13 gennaio 2012

Mercato del lavoro. Più disoccupazione e meno potere d’acquisto

Poco incoraggianti le previsioni che arrivano dalle istituzioni ed enti di ricerca internazionali sul fronte occupazionale

Autore: Redazione Fiscal Focus
Premessa – Quali sono le previsioni su occupazione e salari? Quale sarà la dinamica settoriale e territoriale? Ci saranno aree del Paese o comparti che resisteranno meglio alla recessione? Molte sono le domande che si pongono gli italiani all’inizio della c.d. “fase 2” del Governo Monti, contente previsioni per la crescita dell’Italia, specie sul fronte “mercato del lavoro”. Infatti, il Governo ha intenzione di mettere in atto particolari misure per studiare e rilanciare l’occupazione, soprattutto dei giovani mediante inserimento non precario. Nonostante ciò, le previsioni di istituzioni ed enti di ricerca internazionali (quali l’Ocse, Commissione Europea, Fmi) stimano un taglio dei posti di lavoro nel nostro Paese, con un parallelo aumento del tasso di disoccupazione, rendendo di conseguenza sempre più ampio il gap rispetto al passato.

Le previsioni – Altro che crescita dell’occupazione. Secondo le previsioni stimate dalle istituzioni ed enti di ricerca internazionali, l’occupazione registrerà un valore negativo (-0,3%), per poi riprendere la crescita, dal 2013, a un ritmo quasi impercettibile dello 0,1%. Quanto al tasso di disoccupazione, invece, per tutto il periodo, si attesterà all’8,4% nel 2012, per poi aumentare all’8,7% l’anno successivo.

Le stime dell’Outlook – Le stime dell’Outlook, oltre ad indicare le previsioni su indicate, pone particolare attenzione alla categoria di lavoratori maggiormente penalizzata. Dunque, ad essere più colpiti sono: gli uomini (già in calo del 3,4% dal 2008 al 2011), le persone meno istruite (-10,6% per chi ha solo la licenza media) e giovani (-24,4%). Quanto ai salari, essi sono previsti al rialzo dell’1,5% nel 2012 e dell’1,7% nel 2013, contro un inflazione attesa del 2,2% e del 2,1%, portando in diminuzione il potere d’acquisto, già oggi a livelli record.

Il gap territoriale – Spostando il focus dell’attenzione sul divario territoriale esistente in ambito lavorativo, è possibile affermare che le previsioni più deboli riguarderanno come di consueto il Sud, dove è atteso un flop dell’occupazione del 12%; il Nord Ovest prospetta un mercato del lavoro tendente al ribasso (-6%); mentre nel Nord Est e nel Centro si annunciano perdite più contenute (-5% e -4%).

I settori – Secondo l’indagine condotta dall’agenzia per il lavoro Manpower emerge che, su 10 comparti oggetto di studio ben nove prevedono nel primo trimestre 2012 il segno meno nel trend di assunzioni. Le stime più pessimistiche riguardano il settore minerario ed estrattivo (-18%) e quello pubblico e sociale (11%). Solo per trasporti e comunicazioni si prevede un mercato occupazionale in equilibrio.
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