5 luglio 2025

Reporting di sostenibilità, l’importanza dell’assurance: nuovo documento dei Commercialisti

Documento Cndcec – Fnc: “Fornire ai professionisti strumenti operativi concreti anche dopo l’approvazione della Stop-the clock Proposal”

Autore: Federico Aeillo
“L’importanza del Assurance nel reporting di sostenibilità” è il titolo di un documento pubblicato oggi dal Consiglio e dalla Fondazione nazionali dei commercialisti.

Il documento prende le mosse dall’approvazione, da parte del Parlamento europeo e del Consiglio dell’Unione Europea, della proposta di direttiva sul rinvio dei termini (Stop-the clock Proposal) che si pone l’obiettivo di rinviare le date di applicazione di alcuni obblighi afferenti alla rendicontazione societaria di sostenibilità e al dovere di diligenza delle imprese ai fini della sostenibilità, nonché il termine di recepimento delle disposizioni in materia di dovere di diligenza.

La direttiva "stop-the-clock": semplificazione e rinvio degli obblighi di sostenibilità

Il Parlamento Europeo e il Consiglio dell'Unione Europea hanno approvato in procedura d'urgenza la proposta di direttiva sul rinvio dei termini (nota come "Stop-the-clock Proposal"). Questa direttiva, entrata in vigore il 17 aprile 2025 (Direttiva (UE) 2025/794), ha l'obiettivo di rinviare l'applicazione di alcuni obblighi legati alla rendicontazione di sostenibilità e al dovere di diligenza delle imprese, nonché il termine di recepimento di tali disposizioni.

Questa iniziativa nasce da diverse esigenze:
  • Le conclusioni del Consiglio dell'UE del 17 ottobre 2024, che invitavano a rispondere alle sfide individuate nelle relazioni di Mario Draghi ed Enrico Letta sulla competitività europea.
  • La Dichiarazione di Budapest dell'8 novembre 2024, che chiedeva una "rivoluzione di semplificazione" per ridurre gli oneri amministrativi per le imprese, specialmente le PMI.
  • Due pacchetti "Omnibus" presentati dalla Commissione il 26 febbraio 2025, volti a semplificare la legislazione in materia di sostenibilità e investimenti.

La Direttiva (UE) 2025/794 modifica specificamente la Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) e la Corporate Sustainability Due Diligence Directive (CSDDD). Le principali modifiche introdotte sono:
  • Rinvio di due anni (al 2028 e 2029) degli obblighi di rendicontazione CSRD per le grandi imprese non ancora in conformità e per le PMI quotate.
  • Rinvio di un anno (al 26 luglio 2027) del termine di recepimento e della prima fase di applicazione della CSDDD.

Questo differimento degli obblighi impatta anche sulla revisione e attestazione di conformità della rendicontazione di sostenibilità, che seguiranno le nuove tempistiche. Entro il 31 dicembre 2025, l'Italia e gli altri Stati membri dovranno recepire la "Stop-the-clock Directive" nel proprio ordinamento.

L'importanza e le sfide dell'assurance di sostenibilità

Nonostante il rinvio, il testo sottolinea l'importanza di continuare a fornire strumenti operativi ai professionisti del settore dell'assurance di sostenibilità. La revisione del bilancio di sostenibilità è cruciale per la fiducia di investitori e stakeholder. Tuttavia, emergono diverse criticità:
  • Gap di aspettative: Spesso gli stakeholder si aspettano più di quanto l'assurance possa effettivamente fornire, creando un divario tra ciò che viene elaborato e ciò che viene utilizzato.
  • Complessità e novità: La rendicontazione di sostenibilità è un ambito inesplorato e in evoluzione, rendendo la professione del revisore particolarmente complessa.
  • Definizione degli standard: È fondamentale definire standard chiari per il reporting e l'assurance di sostenibilità per mitigare il divario di aspettative e garantire competenze adeguate.

Il testo evidenzia la questione del livello di assurance. Mentre la complessità e l'eterogeneità dei dati di sostenibilità suggerirebbero una reasonable assurance (una verifica più approfondita), il legislatore europeo sembra orientato verso una limited assurance (meno approfondita). Questa scelta solleva perplessità sull'adeguatezza della verifica.

L'assurance di sostenibilità si basa su standard internazionali (come ISAE 3000) e si sviluppa attraverso la valutazione del perimetro di rendicontazione, l'analisi dei rischi, la verifica della coerenza delle politiche dichiarate, la raccolta di evidenze documentali e la formulazione di un giudizio professionale.

L'assurance volontaria: vantaggi strategici per le imprese

Il Principio di Attestazione della Rendicontazione di Sostenibilità - SSAE (Italia), adottato a gennaio 2025, rafforza l'obbligo etico e professionale del revisore di esprimere un giudizio fondato e indipendente, sottolineando la sua responsabilità pubblica verso gli stakeholder.
In conclusione, anche per le imprese non soggette all'obbligo normativo di assurance, l'assurance volontaria sulle informazioni di sostenibilità può assumere un carattere strategico per diversi motivi:
  • Merito creditizio: L'integrazione dei criteri ESG e un'assurance indipendente rafforzano l'affidabilità delle informazioni, migliorando il profilo reputazionale e finanziario dell'impresa e rendendola più "bancabile".
  • Accountability verso gli stakeholder: Confermando l'impegno in una gestione trasparente e verificabile della sostenibilità, si rafforza il rapporto fiduciario.
  • Preparazione alle sfide future: Le imprese che sfruttano i trend di sostenibilità si posizionano in vantaggio competitivo, riducendo la probabilità di default.

Considerazioni finali

Alla luce del mutato contesto normativo di riferimento, nel documento si sottolinea l’opportunità di continuare comunque a fornire strumenti operativi concreti ai professionisti nel settore dell’assurance di sostenibilità, in ragione dell’evoluzione del framework normativo eurounitario e nazionale che richiede nuove competenze e un aggiornamento costante.

Per i commercialisti “i professionisti devono poter contare su linee guida, checklist, modelli di lavoro e interpretazioni tecniche per garantire coerenza, qualità e comparabilità nelle attività di assurance. Al di là della decisione che verrà assunta dal legislatore europeo in tema di assurance (limited o reasonable), per le imprese europee che non saranno soggette all’obbligo, l’assurance volontaria sulle informazioni di sostenibilità può assumere un carattere strategico anche in assenza di un obbligo normativo e ciò sulla base di considerazioni che si riferiscono a una serie di aspetti quali il merito creditizio e l’accountability verso gli stakeholder”.

È importante “prepararsi alle sfide future: un’impresa che sia in grado di sfruttare al meglio i trend di sostenibilità è più probabile che si possa trovare in una posizione di maggior vantaggio competitivo, in un miglior posizionamento di mercato e, quindi, possa essere valutata con una probabilità di default più bassa”.
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