26 settembre 2019

Commercialisti: lettera congiunta al Premier Conte

Comunicato stampa

Allo studio del Governo un provvedimento per risolvere il problema dell’evasione fiscale, “un patto con i cittadini italiani” lo ha definito il presidente del Consiglio Giuseppe Conte.
Secondo il premier, infatti, il problema centrale del sistema economico è l’evasione fiscale, “se noi non riusciamo a ridurre l’evasione la crescita resterà soffocata, ci faremo latori di un intervento radicale nella manovra di Bilancio, è chiaro che dobbiamo pensare a diversi meccanismi di incentivazione della moneta elettronica, degli scontrini, dei pagamenti digitali e anche al carcere per i grandi evasori”.
Una svolta radicale alla quale l’Esecutivo sta lavorando attraverso delle simulazioni, ha detto Conte.

A queste affermazioni sono seguite la richieste dei Commercialisti, che in una lettera indirizzata al Presidente del Consiglio hanno esposto quanto segue:

“Eccellentissimo Presidente,
Apprendiamo delle Sue dichiarazioni in merito ad “un nuovo patto” degli italiani onesti contro gli evasori. Patto al quale aderiamo immediatamente, come cittadini e come professionisti del fisco. Le chiediamo, proprio in quanto conoscitori profondi della materia, e come cittadini memori dei numerosi analoghi patti proposti in precedenza, di voler adoperare almeno tre accortezze, per non ledere la fiducia dei cittadini nello Stato:

1) Si attui una vera lotta all’evasione, che non si trasformi, ancora una volta, nel mero inasprimento di tassazione dell’emerso, e che in particolare non si traduca in sempre crescenti oneri per cittadini, lavoratori autonomi ed imprese, che sostengono il nostro intero sistema economico. Si colpiscano finalmente i veri evasori, piccoli e grandi, avendo il coraggio di colpire anche chi usa, a proprio esclusivo ed indebito vantaggio, strumenti internazionali, come chi opera una concorrenza sleale nei confronti di imprese oneste e ligie agli adempimenti.
2) Non si calpestino i diritti dei cittadini. L’introduzione di nuovi tributi, l’inasprimento delle regole di imposizione o anche la previsione di innovativi strumenti di riscossione, accertamento e controllo, siano sempre rispettosi dei principi sanciti dallo Statuto dei Diritti del Contribuente, baluardo irrinunciabile di uno Stato di diritto.
3) Sia perseguito allo stesso modo lo sperpero di denaro pubblico, del tutto paragonabile all’evasione fiscale in termini di danno erariale ed equilibrio dei conti. Si istituisca allora una Agenzia delle Uscite, come vi è l’Agenzia delle Entrate, che monitori e vigili la spesa pubblica, sanzionando gli abusi. Se lo Stato chiede rigore ai propri cittadini, per primo deve dimostrare di essere rigoroso con se stesso. Nella fiduciosa certezza che questi primi tre passi per porre in essere una effettiva compliance saranno accolti ed attentamente vagliati sia dall’Uomo di Stato che dal giurista, Le rappresentiamo la nostra piena disponibilità ad una fattiva collaborazione”.

 © Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata
Iscriviti alla newsletter
Fiscal Focus Today

Rimani aggiornato!

Iscriviti gratuitamente alla nostra newsletter, e ricevi quotidianamente le notizie che la redazione ha preparato per te.

Per favore, inserisci un indirizzo email valido
Per proseguire è necessario accettare la privacy policy