Acquisto di box auto pertinenziale

Il Decreto del Ministro delle Finanze emanato di concerto con il Ministro dei Lavori Pubblici, n. 41 del 18 febbraio 1998, in materia di detrazione per interventi di ristrutturazione edilizia prevede che “...il pagamento delle spese detraibili è disposto mediante bonifico bancario dal quale risulti la causale del versamento, il codice fiscale del beneficiario della detrazione ed il numero di partita Iva ovvero il codice fiscale del soggetto a favore del quale il bonifico è effettuato”. Con lo stesso decreto è stabilito che la detrazione non è riconosciuta in caso di effettuazione di pagamenti secondo modalità diverse da quelle sopra citate. I diversi interventi di prassi pubblicati dall’Agenzia delle Entrate nel corso del tempo non hanno fatto altro che confermare quanto appena richiamato attribuendo una funzione strumentale all’applicazione della ritenuta d’acconto, che le banche e poste Italiane devono operare nei confronti di coloro in favore dei quali vengono accreditati compensi per la realizzazione di interventi di recupero del patrimonio edilizio. Con la Risoluzione n. 55/E del 2012, è stato quindi ribadito che la non completa compilazione del bonifico bancario/postale, che pregiudichi in maniera definitiva il rispetto da parte delle banche e di Poste Italiane SPA dell’obbligo di operare la ritenuta d’acconto non consente il riconoscimento della detrazione, salva l’ipotesi della ripetizione del pagamento mediante bonifico, in modo corretto. Quanto appena affermato è stato di recente smentito con la Circolare n. 43/e del 18 novembre 2016, con la quale la stessa Agenzia delle Entrate ha chiarito, con un intervento novellativo, che la detrazione per l’acquisto del box auto spetta anche qualora il pagamento non sia avvenuto tramite bonifico bancario o postale.
In questo elaborato andremo nello specifico ad analizzare il contenuto della circolare.