L’on. Marattin ha ragione. Forse il presidente Miani dovrebbe rappresentare al decisore politico i bisogni che realmente avvertono i suoi iscritti e che attengono soprattutto ad una reale semplificazione del sistema fiscale mediante una drastica riduzione degli adempimenti e a una più concreta tutela del lavoro professionale da sempre discriminato rispetto alle imprese e lavoratori dipendenti (vedasi non ultime le misure del decreto Cura Italia).
La richiesta di esclusive professionali è un disco rotto, anacronistica e contraria al diritto comunitario non ultima la direttiva UE n. 958/2018 che introduce un test di proporzionalità prima dell’adozione di una nuova regolamentazione delle professioni. Per essere ascoltati dalla politica è noto che bisogna fare fronte comune come da sempre hanno fatto le associazioni rappresentative di imprese e lavoratori dipendenti.
Occorre prendere consapevolizza dell’enorme forza contrattuale che le professioni unite, soprattutto quelle del comparto economico-contabile, possono rappresentare nei confronti della politica stante anche la particolare situazione del momento. In conclusione vanno individuati i temi che uniscono le professioni (previdenza, equo compenso, welfare, semplificazioni…) e non quelli pretestuosi ed inutili che dividono e favoriscono le scelte a noi dannose dei nostri interlocutori istituzionali (Politica e pubblica amministrazione). In questa direzione continuo ad offrire la mia disponibilità al dialogo costruttivo al fine di migliorare la condizione di milioni di professionisti.
Ti ringrazio per l’attenzione che darai a questo mio scritto. Cordialmente
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