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Qualora l’abitazione privata sia “collegata” ai locali destinati all’attività commerciale (nella specie, mediante una scala interna), non è motivo di nullità dell’avviso di accertamento il fatto che l’accesso da parte degli operatori del Fisco negli spazi abitativi sia avvenuto in forza di un provvedimento autorizzativo della Procura della Repubblica che non fa menzione di gravi indizi di violazioni tributarie.
È quanto emerge dall’Ordinanza n. 7723/2018 della Corte di Cassazione, che accoglie il ricorso dell’Agenzia delle Entrate, nell’ambito di un giudizio avente a oggetto avvisi di accertamento per II.DD. e IVA nei confronti di soggetto esercente attività di ristorazione.
(prezzi IVA esclusa)