La Cassa dei Dottori Commercialisti ha approvato una nuova misura rivolta alle Dottoresse Commercialiste vittime di violenza di genere, con uno stanziamento complessivo di 200.000 euro. Si tratta di un contributo che mira a sostenere le Dottoresse Commercialiste vittime di violenza, con l’obiettivo di garantire un sostegno economico, in un momento di forte vulnerabilità, che consente alla donna di allontanarsi da un contesto violento e di riprendere l’attività professionale.
L’importo sarà erogato sarà definito dal Consiglio di Amministrazione in base al singolo caso, considerando la situazione specifica della richiedente e, in presenza di un precedente accesso al “Reddito di Libertà”, il nuovo contributo potrà rappresentarne un’integrazione.
Requisiti di accesso al contributo
La
misura può essere richiesta dalle Dottoresse Commercialiste:
- iscritte alla Cassa nell’anno al 31 dicembre 2025 e residenti in Italia;
- che abbiano subito violenza di genere ed abbiano inviato, successivamente a gennaio 2021, un percorso di protezione e fuoriuscita dalla violenza che sia ancora in corso alla data di presentazione della domanda, ovvero avere proposto azioni giudiziarie a propria tutela definite o in corso di definizione.
Termini e modalità di presentazione della domanda
La domanda deve essere presentata utilizzando il
modulo allegato all’apposito bando, disponibile sul sito
http://www.cnpadc.it/, a partire
dal 1° luglio 2025 e fino ad esaurimento dei fondi stanziati e comunque
non oltre il 30 giugno 2026. Le istanze devono essere inviate alla Cassa Nazionale di Previdenza e Assistenza a favore dei Dottori Commercialisti, mediante PEC (
servizio.supporto@pec.cnpadc.it) o a mezzo raccomandata con avviso di ricevimento all’indirizzo – Via Mantova, 1 – 00198 ROMA e dovranno essere corredate dei seguenti documenti e autocertificazioni redatti su modulistica predisposta dalla Cassa e allegata alla presente iniziativa:
- copia documento di riconoscimento in corso di validità;
- dichiarazione firmata dal legale rappresentante del centro antiviolenza, o dei Servizi Sociali o da Enti/Istituzioni preposti, attestante il percorso di emancipazione e autonomia intrapreso dalla donna comprovante l’aver subito una violenza di genere ed aver avviato (individuare una data), un percorso di protezione e fuoriuscita dalla violenza che sia ancora in corso (sino alla data di presentazione della domanda) ovvero le azioni giudiziarie proposte a propria tutela definite e/o ancora in corso; 3);
- documentazione attestante l’erogazione del Reddito di Libertà ai sensi del DPCM 17/12/2020 qualora ne ricorra l’ipotesi.
Quanto spetta
L’importo del contributo sarà disposto dal Consiglio di Amministrazione in base al singolo caso e al contesto di riferimento. Il contributo eventualmente riconosciuto dal CdA costituirà un’integrazione al “Reddito di Libertà” erogato dallo Stato, ai sensi del DPCM del 17 dicembre 2020, nel caso in cui la richiedente ne avesse beneficiato.
Il contributo sarà erogato in un’unica soluzione tramite bonifico bancario sul c/c indicato nella domanda.
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