1 giugno 2016

NESSUNA FUSIONE TRA LE CASSE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEI RAGIONIERI

Autore: REDAZIONE FISCAL FOCUS
Già all’indomani della Legge Delega 24 febbraio 2005, n.34 – che, oltre ad aver soppresso gli Ordini dei Dottori Commercialisti e i Collegi dei Ragionieri e Periti Commerciali ed i rispettivi consigli nazionali, istituendo i nuovi Ordini territoriali e il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, aveva anche previsto l’unificazione delle relative Casse di previdenza, mediante l’emanazione di uno o più decreti legislativi – era apparso chiaro che non sarebbe stato possibile rinvenire una linea di indirizzo programmatico, comune alle due Casse, ai fini della loro unificazione.
Quell’assioma valeva allora e vale ancora oggi, come del resto era stato ribadito in occasione del protocollo d’intesa che il 12 febbraio 2014 la Cassa Ragionieri e la Cassa Dottori Commercialisti avevano sottoscritto sollecitando il legislatore a colmare la lacuna relativa alla mancata previsione di un sistema previdenziale per la nuova categoria degli esperti contabili (intervento finalmente avutosi con la Legge di Stabilità 2016 che ha consentito agli Esperti Contabili, fintanto che rimangono tali, di iscriversi alla Cassa dei Ragionieri).
L’intenzione concorde di proseguire le loro attività in totale autonomia era dunque già stata da tempo dichiarata dalla Casse, ed è quanto ancora una volta hanno ribadito Renzo Guffanti e Luigi Pagliuca, rispettivamente Presidente della Cassa di Previdenza dei Dottori Commercialisti e della Cassa di Previdenza dei Ragionieri.
L’impegno di ciascuna Cassa nel creare valore per i propri iscritti deve procedere per percorsi distinti: "Non riteniamo percorribile alcuna ipotesi di fusione né con la Cassa Ragionieri né con altri enti di previdenza - ha dichiarato Guffanti -, in quanto ognuno ha un proprio percorso storico, diversi presupposti di base e prospettive di sviluppo delle attività di lungo periodo.”
Il pericolo da scongiurare è quello di un’alterazione delle basi delle strategie di crescita adottate da ciascuna delle due Casse, che verrebbe sicuramente di conseguenza ad una aggregazione; il che è stato dimostrato da altre esperienza effettuate all’interno del perimetro pubblico.
E Pagliuca ha aggiunto: “La fusione delle due Casse rappresenterebbe uno dei pochi casi in cui l'unione non farebbe la forza. Rimanere totalmente autonomi ci consente di guardare con maggiore ottimismo a nuovi bacini previdenziali. Il bilancio tecnico della Cassa dei Ragionieri, già oggi con i soli esperti contabili, dimostra come sia possibile tenere i conti in ordine mettendo al primo posto la salvaguardia delle pensioni dei propri iscritti.”
Pagliuca ha voluto anche sottolineare l’impegno della Cassa a favore dei giovani, dichiarando che è in atto lo sviluppo di un piano che prevede il coinvolgimento di scuole ed università allo scopo di far conoscere tutte le opportunità legate a quelle figure professionali, in particolare quella – nuova – dell’esperto contabile.
 © Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata
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