31 ottobre 2025

Compensazione crediti: nuove restrizioni dal 2026

Infostudio n. 42 del 31.10.2025
Autore: Serena Pastore

Gentile Cliente, 

con la stesura del seguente documento intendiamo informarla sulle principali novità presenti nella bozza della Manovra 2026 in tema di compensazioni fiscali, con particolare riguardo:

  • al divieto di utilizzo dei crediti d’imposta agevolativi per il pagamento dei contributi previdenziali, assistenziali e dei premi INAIL a far data dal 1° luglio 2026;
  • alla riduzione della soglia di blocco delle compensazioni a 50.000 euro per i debiti iscritti a ruolo.

Indice argomenti

  • Premessa
  • Divieto di compensazione crediti con debiti INPS e INAIL
  • Le conseguenze per le imprese
  • Riduzione della soglia di blocco alla compensazione

Premessa

La bozza della Manovra 2026 estende, dal 1° luglio 2026, il divieto di compensazione a tutti i contribuenti (non più solo banche e assicurazioni) e a tutti i crediti d’imposta di natura agevolativa (bonus edilizi, Transizione 4.0/5.0, R&S, ecc.) diversi da quelli “liquidati in dichiarazione” per il pagamento di:

  • contributi previdenziali ed assistenziali INPS (dipendenti, gestione separata, casse private);
  • premi per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali INAIL.

Inoltre, viene ridotta a 50.000 euro la soglia relativa al blocco delle compensazioni.

Divieto di compensazione crediti con debiti INPS e INAIL

Ambito soggettivoTutti i contribuenti titolari di crediti d’imposta agevolativi, compresi coloro che hanno acquistato i crediti.
Ambito oggettivoTutti i crediti diversi da quelli derivanti da liquidazione dichiarativa (IRPEF, IRES, IRAP, IVA).
DecorrenzaDal 1° luglio 2026.

Le conseguenze per le imprese

Le imprese potrebbero trovarsi in serie difficoltà: le nuove regole impediscono di usare i crediti d’imposta “agevolativi” (come i bonus edilizi) per pagare i contributi Inps, Inail o delle casse previdenziali private. Questi crediti potranno ancora essere utilizzati per compensare le imposte sui redditi, l’Iva o le imposte sostitutive, ma non più per estinguere i debiti previdenziali.

Di conseguenza:

  • i tempi per l’estinzione dei crediti si allungano;
  • inoltre, se la legge stabilisce un termine entro il quale usare il credito, chi non lo sfrutta in tempo lo perde.

Con riguardo ai bonus edilizi la quota non utilizzata nell’anno non può essere riportata nell’anno successivo e non può essere chiesta a rimborso.

Riduzione della soglia di blocco alla compensazione

Sempre dal 1° luglio 2026, la bozza della Manovra 2026 abbassa a 50.000 euro (da 100.000 euro) la soglia di debiti iscritti a ruolo oltre la quale non è più possibile compensare alcun credito in F24.

In altre parole, dal 1° luglio 2026 non si potrà compensare alcun credito (agevolativo o eccedenza dichiarativa) se si hanno debiti iscritti a ruolo superiori a 50.000 euro, per i quali i termini di pagamento siano scaduti e siano ancora dovuti pagamenti o non siano in essere provvedimenti di sospensione o rateazione.

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