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Si chiama ufficialmente certificazione verde, è stato introdotto dal primo “Decreto Aperture” del 22 aprile 2021 ed è la versione italiana di un più ampio green pass europeo. È necessario per potersi spostare da/per regioni di fascia diversa da quella gialla, ma anche per partecipare a diversi eventi (in alcuni casi da previsione normativa ed in altri casi previsto dagli organizzatori degli eventi, quali convegni e corsi in presenza).
Analizziamo insieme le domande più frequenti:
1. Di cosa si tratta?
Si tratta della “certificazione verde” e consiste in un vero e proprio lasciapassare, attestante la negatività o l’immunizzazione al virus.
2. Quando deve essere presentato?
Il green pass non serve solo per spostarsi liberamente fra regioni caratterizzate da diverso colore, ma anche per partecipare a determinate attività:
3. A chi richiedere il green pass?
Il certificato può essere rilasciato in formato digitale o cartaceo e cambia il soggetto erogatore a seconda dell’origine del pass:
6. Come funzionerà il green pass europeo?
Per viaggiare nei paesi europei le istituzioni Ue hanno raggiunto un accordo per realizzare l’Eu Digital Covid Certificate. Le attestazioni saranno analoghe a quelle nazionali ed il pass si baserà su un QR Code associato a un codice identificativo univoco a livello nazionale e leggibile da tutti gli Stati Ue. Il Certificato dovrebbe essere disponibile dal 1° luglio, garantendo la libera circolazione in UE.
7. La questione Privacy: a che punto siamo?
Nonostante non siano state riscontrate problematiche a livello europeo, il Garante della Privacy italiano ha contestato le disposizioni del “Decreto Aperture” del 22 aprile scorso, precisando il green pass non rispetta il principio di minimizzazione del dato in relazione alle informazioni in esso contenute.
Attendiamo pertanto ulteriori disposizioni ed eventuali modifiche al pass.