1 settembre 2025

Bonus auto elettriche, ecco come avere i nuovi incentivi: a chi spettano e come averli

Partono nuovi incentivi del MASE per l’acquisito di veicoli a zero emissioni per una transizione disponibile. Ecco come funziona, quanto spetta e come averlo

Autore: Lucia Giampà
Al via nuovi incentivi a fondo perduto per l’acquisto di veicoli elettrici. La misura è diventata operativa con l’adozione del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica dell’apposito decreto attuativo.

L’iniziativa, finanziata dal PNRR, stanzia 597 milioni di euro, punta alla riduzione dell’inquinamento urbano e al miglioramento della qualità dell’aria, incentivando il rinnovo del parco circolante con veicoli a zero emissioni. Andiamo con ordine.

A chi spetta

La misura è rivolta a persone fisiche e microimprese con residenza o sede legale nelle aree urbane funzionali ossia città con oltre 50.000 abitanti e area di pendolarismo. Per accedere al contributo sarà necessario rottamare un veicolo termico fino a Euro 5.

Come funziona e quanto spetta

Andando nel dettaglio, la misura è rivolta alle persone fisiche per l’acquisto di un’auto elettrica (categoria M1), con un contributo di 9.000 euro o 11.000 euro in base al valore dell’ISEE.

Per quanto riguarda le microimprese, invece, l’incentivo è riconosciuto per l’acquisto di veicoli elettrici commerciali (categoria N1 e N2), fino a un massimo di 20.000 euro per veicolo, nel limite del 30% del prezzo di acquisto e nel rispetto della normativa “de minimis”.

Il contributo sarà erogato sotto forma di sconto diretto in fase di acquisto.

Le richieste saranno gestite tramite una piattaforma informatica dedicata, sviluppata da Sogei, che consentirà la registrazione dei beneficiari, dei venditori aderenti all’iniziativa e la generazione dei bonus. Per quanto riguarda le modalità operative e la data di apertura della piattaforma si dovrà attendere la pubblicazione di apposito avviso sul sito istituzionale del Ministero.

Cos’è il requisito della residenza in area urbana funzionale

Tornando ai requisiti richiesti per poter usufruire dell’incentivo, rientra tra questi la residenza delle persone fisiche in un’area urbana funzionale (FUA) cioè città con oltre 50.000 abitanti e area di pendolarismo.

Si tratta, quindi, di un’area urbana funzionale costituita da una città e dalla sua zona di pendolarismo. Le aree urbani funzionali consistono, pertanto, in una città densamente abitata e in una zona di pendolarismo meno densamente popolata il cui mercato del lavoro è altamente integrato con la città.

La definizione di città a cui si fa riferimento è stata elaborata dalla Commissione Europea dall’OCSE a partire dal 2011. Dunque, le aree urbane funzionali sono composte da una città e dalla propria area del pendolarismo, rappresentando contesti urbani integrati, in cui i territori sono interconnessi da un punto di vista economico.

Ricapitolando, la FUA è un aggregato di comuni contigui, composti da una città con una popolazione di almeno 50.000 abitanti e dalla sua area del pendolarismo o anche “commuting zone”, definita dai flussi di pendolarismo per motivi di lavoro.
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