24 marzo 2021

I vincoli dell’autorità bancaria europea potrebbero vanificare il dl sostegni

Autore: Direttore Antonio Gigliotti
Con la sua ignizione di liquidità, il DL Sostegni ha dato un po’ di respiro ad imprese e famiglie. 32 miliardi iniettati nelle tasche di professionisti, piccoli imprenditori, lavoratori e disoccupati che potrebbero però essere vanificati quando il prossimo 30 giugno terminerà l'ultima proroga della norma che ha consentito, dall'inizio della pandemia da Covid, di congelare le rate dei finanziamenti di 1,3 milioni di aziende per 198 miliardi e di 1,4 milioni di cittadini per 95 miliardi: oltre 293 miliardi di rate sospese in totale. Una proroga che fu proprio introdotta con la legge di bilancio per il 2021.

Un bagno di sangue che potrebbe investire imprese e lavoratori se non verranno rimodulati i vincoli imposti dall’Autorità Bancaria Europea ed entrati in vigore proprio nel gennaio 2021.

Vincoli che riguardano proprio i cosiddetti non-performing loans (o crediti deteriorati).

La Banca d’Italia suddivide i crediti deteriorati in tre vigenti sottoclassi quali le "sofferenze" (esposizioni verso soggetti in stato di insolvenza o in situazioni sostanzialmente equiparabili), le "inadempienze probabili" (esposizioni per le quali la banca valuta improbabile, senza il ricorso ad azioni quali l'escussione delle garanzie, che il debitore adempia integralmente alle sue obbligazioni contrattuali, e le "esposizioni scadute e/o sconfinanti" (sono esposizioni che sono scadute o eccedono i limiti di affidamento da oltre 90 giorni e oltre una predefinita soglia di rilevanza).

La nuova normativa europea impone che di fronte a qualsiasi mancato pagamento non saldato per tre mesi e a conti corrente in rosso, il cliente venga segnalato alla centrale rischi come “cattivo pagatore” e di classificare alla voce dei celebri Non performing loans (Npl) l’attività in questione.

Stando ai dati pubblicati dell’Eurostat pubblicati lo scorso 8 febbraio, l’Italia è il terzo Paese in Europa in termini di volumi dei crediti deteriorati rispetto ai prestiti complessivi solo dopo Grecia e Cipro con un 6.7% del totale. Prima solo di Bulgaria, Polonia e Portogallo.

In base a quanto emerso dall’ultimo outlook sui crediti deteriorati ABI-Cerved, l’impatto del Covid sui tassi di deterioramento nel biennio 2021-22 risulterà più significativo per le medie imprese (dall’1,7% del 2019 al 2,9% del 2022) e per le microimprese (dal 3,1% del 2019 al 3,9% del 2020), e relativamente più contenuto per le piccole imprese, che al termine del periodo di previsione si attesteranno al 2,6%, un valore più alto del 2019 (2,1%) ma inferiore rispetto al 2007 (2,9%). Sempre da quanto emerge dall’outlook di febbraio 2021, a livello settoriale i comparti più colpiti saranno i servizi (dal 2,8% del 2019 al 3,8% del 2022) e le costruzioni (dal 4,0% al 4,9%) mentre l’industria, pur aumentando i tassi dal 2,3% del 2019 al 2,9% del 2022, si manterrà su livelli inferiori a quelli del 2008 (3,3%). Le piccole imprese operanti nel settore terziario rappresentano l’unico cluster di imprese che al termine del periodo di previsione farà osservare tassi di deterioramento inferiori al periodo pre-Covid (2,0% nel 2022 contro 2,1% nel 2019).

Se i vari dpcm e decreti legge hanno consentito internamente di fare slittare o sospendere delle scadenze (per esempio il termine della dichiarazione dei redditi e dell’IRAP nel caso del Decreto Ristori quater), la pandemia non ha inficiato l'entrata in vigore delle nuove disposizioni di vigilanza sulle banche predisposte dall'Eba.

Questo significa che il piccolo respiro fiscale e di liquidità previsto dal DL Sostegni potrebbe annullarsi quando 2,7 milioni di famiglie ed imprese dovranno tornare a corrispondere il dovuto delle rate che proprio la legge di bilancio per il 2021 aveva sospeso fino al prossimo 30 di giugno.

2, 7 milioni di imprese e famiglie che, con l’avvento della terza ondata e nuove misure restrittive, potrebbero ritrovarsi con importanti e reiterati problemi o ammanchi di liquidità che li renderebbero incapaci di corrispondere quanto previsto nel loro fido.

Sarebbe necessario che il Governo intervenga prima che tale situazione si trasformi in una insostenibile ruota del criceto.
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