizzazione delle linee guida per la predisposizione dei progetti formativi delle SAF; elaborazione degli accordi e/o convenzioni con altri Enti che possano fornire contributi qualificati alla attività formativa delle SAF; analisi dei bilanci delle singole SAF; raccolta delle criticità e dei suggerimenti del Coordinamento Permanente SAF, con proposta di nuovi indirizzi di sviluppo; attività consultiva in ordine alla elaborazione di proposte legislative da parte del CNDCEC.
- Il “Coordinamento Permanente SAF” - composto da 18 membri (il Presidente del CNDCEC, il Consigliere nazionale delegato al progetto SAF, il coordinatore dei dipartimenti di ricerca della FNC, il Coordinatore del Comitato Ristretto SAF, un rappresentante per ciascuna macro-area/SAF nella persona del Direttore della singola SAF) – che si riunisce due volte all’anno al fine di consentire un confronto sulle attività svolte dalle singole SAF, sugli aspetti organizzativi e sugli eventuali profili di criticità emersi.
Il documento prevede inoltre l’obbligo per ciascuna SAF di nominare – accanto al Comitato Esecutivo ed al Comitato Scientifico - un Direttore, con funzioni di direzione e coordinamento degli uffici della SAF nonché di collaborazione alla predisposizione dei programmi di attività della SAF(dovendo curarne, altresì, la gestione dopo che gli stessi siano stati approvati dal Comitato Esecutivo e verificarne i risultati), all’attuazione delle deliberazioni del Comitato Esecutivo ed alla predisposizione degli schemi di bilancio preventivo e consuntivo.
Il testo dettaglia, inoltre, le competenze delle SAF fornendo indicazioni precise sui criteri richiesti per il corso da queste organizzate (durata 200 ore in un arco temporale massimo di 24 mesi; numero massimo di iscritti ad ogni singolo corso (60); materie oggetto dei corsi incluse nelle aree di specializzazione individuate dal CNDCEC; fruizione dei corsi preferibilmente e prevalentemente in modalità front office. Le lezioni in F.A.D., se previste, dovranno essere erogate garantendo un effettivo controllo della partecipazione e non potranno comunque superare il 20% delle ore complessive; somministrazione, a fine corso o in itinere, di un questionario a risposta multipla per la valutazione delle competenze acquisite).
Al CNDCEC spetta il ruolo di accreditare i percorsi formativi attuati dalle SAF e di rilasciare gli attestati di partecipazione ai corsi SAF.
Si prevede, poi, che sul sito web istituzionale di ciascuna SAF sia effettuata – in apposita sezione, organizzata per materie e per ordine territoriale di provenienza- la pubblicazione di un elenco dei nominativi dei professionisti che hanno ottenuto l’attestato da parte del CNDCEC.
L’informativa si conclude ricordando, in ogni caso, il proseguire del percorso normativo intrapreso dal CNDCEC con il Ministero della Giustizia, finalizzato alla modifica del d.lgs. 25 giugno 2005, n. 139 mediante l’inserimento di una norma ad hoc per il riconoscimento legislativo delle specializzazioni professionali.