5 ottobre 2015

CdL: assunzioni ok al sud

Le assunzioni crescono di 325.000 unità rispetto allo scorso anno: ok l’occupazione femminile +1,6%

Autore: Redazione Fiscal Focus
In base ai dati INPS sulle denunce Uniemens, nei primi sette mesi del 2015 i posti di lavoro sono aumentati nel Mezzogiorno più che al Centro e al Nord-Est d’Italia. È questo, in sintesi, l’aspetto più interessante evidenziato dalla recente analisi dell’Osservatorio della Fondazione Studi CdL, a seguito dei dati diffusi dall’Istat sulla disoccupazione. Ad agosto 2015, infatti, il dato sulla disoccupazione ha registrato un piccolo calo (-0,1% rispetto a luglio), ma che raggiunge il -0,7% rispetto allo stesso mese dello scorso anno; quindi, a conti fatti la percentuale è scesa complessivamente all’11,9%.
Tradotto in termini numerici significa che in un anno hanno trovato un impiego 325.000 italiani in più, soprattutto donne se guardiamo i dati registrati ad agosto in cui il tasso di occupazione femminile è cresciuto dell’1,6% rispetto al +1,4% di quella maschile.
In questo mese si conserva, sostanzialmente, in trend di crescita degli occupati che era stato previsto nel mese di luglio (0,3%), poiché sono aumentati i lavoratori subordinati (+70.000), specialmente quelli a termine (+45.000). Questo sta a significare che non ci sono stati semplici picchi di assunzioni, ma stabilità di avvio dei rapporti di lavoro.
Giovani in crisi – Ma il dato che preoccupa è sempre lo stesso: il tasso di disoccupazione giovanile (fra i 15 e i 25 anni). Come sottolineato dai CdL si tratta ormai di una conferma e non più di una novità. Ad agosto, infatti, il tasso di disoccupazione giovanile ha toccato il 40,7%, con un +0,3% rispetto a luglio, ma con un -2,3% rispetto a un anno fa. Conti alla mano, i CdL stimano in 5 milioni i giovani tra inattivi e disoccupati, evidenziando come, oggi più che mai, sarebbe necessaria un’azione incisiva mirata all’occupazione giovanile di cui si dovrebbe fare carico lo Stato.

Lo sgravio triennale funziona – Altro dato interessante venuto fuori dall’analisi, riguarda il saldo positivo tra rapporti di lavoro avviati ed interrotti registrati nel periodo “gennaio-luglio 2015”, pari a 706.128, di cui 527.834 sono a tempo indeterminato: “segno che l’esonero contributivo triennale per chi assume con contratto a tutele crescenti sta funzionando”, hanno commentato i CdL. A livello territoriale, invece, vi è una forte spinta occupazionale al sud (+155.139 unità) rispetto al (+152.538 unità) delle regioni del Centro Italia e al (+139.212 unità) registrato nelle regioni del nord-est.

Troppi contratti a termine – Infine, i CdL pongono particolare attenzione al dato dei contratti a termine (ad agosto 2.449.000 unità), giudicandoli “troppi”. La motivazione risiede, probabilmente, nei lavori stagionali che ne favorisce l’aumento nel periodo estivo. Ma non solo. Il dato potrebbe semplicemente essere giustificato dal fatto che l’ingresso nel mondo del lavoro passa attraverso un periodo di rapporto a tempo determinato per facilitare prima la conoscenza e, poi, la fiducia tra datori di lavoro e lavoratore. Ad ogni modo, i CdL credono che i contratti a termine potrebbero fortemente diminuire se l’esonero contributivo triennale venisse confermato anche per il 2016.
 © Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata
Iscriviti alla newsletter
Fiscal Focus Today

Rimani aggiornato!

Iscriviti gratuitamente alla nostra newsletter, e ricevi quotidianamente le notizie che la redazione ha preparato per te.

Per favore, inserisci un indirizzo email valido
Per proseguire è necessario accettare la privacy policy