Nasce la FGP - L’unione fa la forza. È questo che devono aver pensato i giovani professionisti iscritti ad associazioni quali AIGA (Associazione Italiana Giovani Avvocati), UNGDCEC (Unione Nazionale Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili) e ASIGN (Associazione Italiana Giovani Notai), che hanno deciso di dar vita alla FGP, Federazione Giovani Professionisti. Il nuovo soggetto intende quindi dar voce alle problematiche e alle richieste di un’intera generazione di nuovi professionisti che cerca il proprio spazio in un apparato che ancora necessita di non poche tutele.
Le ragioni - “La Federazione sorge dalla condivisa necessità di costituire un organismo di rappresentanza in grado di portare all’attenzione delle istituzioni le questioni di comune importanza per le categorie rappresentate che, trascendendo da fisiologiche differenze, condividono l’obiettivo di vedere valorizzate le loro professionalità. Sono molte, infatti, le problematiche comuni ai giovani che esercitano la libera professione: si pensi alla formazione, all'accesso all’esercizio della professione, all'iscrizione agli Albi di riferimento, alla ripartizione di talune competenze tra più categorie, e, non da ultimo, al regime fiscale applicabile ai titolari di partite Iva”, hanno spiegato all’unisono la presidente di AIGA Nicoletta Giorgi, il presidente di ASIGN Ludovico Capuano e il presidente di UNGDCEC Fazio Segantini.
Aspettative – Da questa nascita, che ha visto la luce all’insegna dell’unione e della cooperazione, vengono fuori diverse aspettative soprattutto per quel che concerne la tutela di quegli interessi principali di categorie professionali che, da un lato, contribuiscono a creare lavoro, dall’altro, coadiuvano l’apparato statale nel portare avanti il sistema Paese. “In un contesto caratterizzato da una sorta di frenesia normativa, il coordinamento congiunto delle istanze comuni dei giovani professionisti sembra un’azione ormai imprescindibile, sia per preservarne i punti di forza, garantendo e consolidando livelli di qualità e competenza in grado di competere con i migliori standard europei, sia per sanare alcune criticità che espongono le categorie a dei meccanismi che, specialmente all’inizio della professione, non sempre sono in grado di bilanciare gli oneri da sostenere con un sistema di adeguate tutele”, concludono le sigle in una nota.
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