Il Milleproproghe fa slittare l’obbligo POS al 30 giugno. La notizia anticipata nei giorni scorsi è ormai divenuta ufficiale con l’approvazione da parte del Senato della conversione del decreto in legge: il passo mancante è quindi esclusivamente la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, che si avrà entro oggi 28 febbraio.
Salta così il termine originariamente fissato dal decreto interministeriale emanato nel gennaio scorso, che sembrava aver portato finalmente certezza in una materia così dibattuta.
Secondo tale ultimo intervento, l’obbligo sarebbe infatti dovuto entrare in vigore il 28 marzo, e fino al 30 giugno 2014 avrebbe riguardato soltanto i soggetti il cui fatturato dell'anno precedente fosse stato superiore a duecentomila euro.
Le modalità di adeguamento per i soggetti con fatturato inferiore a 200 mila euro, esclusi in questa prima fase, sarebbero state definite con un successivo decreto, da emanarsi entro il 28 giugno.
Il clima di incertezza
Volendo ripercorrere, in maniera estremamente coincisa, le vicende che hanno interessato questo nuovo obbligo, dobbiamo risalire all’art. 15, comma 4 del D.L. 179/2012, il quale fissava l’entrata in vigore al 1° gennaio 2014.
Fortunatamente, però, in mancanza dei necessari decreti attuativi, in un primo momento, l’obbligo è rimasto solo sulla carta.
Si è dovuto infatti attendere il 27 gennaio per vedere finalmente pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico, con il quale espressamente si stabiliva che l’obbligo di accettare pagamenti effettuati attraverso carte di debito sarebbe stato applicato a tutti i pagamenti di importo superiore a trenta euro disposti a favore di imprese e professionisti, per l'acquisto di prodotti o la prestazione di servizi.
Più precisamente, con il decreto in oggetto si fissava l’entrata in vigore dell’obbligo al 28 marzo per tutti i soggetti il cui fatturato dell'anno precedente fosse stato superiore a duecentomila euro, rimandando a un successivo decreto, da emanarsi entro il 28 giugno, la definizione delle modalità di adeguamento per i soggetti con fatturato inferiore a 200 mila euro inizialmente esclusi.
Le novità non si sono però fermate qui: la Commissione affari costituzionali del Senato aveva infatti approvato, nei giorni scorsi, due emendamenti che prevedevano lo slittamento del nuovo obbligo al giugno 2015. È tuttavia giunta successivamente la puntuale smentita del Governo, il quale aveva precisato di aver
dato parere favorevole per una proroga solo fino al 30 giugno 2014, per cui il testo sarebbe stato corretto in Aula.
A seguito dell’esame del Senato l’obbligo è stato pertanto rinviato al 30 giugno 2014, per poter concedere a imprese e professionisti una proroga, necessaria affinché gli stessi si potessero dotare della strumentazione necessaria per poter adempiere agli obblighi.
Con l’approvazione della legge di conversione il rinvio diventa dunque oggi definitivo.
Le prospettive future
Cosa ci si deve attendere per il futuro? Un quesito tanto scontato quanto di difficile risposta.
In linea di massima possiamo dire che il regolamento emanato nel mese di gennaio non possa trovare applicazione, almeno con riferimento alla disciplina transitoria, in quanto non tiene in alcun modo conto del differimento accordato con il Milleproroghe.
È probabile dunque che sia necessario provvedere ad una sua totale riscrittura. Ciò significa che, anche questa volta, non sarà possibile mettere la parola “fine” alla lunga serie di incertezze che aleggiano intorno a questo nuovo obbligo.
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