19 agosto 2025

INPS, nuovo schema di convenzione per la riscossione delle quote sindacali dei medici fiscali

La Circolare INPS n. 122/2025 introduce lo schema di convenzione con le organizzazioni sindacali dei medici di medicina fiscale per la riscossione delle quote associative tramite trattenuta diretta sui compensi

Autore: Redazione Fiscal Focus

Con la Circolare n. 122 del 18 agosto 2025, l’INPS introduce un importante aggiornamento che riguarda i medici fiscali e le loro organizzazioni sindacali. L’Istituto ha infatti approvato un nuovo schema di convenzione che disciplina la riscossione delle quote associative sindacali: un meccanismo che prevede la trattenuta diretta dell’importo sul compenso spettante ai medici, con successivo riversamento al sindacato di appartenenza.

La misura, frutto della deliberazione del Consiglio di Amministrazione n. 48 del 26 marzo 2025, è stata già sottoscritta da diverse sigle rappresentative della categoria – tra cui ANMEFI, FIMMG, SNAMI, SMI e Funzione Pubblica CGIL – e avrà validità fino al termine dell’attuale Accordo Collettivo Nazionale dell’11 ottobre 2022, salvo eventuale rinnovo.

Come funziona il nuovo sistema

Con la Circolare 122/2025, l’INPS ha introdotto un quadro normativo chiaro e uniforme per la gestione delle quote associative sindacali dei medici fiscali. Una misura che punta a semplificare i rapporti, garantire trasparenza e ridurre il rischio di contestazioni, ponendo al centro la tutela dei professionisti e la certezza delle regole.

Il meccanismo è piuttosto semplice: i medici fiscali che intendono aderire dovranno sottoscrivere una delega sindacale – digitale o cartacea – con la quale autorizzano l’INPS a trattenere una quota annuale, suddivisa in 12 rate mensili, dal loro compenso. La delega diventa operativa a partire dal mese successivo alla presentazione e si rinnova automaticamente di anno in anno, a meno che il medico non decida di revocarla.
La revoca, infatti, può essere comunicata in ogni momento direttamente all’INPS e produce effetti dal mese successivo. In questo modo si garantisce la piena libertà di scelta al professionista, che resta l’unico titolare del rapporto associativo con il sindacato.

Costi e oneri a carico dei sindacati

Attenzione che il servizio non è gratuito. Le organizzazioni sindacali dovranno rimborsare all’INPS le spese per la gestione delle pratiche:

  • 2,10 euro per ciascuna delega
  • 1,75 euro per ogni revoca
  • 27,97 euro per variazioni nei dati del sindacato o nella misura della quota.

Si tratta quindi di un sistema strutturato, che scarica i costi di gestione sui sindacati e non sui medici. A garanzia di trasparenza, l’INPS si impegna a fornire periodicamente – almeno ogni trimestre – i dati aggiornati sulle deleghe, sulle quote trattenute e sugli importi riversati. Entro febbraio di ogni anno sarà inoltre inviato un riepilogo annuale alle segreterie nazionali.

Le tutele per l’INPS e i medici

Un aspetto rilevante della convenzione è la cosiddetta clausola di salvaguardia. L’INPS rimane infatti del tutto estraneo al rapporto associativo tra medico e sindacato: eventuali controversie su quote, adesioni o validità delle deleghe dovranno essere risolte direttamente dalle parti. In caso di giudizio sfavorevole, sarà il sindacato a dover rimborsare il professionista, senza alcun coinvolgimento dell’Istituto.

Non solo. La convenzione riconosce all’INPS la facoltà di recedere o risolvere unilateralmente l’accordo qualora vengano meno i requisiti di legge o si verifichino irregolarità tali da compromettere la correttezza del sistema. Una garanzia ulteriore, pensata per evitare abusi o conflitti d’interesse.

Le novità contabili

Per gestire correttamente queste operazioni, la Circolare ha previsto anche l’istituzione di nuovi conti contabili dedicati alle trattenute e ai riversamenti. Ogni organizzazione sindacale avrà un proprio conto di debito distinto, così da tracciare in maniera puntuale le movimentazioni finanziarie. In questo modo, i flussi saranno centralizzati e trasparenti, con pagamento gestito direttamente dalla Direzione generale.

Cosa cambia nella pratica per i professionisti

Di fatto, per i medici fiscali la novità si traduce in una semplificazione: non dovranno più versare direttamente le quote associative, perché sarà l’INPS a occuparsene. Per i sindacati, invece, il nuovo sistema garantisce maggiore certezza dei flussi finanziari e una gestione più trasparente delle iscrizioni, pur con costi amministrativi a loro carico.

Per i consulenti del lavoro e i commercialisti che assistono i professionisti della categoria, diventa ora quindi essenziale conoscere le procedure operative e le nuove regole contabili, così da poter fornire supporto nelle pratiche di adesione, revoca o verifica delle trattenute.

Alcune domande di sintesi per capire meglio cosa cambia

  1. Quali sono le modalità di riscossione delle quote associative sindacali da parte dell’INPS?
    L’INPS, in nome e per conto delle Organizzazioni sindacali regolarmente costituite, effettua mensilmente la trattenuta del contributo associativo sul compenso spettante al medico fiscale al momento del pagamento. Ogni Organizzazione riceve un codice identificativo univoco che permette di associare le trattenute ai relativi iscritti.
  2. Come si presenta la delega per l’addebito e quando produce efficacia?
    La delega, redatta sull’apposito modulo (Allegato A), deve contenere la misura del contributo e l’informativa privacy ex D.Lgs. 196/2003 e GDPR. Può essere firmata digitalmente o autografa (scansionata in PDF e accompagnata da documento d’identità) e inviata via PEC o consegnata a mano alla struttura territoriale INPS. La delega diventa operativa dal 1° giorno del mese successivo a quello di trasmissione all’INPS.
  3. Qual è la misura del contributo sindacale e come si gestiscono le variazioni?
    Il contributo è stabilito in una quota annua fissa, identica per tutti gli iscritti, ripartita su 12 mensilità. Le Organizzazioni sindacali comunicano alla Direzione Centrale Risorse Umane dell’INPS l’importo iniziale e ogni successiva modifica, che entrerà in vigore secondo il meccanismo di aggiornamento concordato.
  4. Quali spese e tariffe devono sostenere le Organizzazioni sindacali per il servizio di riscossione?
    Per ogni delega acquisita l’Organizzazione versa all’INPS € 2,10; per ogni revoca € 1,75; per ogni variazione di dati o misura contributiva € 27,97. Oltre a questi corrispettivi, restano a carico delle Organizzazioni tutti gli oneri e le spese accessorie connesse alla convenzione.
  5. Come vanno contabilizzate le trattenute e i riversamenti sui conti INPS?
    Vengono istituiti:
    GPA29364 – Ritenute per contributi associativi sui compensi erogati ai medici;
    GPA39364 – Onere per il versamento delle ritenute;
    GPA18364÷GPA18372 – conti di debito verso ciascuna Organizzazione sindacale (ANMEFI, ANMI-FEMEPA, FIMMG, … SNAMI);
    GPA24228 – conto a cui imputare gli oneri per i rimborsi spese di servizio a carico delle Organizzazioni.
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Circolare INPS n. 122 del 18-08-2025