20 febbraio 2014

Formazione professionale. L’obbligo diventa multidisciplinare

Accordo tra professioni economico-giuridiche per l’organizzazione di attività formative.

Autore: Redazione Fiscal Focus
La collaborazione - Formazione e aggiornamento diventano degli elementi utili per intavolare dei processi di collaborazione tra le professioni ordinistiche dell’area economico-giuridica. Questo è quanto si deduce da una delle conclusioni alla quale è addivenuto l’incontro dal titolo «Professioni e società: il rischio penale nelle professioni liberali» tenutosi nei giorni scorsi nella Capitale.

L’intesa - Nel corso del convegno interdisciplinare è stata infatti posta la firma al primo Protocollo d’intesa stipulato tra commercialisti, consulenti del lavoro, notai e avvocati per quel che concerne proprio le attività inerenti la formazione e l’aggiornamento professionale.

I punti dell’impegno –
Andando più nello specifico, vediamo che le professioni, gli organismi e le Associazioni di categoria che hanno apposto la propria firma al suddetto protocollo si sono impegnati a dar vita a una rete di collaborazione e cooperazione nel campo della formazione obbligatori dei professionisti. In sostanza questi soggetti firmatari si sono assunti l’importante compito di farsi carico in maniera collaborativa dell’organizzazione e dello svolgimento di attività di carattere scientifico e culturale d’interesse per tutti gli scritti alle categorie professionali afferenti alle aree economica e giuridica. Questi stessi organismi, inoltre, nel firmare il suddetto protocollo si sono posti altresì in prima linea per dar vita a eventi di approfondimento per quel che concerne le questioni di etica e di deontologia, oltreché quelle relative alla cultura professionale e al ruolo che ha assunto il professionista all’interno della società nella quale è chiamato a operare.

Cosa accadrà – Dunque, questo protocollo d’intesa porterà non pochi cambiamenti all’interno del quadro relativo agli obblighi formativi delle categorie professionali coinvolte. Secondo quanto stabilito dall’accordo, infatti, verranno avviate ricerche, corsi, seminari, conferenze e pubblicazioni concentrate sullo sviluppo e sull’aggiornamento professionale. Poi, andando più nel dettaglio, saranno altresì attivati scambi culturali per i professionisti più giovani e per i tirocinanti. L’intesa andrà poi a coinvolgere non solo le professioni ordinistiche interessate, quanto anche eventuali altri soggetti pubblici o privati il cui intervento verrà proiettato su iniziative specifiche definite proprio dagli obiettivi del protocollo. Al fine poi di individuare i percorsi formativi e le attività da svolgere in comune, il protocollo ha previsto l’istituzione di un Comitato di coordinamento, i cui membri verranno nominati dalle Fondazioni che hanno sottoscritto l’intesa stessa. Per quel che concerne i Consigli nazionali e gli Ordini locali, l’accordo prevede il loro coinvolgimento in determinate attività che non verrà sancito una volta per tutte, ma aggiornato e riconfermato di volta in volta qualora se ne verificasse la necessità. Il protocollo d’intesa in Italia risulta essere il primo nel suo genere e consente quindi uno scambio formativo, di conoscenze e competenze, all’interno di un’area professionale nella quale i confini delle materie trattate sono a dire il vero abbastanza labili. Creare una rete formativa multidisciplinare, per concludere, potrebbe rinsaldare le competenze specifiche di ciascun professionista calato in uno scenario nel quale risulta necessario avere un ampio ventaglio di proposte e opportunità formative.
 © Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata
Iscriviti alla newsletter
Fiscal Focus Today

Rimani aggiornato!

Iscriviti gratuitamente alla nostra newsletter, e ricevi quotidianamente le notizie che la redazione ha preparato per te.

Per favore, inserisci un indirizzo email valido
Per proseguire è necessario accettare la privacy policy