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In sede penale, le operazioni bancarie che non risultano dalla dichiarazione dei redditi e rispetto alle quali il contribuente non è riuscito a fornire adeguate giustificazioni, costituiscono un indizio di evasione e giustificano, in assenza di elementi di segno contrario offerti dalle difesa, il sequestro preventivo, finalizzato alla confisca per equivalente. È quanto emerge dalla sentenza 10 gennaio 2013 n. 1261 della Corte Suprema di Cassazione – Terza Sezione Penale. Il Collegio di legittimità si è pronunciato su un provvedimento di sequestro preventivo, finalizzato alla confisca per equivalente, emesso in relazione al reato di dichiarazione infedele ipotizzato a carico di due imprenditori.
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