13 aprile 2021

Dichiarazione fraudolenta e sequestro beni soci

Focus n. 50 - 2021

Anche con riferimento alle società in nome collettivo, il risultato di esercizio deve essere imputato direttamente ai singoli soci, così che il fine di evasione caratterizzante il dolo specifico di cui all'art. 2, del D.Lgs. n. 74/2000, si riferisce anche all'evasione dell'Irpef. Di qui, allora, da un lato, la configurabilità del fumus del reato anche con riguardo all'Irpef, con conseguente assoggettabilità a sequestro delle somme di valore equivalente al profitto ricavato, corrispondente al risparmio di imposta, e, dall'altro, la logicità dell'affermazione della ordinanza impugnata con riguardo al fatto che, al fine di sostenere la illegittimità del sequestro nella parte relativa alla minore Irpef da pagare, dovrebbe dimostrarsi, a fronte della presunzione tributaria secondo cui i redditi della società si riversano automaticamente sui singoli soci, che questi ultimi non abbiano, quanto al proprio reddito, detratto i costi fittizi discendenti dalla inesistenza delle operazioni. Così si esprime la Sezione penale della Corte di Cassazione, con la sentenza n.6163 del 17 febbraio 2021, che ci consente il fare luce su una questione che sta investendo anche altri reati.
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