10 luglio 2025

Decreto Infrastrutture, approvato alla Camera con testo blindato: tutte le novità

Camera approva testo blindato su infrastrutture: proroga diesel Euro 5, novità su autovelox, appalti e ponte sullo Stretto

Autore: Martina Giampà
Con 191 voti favorevoli, la Camera ha approvato la questione di fiducia posta dal Governo sul disegno di legge di conversione, con modifiche, del decreto Infrastrutture.

Il provvedimento, che ora passa al Senato come testo blindato, contiene misure urgenti per infrastrutture strategiche, contratti pubblici, trasporti ferroviari e stradali, gestione del demanio portuale e marittimo, e per l’attuazione degli obblighi legati al PNRR e alla partecipazione dell’Italia all’Unione Europea nel settore infrastrutture e trasporti. Rimangono esclusi i pedaggi.

Testo blindato alla Camera: proroga blocco diesel, nuovi autovelox, appalti e ponte Stretto

Il testo di conversione approva alla Camera e viene approvato, è blindato e ora passera al Senato che non potrà modificarlo. Tra le novità principali la conferma della proroga al 2026 del blocco alla circolazione dei veicoli diesel Euro 5, si prevede una nuova mappatura degli autovelox, appalti con una nuova revisione dei prezzi e novità in tema di ponte sullo Stretto di Messina.

Circolazione auto diesel Euro 5, stop al divieto

Con un emendamento al DL Infrastrutture è stata introdotta una semplificazione riguardante i veicoli diesel Euro 5, prorogando dal 1° ottobre 2025 al 1° ottobre 2026 il termine entro cui le Regioni Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna devono applicare la limitazione strutturale alla circolazione delle autovetture e dei veicoli commerciali delle categorie N1, N2 e N3 alimentati a diesel Euro 5; tale misura, che si applicherà prioritariamente nelle aree urbane con più di 100.000 abitanti (anziché 30.000), mira a garantire maggiore flessibilità alle Regioni nella pianificazione delle politiche per la qualità dell’aria e nella gestione del traffico, tenendo conto del contesto normativo europeo e della necessità per l’Italia di superare la procedura di infrazione aperta dalla Commissione Europea per il superamento dei limiti di inquinamento; inoltre, decorso il termine del 1° ottobre 2026, le Regioni potranno evitare l’inserimento automatico della limitazione strutturale nei piani di qualità dell’aria, qualora adottino misure compensative in grado di ottenere una riduzione delle emissioni coerente con gli obblighi comunitari, restando comunque libera la possibilità di introdurre tali limitazioni anche prima della scadenza, aggiornando i propri piani e gli atti attuativi.

Stretto di Messina, per il ponte la ditta appaltatrice ha più potere

Un emendamento introduce la possibilità per la società Stretto di Messina o per il general contractor di firmare accordi diretti con i proprietari degli immobili interessati dall’esproprio per il progetto del ponte, accordi che hanno lo stesso valore legale di un esproprio formale, così da velocizzare le procedure. Inoltre, la società Stretto di Messina viene riconosciuta come stazione appaltante qualificata, consentendole di gestire direttamente la progettazione, l’affidamento e la realizzazione dei contratti pubblici necessari per l’opera, anche se non ha una consolidata esperienza in gare pubbliche, ma opererà comunque sotto il controllo dell’Autorità nazionale anticorruzione (ANAC). Questa scelta è motivata dalla necessità di accelerare la realizzazione di un’opera considerata strategica e di interesse nazionale.

Anticipazione fino al 10% per i servizi di ingegneria e architettura nei contratti pubblici

In tema di disposizioni urgenti in materia di contratti pubblici e di contratti di protezione civile (art. 2) viene aggiunto il comma f-bis che stabilisce che al comma 1 viene aggiunto il comma 1-bis stabilendo che le disposizioni non si applicano ai servizi di ingegneria e architettura, per i quali nei documenti di gara può essere prevista un’anticipazione del prezzo fino al 10%, nei limiti delle disponibilità del quadro economico.

Obbligo di registrazione degli autovelox presso il Ministero: senza comunicazione l’uso non è valido

Le forze di polizia stradale e gli enti pubblici da cui dipendono devono comunicare al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti l’elenco degli autovelox e degli altri dispositivi usati per controllare la velocità dei veicoli. Per ogni apparecchio devono indicare tipo, marca e modello, e confermare che sia approvato o omologato secondo la legge. Queste informazioni saranno pubblicate in un’apposita sezione del sito ufficiale del Ministero. Per facilitare la comunicazione, il Ministero, entro 30 giorni, definirà un modulo informatico e spiegherà come inviare i dati. Una volta pubblicato questo modulo, la regola diventerà effettiva dopo 60 giorni: da quel momento, gli autovelox potranno essere usati solo se regolarmente comunicati al Ministero. In caso contrario, il loro utilizzo non sarà considerato valido.

Logistica, nasce il CIGAL

È stato istituito il CIGAL, un sistema informatico per monitorare i contratti di appalto tra aziende private nel settore della logistica, con l’obiettivo di verificare che gli appaltatori rispettino le leggi fiscali, contributive e sul lavoro, compresi tributi e IVA. Questo strumento serve a promuovere una logistica più sostenibile e a prevenire comportamenti irregolari che possono danneggiare imprese, lavoratori e Stato. Il CIGAL sarà alimentato con i dati già presenti nei sistemi informativi di vari enti pubblici, tra cui Ministeri, Agenzia delle Entrate, INPS, INAIL, Regioni, Ispettorato del lavoro e Unioncamere, che curerà anche la gestione tecnica del sistema nel rispetto delle norme sulla privacy. Entro 60 giorni, un decreto stabilirà le regole tecniche per il funzionamento del CIGAL e istituirà un tavolo tecnico per coordinarne lo sviluppo, senza costi aggiuntivi per lo Stato.
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