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Incrementare il know how dei singoli lavoratori investendo in formazione produce per le aziende un duplice vantaggio in quanto, da una parte sviluppare ed educare i lavoratori migliora le loro prestazioni, dall’altra le aziende che coinvolgono i dipendenti in attività formative acquistano maggiore competitività e produttività. Inoltre, avviare percorsi formativi interni per accrescere le conoscenze e le professionalità restituisce ai dipendenti la motivazione concreta per svolgere la prestazione lavorativa in un clima di “benessere aziendale” e pianificare procedure di formazione del personale, definendo modalità e ambiti di attivazione, significa riconoscere la giusta “dignità” del lavoro e dei ruoli delle risorse umane.
La definizione delle procedure per l’identificazione e la realizzazione del piano formativo ha lo scopo di fornire indicazioni, prassi, metodologie e strumenti operativi e scaturisce dall’analisi preliminare delle necessità attuali e future di sviluppo professionale di singoli individui o gruppi di lavoro all’interno dell’organizzazione aziendale.
Per determinare l’esigenza formativa è necessario fotografare la situazione aziendale intesa come: mission, vision, obiettivi, andamento del mercato e della concorrenza, struttura organizzativa e dati sulle iniziative formative passate, per procedere successivamente alla redazione di un documento nel quale sottolineare le aree di miglioramento individuate, gli interventi e gli strumenti da utilizzare per apportare cambiamenti all’organizzazione.
In base ai fabbisogni emersi ed agli obiettivi organizzativi, vengono scelte le modalità o i percorsi. La risposta ai fabbisogni formativi viene data tenendo in considerazione gli obiettivi strategici e le priorità dell’organizzazione.
Di seguito, a titolo esemplificativo, si indicano alcuni percorsi formativi definiti dalle aziende:
L'adesione si esplicita mediante la presentazione del modello di denuncia contributiva UNIEMENS, nel quale si indica espressamente a quale fondo si è scelto di destinare le somme, il relativo codice ed il numero dei lavoratori per i quali l'azienda versa il “contributo obbligatorio per la disoccupazione involontaria”.
Con l'accumulo delle risorse finanziarie maturate, e a seguito dei versamenti mensili al fondo interprofessionale, l’impresa attiva un proprio “conto formativo” da cui attingere per finanziare i piani formativi.
Alcuni fondi hanno previsto anche il rilascio di voucher individuali per semplificare ulteriormente l’ottenimento e la fruizione di finanziamenti per la formazione individuale.