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Con la Circolare n. 122 del 18 agosto 2025, l’INPS introduce un importante aggiornamento che riguarda i medici fiscali e le loro organizzazioni sindacali. L’Istituto ha infatti approvato un nuovo schema di convenzione che disciplina la riscossione delle quote associative sindacali: un meccanismo che prevede la trattenuta diretta dell’importo sul compenso spettante ai medici, con successivo riversamento al sindacato di appartenenza.
La misura, frutto della deliberazione del Consiglio di Amministrazione n. 48 del 26 marzo 2025, è stata già sottoscritta da diverse sigle rappresentative della categoria – tra cui ANMEFI, FIMMG, SNAMI, SMI e Funzione Pubblica CGIL – e avrà validità fino al termine dell’attuale Accordo Collettivo Nazionale dell’11 ottobre 2022, salvo eventuale rinnovo.
Con la Circolare 122/2025, l’INPS ha introdotto un quadro normativo chiaro e uniforme per la gestione delle quote associative sindacali dei medici fiscali. Una misura che punta a semplificare i rapporti, garantire trasparenza e ridurre il rischio di contestazioni, ponendo al centro la tutela dei professionisti e la certezza delle regole.
Il meccanismo è piuttosto semplice: i medici fiscali che intendono aderire dovranno sottoscrivere una delega sindacale – digitale o cartacea – con la quale autorizzano l’INPS a trattenere una quota annuale, suddivisa in 12 rate mensili, dal loro compenso. La delega diventa operativa a partire dal mese successivo alla presentazione e si rinnova automaticamente di anno in anno, a meno che il medico non decida di revocarla.
La revoca, infatti, può essere comunicata in ogni momento direttamente all’INPS e produce effetti dal mese successivo. In questo modo si garantisce la piena libertà di scelta al professionista, che resta l’unico titolare del rapporto associativo con il sindacato.
Attenzione che il servizio non è gratuito. Le organizzazioni sindacali dovranno rimborsare all’INPS le spese per la gestione delle pratiche:
Un aspetto rilevante della convenzione è la cosiddetta clausola di salvaguardia. L’INPS rimane infatti del tutto estraneo al rapporto associativo tra medico e sindacato: eventuali controversie su quote, adesioni o validità delle deleghe dovranno essere risolte direttamente dalle parti. In caso di giudizio sfavorevole, sarà il sindacato a dover rimborsare il professionista, senza alcun coinvolgimento dell’Istituto.
Non solo. La convenzione riconosce all’INPS la facoltà di recedere o risolvere unilateralmente l’accordo qualora vengano meno i requisiti di legge o si verifichino irregolarità tali da compromettere la correttezza del sistema. Una garanzia ulteriore, pensata per evitare abusi o conflitti d’interesse.
Per gestire correttamente queste operazioni, la Circolare ha previsto anche l’istituzione di nuovi conti contabili dedicati alle trattenute e ai riversamenti. Ogni organizzazione sindacale avrà un proprio conto di debito distinto, così da tracciare in maniera puntuale le movimentazioni finanziarie. In questo modo, i flussi saranno centralizzati e trasparenti, con pagamento gestito direttamente dalla Direzione generale.
Di fatto, per i medici fiscali la novità si traduce in una semplificazione: non dovranno più versare direttamente le quote associative, perché sarà l’INPS a occuparsene. Per i sindacati, invece, il nuovo sistema garantisce maggiore certezza dei flussi finanziari e una gestione più trasparente delle iscrizioni, pur con costi amministrativi a loro carico.
Per i consulenti del lavoro e i commercialisti che assistono i professionisti della categoria, diventa ora quindi essenziale conoscere le procedure operative e le nuove regole contabili, così da poter fornire supporto nelle pratiche di adesione, revoca o verifica delle trattenute.