14 dicembre 2019

5g, ubiquità e pentecoste

Autore: Simone Carunchio
La nuova rete 5G potrebbe permettere di rendere diverso l’intrattenimento, ma anche i rapporti lavorativi. Di recente si è riusciti nell’intento di inviare un ologramma di una nota cantante da una parte all’altra dell’Europa. Inoltre sono disponibili sul mercato apparecchi che permettono la traduzione simultanea in diverse lingue. Paiono invenzioni che sembrano sorprendere le nostre abitudini, ma in realtà rispondono a bisogni ancestrali. L’ubiquità e la pentecoste, di origine religiosa, sembrano essere poteri sempre più a portata di comune mortale. Lo scientifico e il religioso paiono convergere verso l’affermarsi sempre più pieno di alcuni diritti fondamentali quali quello di uguaglianza.

I nuovi ritrovati tecnologici, talvolta, ci sorprendono. Ci si può ritrovare a chiedersi come è potuto succedere che gli inventori siano riusciti a produrre un’idea simile e a metterla in pratica. Tra tali novità si annoverano sicuramente quelle che attengono alle traduzioni e alla trasmissione delle immagini e dei suoni.

In merito al primo ambito, occorre constatare che sono ormai numerosi gli apparecchi che rendono possibile la traduzione simultanea di un soggetto che parla, raccogliendo in tempo reale informazioni dalla rete. Ciò potrebbe aiutare, peraltro, a rendere più effettivo quel principio di uguaglianza che attualmente è minato dalla predominanza di alcune lingue su altre, rendendo alcune persone più fortunate di altre rispetto al Caso (con la lettera maiuscola), al destino, che li ha fatti nascere in alcune zone della terra e non altre. Per esempio, coloro che nascono in terre di lingua anglofona non hanno necessità di apprenderne una diversa rispetto a quella natia per sperare di riuscire a prendere qualsiasi ascensore sociale; allorché altri devono investire tempo e denaro (ma un famoso Zio affermava che sono la stessa cosa) per apprendere la lingua dominante.

Per quanto attiene, invece, alla trasmissione di immagini e suoni, di recente è avvenuto un fatto che si potrebbe definire ‘epocale’: si è riusciti a realizzare, in Europa, il primo spettacolo olografico dal vivo grazie alla rete 5G. Protagonista dell’esperimento (perfettamente riuscito) è stata la cantante Gianna Nannini, la cui immagine e la cui voce sono state trasmesse da Berlino a Monza, in roaming, mediante un flusso dati di alta qualità viaggiante sul Giga Network 5G di Vodafone.

Sembrerebbe trattarsi di invenzioni avveniristiche senza precedenti nella storia e che sembrano superare la fantasia e l’immaginazione.
Il condizionale è, tuttavia, d’obbligo, perché si tratta di invenzioni che affascinano l’umano da gran tempo. Si ponga mente, giusto per citarne uno, al racconto di Apollinaire (colui che, per primo, propugnò il cubismo e che inventò il termine ‘surrealismo’) dal titolo Il tocco a distanza, inserito nella raccolta L’eresiarca e compagnia del 1910.

Il protagonista è il barone d’Ormesan (ossia d’Ormesano, nome che risuona in direzione sia del sonno e delle tracce - d’orme - sia del sano e del giusto, benché egli assuma i connotati di un delinquente), conoscente-amico del narratore, che, grazie a un’eredità piovutagli dal cielo, riesce a dedicarsi per alcuni anni a ricerche scientifiche attinenti “alla telegrafia e alla telefonia senza fili, alla trasmissione delle immagini fotografiche, alla fotografia a colori e in rilievo, al cinematografo, al fonografo, ecc.” per esplorare e scoprire i principi della nuova scienza detta del ‘tocco a distanza’.

Si tratta di una nuova scienza che permette di trasmettere la voce e l’apparenza di corpi, con in più, rispetto a quanto si è riusciti fino ad adesso a creare, le stesse proprietà di resistenza del corpo originario.

Il barone d’Ormesan, non contento della sua acquisita carica nobiliare, decide di utilizzare la sua invenzione per tentare di diventare re. Comincia così ad apparire in varie sinagoghe, prima in Germania, poi nei Paesi dell’Est, in seguito in Italia, in Olanda, in Francia, nelle Americhe, sempre contemporaneamente, presentandosi come il nuovo Messia atteso dagli Ebrei. I quali cominciano a emigrare in Palestina per la creazione del nuovo Stato e a essere arrestati, in particolare i banchieri, che sarebbero potuti emigrare con i loro capitali!! Il Messia si chiama Aldavid e parla tutte le lingue dei paesi nei quali compare.

Ecco quindi che al dono dell’ubiquità si accompagna anche quello della pentecoste.
Ologrammi e traduttori simultanei erano, pertanto, dei ‘bisogni’ e delle invenzioni il cui soddisfacimento si reclamava ancora all’inizio del ventesimo secolo e che continuò a essere domandato anche in seguito.

Vi furono degli artisti, qualche decennio dopo, infatti, che tentarono di esplorare queste nuove soluzioni tecniche per nuove forme d’arte. Ancora una volta non si può non rimarcare la convergenza dello scientifico e del religioso. Il Dalì, appena dopo il 1960, affermò che “la visione binoculare è la Trinità della percezione fisica, trascendente. Il Padre è l’occhio destro, il Figlio l’occhio sinistro e lo Spirito Santo il cervello, il miracolo, l’immagine virtuale piena di luce, fattasi incorruttibile, spirito puro, Spirito Santo” - E non è certo una coincidenza che protagonista del racconto della pentecoste sia il medesimo Spirito.

In ogni caso, tale interesse per la terza dimensione, indusse il Dalì a sperimentare l’olografia e a creare il primo collage fotografico, attualmente esposto a Figueras, dal titolo Holos! Holos! Velázquez! Gabor!, del 1973, in cui sono sovrapposte tre immagini: scene tratte da Las Meninas del pittore citato nel titolo, una pubblicità di birra e una fotografia di giocatori di carte. L’artista interruppe poi le sue ricerche perché le tecniche non progredirono come ci si sarebbe potuti aspettare. Attualmente, come detto, invece, l’ologramma può essere trasmesso e risultare comunque di ottima qualità.

Insomma, in conclusione, non si può non rimarcare come tante delle ‘scoperte’ che pare che siano nate di recente hanno invece avuto una incubazione nell’animo umano che può anche risalire a secoli addietro, addirittura a periodi ancestrali. Spesso si trattava di poteri riservati a personaggi religiosi e mistici, poteri come quello dell’ubiquità e della pentecoste. Nonostante, però, le grandi evoluzioni, la fantasia e l’immaginazione sono ancora un poco più avanti. Il barone d’Ormesan, infatti, non solo era presente in più posti, ma le sue copie erano delle copie complete, talmente complete che una di esse poteva anche mettere incinta una donna. L’olografia ancora non arriva a tanto. Ma, anche senza arrivare a tal punto, chi è che non ha mai immaginato di potersi trovare anche in un luogo diverso rispetto a quello in cui è, o di poter parlare le più diverse lingue del mondo? La rete 5G potrebbe permettere tali prodigi e tanto altro ancora. Naturalmente, non è tutto oro quel che luccica.
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