10 luglio 2023

Rete del lavoro agricolo: perché e come iscriversi

Autore: Marta Bregolato
Domanda -Sono titolare di un’ impresa agricola. Tutti i miei dipendenti sono regolarmente assunti. Ho sentito parlare di una possibile iscrizione alla Rete del lavoro agricolo. Volevo approfondire la questione.

Risposta -Nel mondo del lavoro in generale ma ancor più nel mondo del lavoro agricolo l’attenzione sulla regolarità dei rapporti di lavoro è sempre più alta, allo scopo di disincentivare azioni di sfruttamento illecito della manodopera in spregio non solo delle condizioni retributive minime ma anche e soprattutto delle condizioni minime di garanzia di sicurezza sui luoghi di lavoro.

Ecco quindi che per consolidare un substrato di aziende “virtuose” è nata, nel 2014 e rafforzata con la legge 199 del 2016, la “Rete del lavoro agricolo”. Si tratta di un organismo autonomo nato per rafforzare le iniziative di contrasto dei fenomeni di irregolarità e delle criticità che caratterizzano le condizioni di lavoro nel mondo agricolo.

Istituita come abbiamo detto con D.L. n. 91/2014 al fine di selezionare le imprese agricole che richiedano volontariamente la loro iscrizione all’elenco, in quanto in possesso di requisiti di virtuosità e di onorabilità nel rispetto delle norme in materia di lavoro, di legislazione sociale e fiscale, potenziata dalla Legge n. 199/2016.

Si tratta a tutti gli effetti di un elenco, gestito dall’Inps, con la sovraintendenza di una cabina di regia a cui partecipano le istituzioni e le parti sociali. Raccoglie imprese agricole operanti nel territorio in possesso, come abbiamo detto di requisiti di onorabilità e di regolarità contributiva e fiscale.

Nel 2022 risultavano iscritte 5310 imprese; il numero non è significativamente rappresentante del mondo agricolo e le ridotte iscrizioni trovano giustificazione anche nella scarsa campagna di informazione di questo strumento premiale.

L’iscrizione all’elenco, Rete del lavoro agricolo, consente di:
  • garantire un controllo e una prevenzione dalle eventuali condotte illecite, in materia di rapporti di lavoro e di correttezza negli adempimenti contributivi e fiscali;
  • intervenire nell’organizzazione e nella gestione dei flussi di manodopera, in particolare stagionale;
  • assistere i lavoratori stranieri immigrati;
  • aderire ad una sorta di protocollo identificando il prodotto come “prodotto conforme alle buone pratiche commerciali nella filiera agricola e alimentare”.
Proprio perché l’elenco accoglie imprese “virtuose” di fatto viene a costituirsi una sorta di “white list” nell’ambito della quale i potenziali lavoratori possono verificare la sussistenza dei requisiti di corretta dell’impresa “ospitante”, garantendo una sorta di certificazione di qualità ed etica delle imprese iscritte.

Funge da disincentivo al fenomeno del lavoro sommerso e irregolare.

Istituito a livello nazionale, sono presenti anche sezioni territoriali che detteranno anche le eventuali agevolazioni riconosciute alle aziende aderenti (ricordiamo infatti che si tratta di una adesione su base volontaria).

La domanda di iscrizione va effettuata telematicamente sul portale Inps.
 © Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata
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