4 maggio 2016

Al via l’ANPAL. In CdM approvato lo Statuto

Autore: REDAZIONE FISCAL FOCUS
In attuazione dell’articolo 4, comma 18, del Decreto Legislativo 150/2015 (“Disposizioni per il riordino della normativa in materia di servizi per il lavoro e di politiche attive”) il CdM del 29 aprile scorso ha approvato in via definitiva il D.P.R. recante lo Statuto dell’ANPAL, acronimo di “Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro”, una delle misure previste dal Jobs Act, che avrà lo scopo di coordinare tutti i servizi riguardanti le politiche attive sul lavoro, compreso il compito di specificare i livelli essenziali delle prestazioni da erogare.

Lo Statuto – L’Agenzia, che sarà dotata di personalità di diritto pubblico e di autonomia sia dal punto di vista organizzativo che regolamentare, amministrativo e contabile, sarà sottoposta al controllo del Ministro del Lavoro e sarà composta da un Presidente (che sarà legale rappresentante dell'Agenzia), un Consiglio di Amministrazione, un Consiglio di Vigilanza, e dal Collegio dei Revisori, tutti in carica per tre anni (rinnovabili una sola volta).
Tra i compiti dell’Agenzia spiccano quelli definiti dall’art. 2 del DPR in questione, secondo il quale l’ANPAL coordina “la rete dei servizi per le politiche del lavoro, al fine di promuovere l'effettività dei diritti al lavoro, alla formazione e all'elevazione professionale previsti dagli articoli 1, 4, 35 e 37 della Costituzione e il diritto di ogni individuo ad accedere a servizi di collocamento gratuito, di cui all'art. 29 della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, mediante interventi e servizi volti a migliorare l'efficienza del mercato del lavoro”.
L’organizzazione si avvarrà di uffici non generali e anche di strutture di ricerca tecnico-scientifica e avrà la possibilità di emanare un regolamento di organizzazione in modo da favorire il “decentramento delle responsabilità operative”.

Il funzionamento – I servizi dell’Agenzia saranno disponibili grazie alle risorse provenienti dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, dal blocco delle assunzioni dell’ISFOL, così come dalle risorse derivanti dal trasferimento di funzioni dal MLPS e dall’ISFOL direttamente all’Agenzia, la quale sarà coadiuvata proprio da tali enti nello svolgimento delle sue funzioni e da tutti i soggetti attualmente accreditati alle attività di intermediazione e formazione.
Inoltre, è anche prevista la creazione di un apposito Albo di soggetti accreditati a livello nazionale per l’erogazione di misure riguardanti le politiche attive in materia di lavoro e sarà introdotto il fascicolo elettronico del lavoratore così come un Sistema informativo, allo scopo di monitoraggio e di miglioramento dei servizi erogati, oltre che - nell’ottica di migliorare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro - anche la cooperazione tra pubblico e privato.

I compiti dell’ANPAL – All’Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro, denominata ANPAL sono assegnate funzioni quali il coordinamento della gestione dell’Assicurazione Sociale per l'Impiego, dei servizi per il lavoro, del collocamento dei disabili (L. 68/99), così come le politiche attive nei confronti dei beneficiari di prestazioni di sostegno al reddito derivanti da cessazione del rapporto di lavoro, il coordinamento con la rete comunitaria Eures, una profilazione degli utenti allo scopo di permettere un migliore incontro domanda/offerta e la relativa intermediazione, la promozione di programmi finanziati con il Fondo Sociale Europeo, la ridefinizione dei livelli essenziali delle prestazioni qualora ci fosse un disallineamento, la previsione di meccanismi che possano incentivare la mobilità territoriale, così come la vigilanza sui fondi interprofessionali per la formazione continua, e assistenza, consulenza e gestione di programmi di reimpiego e ricollocazione in relazione a crisi aziendali.

Conclusioni - L’approvazione dello Statuto, è solo un primo passo: per l’operatività dell'ANPAL occorre attendere l’emanazione dei decreti di attuazione. Come illustrato, le funzioni dell’Agenzia saranno enormi, in termini di attività ma anche in termini di costi.
Rimane da capire se i fondi che saranno stanziati per il suo funzionamento, così come le risorse umane ad essa destinate, saranno effettivamente sufficienti non solo al sostentamento della stessa ma soprattutto alla effettiva messa in opera di tutte le attività previste in maniera efficace.
 © Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata
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