26 giugno 2023

Agricoltura: indennizzi Fondo di Solidarietà, entro fine giugno ammesse tutte le domande

Autore: Cinzia De Stefanis
Il potenziamento del Sistema Informativo Agricolo Nazionale (SIAN) risulta essenziale per velocizzare le procedure di concessione e liquidare gli incentivi nell’ambito della gestione del “Fondo di Solidarietà Nazionale, oltreché per ridurre le elevate giacenze nel conto corrente di tesoreria intestato ad Agea”.

È quanto afferma la Corte dei conti nell’analisi che la Sezione centrale di controllo sulla gestione delle amministrazioni dello Stato (Deliberazione 8 giugno 2023, n. 37/2023/G) ha condotto in merito alla gestione 2015-2022 del Fondo di Solidarietà Nazionale, istituito per favorire la ripresa economica e produttiva delle imprese agricole danneggiate dalle avversità atmosferiche. Ampie sono state le rassicurazioni del Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste su una maggiore sinergia con i soggetti coinvolti, sull’implementazione del Sian - prevista entro giugno 2023 - e sull’allineamento dei tempi di emanazione dei bandi, per una maggiore tempestività ed efficienza dell’azione amministrativa.

Il Masaf ha infine comunicato che entro fine giugno saranno ammesse al sostegno tutte le domande di aiuto presentate a valere sulle risorse nazionali fino alla campagna 2022 e si procederà entro l’anno ai pagamenti. Per quanto concerne gli aiuti europei si prevede di emanare i bandi per la zootecnia, per i quali la Corte dei Conti ha segnalato rilevanti ritardi, con le stesse tempistiche di quelli per le produzioni vegetali.

Tre tipologie di intervento - Il Fondo opera tramite tre tipologie di intervento allo scopo di favorire la ripresa economica e produttiva delle imprese agricole danneggiate dalle avversità atmosferiche, che sono:
  • incentivi assicurativi “ex ante”;
  • interventi compensativi “ex post”;
  • e, infine, interventi di difesa attiva (ad es. razzi antigrandine ecc.).
Per quanto concerne il profilo finanziario, per la prima tipologia è previsto, oltre all’intervento del Fondo, anche il cofinanziamento del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale - Feasr, mentre le altre due tipologie sono finanziate esclusivamente con risorse nazionali.

L’indagine della Magistratura Contabile ha consentito di accertare numerose criticità nella gestione degli incentivi assicurativi. Infatti, la molteplicità dei soggetti coinvolti, la complessità delle procedure e le considerevoli problematiche riscontrate nel funzionamento del Sistema informativo agricolo nazionale - Sian hanno comportato, per gli interventi assicurativi finanziati con risorse nazionali, rilevanti ritardi nella conclusione delle campagne assicurative e, conseguentemente, nell’erogazione degli incentivi. Le medesime problematiche sono state riscontrate anche nelle procedure di erogazione degli incentivi cofinanziati dal Feasr, tanto che, per le produzioni zootecniche, solo nel mese di maggio 2023 sono stati emanati i bandi relativi alle campagne assicurative 2019-2020 e 2021-2022.

Operatività del Fondo - La Magistratura contabile ha esaminato l’operatività del Fondo sotto il profilo della corretta e completa realizzazione delle campagne assicurative, dalla emissione degli avvisi pubblici fino all’effettiva liquidazione degli incentivi o degli indennizzi, nel periodo 2015/2022 e ha rilevato molte criticità relativamente alla gestione degli incentivi. La Corte ha evidenziato problematiche in particolare a livello informatico del Sian.

E a queste vengono imputate le ripetute proroghe dei termini delle campagne e lo slittamento per la presentazione delle domande di aiuto per tutte le campagne assicurative al 10 maggio 2023. Il risultato sono stati i tempi lunghi delle erogazioni. L’analisi non contesta la scelta di differire i termini, ma “la inefficace gestione delle procedure di erogazione degli aiuti che ha comportato differimenti così rilevanti”. Sotto accusa, dunque, sono finite le procedure.

Criticità - E le criticità gestionali hanno determinato anche problemi finanziari. L’Agea, infatti, ha erogato ai beneficiari solo il 47% di quanto l’amministrazione ha messo a disposizione. La relazione riporta la risposta del Masaf su tutte le questioni sollevate dalla Corte dei Conti. Quanto alla molteplicità dei soggetti coinvolti, che non aiutano la semplificazione, la collaborazione tra gli stessi, secondo il ministero, è assolutamente necessaria per garantire un’efficace ed efficiente gestione delle misure in grado di assicurare anche la massima trasparenza.

In merito alla mancanza di un intervento tempestivo sulla procedura di erogazione dei contributi, sia europei sia nazionali, il Masaf ha spiegato che i ritardi sono dovuti alla complessità determinata dal passaggio della gestione del rischio (dal 2015) dal primo al secondo pilastro (Sviluppo Rurale) della Pac. E sulla questione delle problematiche informatiche, alla base dei ritardi nei pagamenti, queste sono dovute ai dati trasmessi e ai rapporti con le compagnie assicurative per effettuare le verifiche.
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