Si è registrato ad aprile 2021 il maggior miglioramento dell’indice manifatturiero, il quale è aumentato da 59,8 a 60,7 punti, mai realizzato da giugno 1997, anno in cui si è dato inizio al calcolo dell’indice.
Il tasso di aumento della sola produzione risulta essere il terzo più elevato di sempre, mentre la crescita dei nuovi ordini, dovuta al rafforzamento della domanda dei clienti e alla migliore fiducia del mercato, è la maggiore da aprile 2000.
Il fornitore di informazioni globale, Ihs Markit, sottolinea che la prestazione di aprile dipende in primo luogo dalla crescita più veloce e dalla produzione dei nuovi ordini, che hanno registrato rispettivamente il terzo valore record su base mensile e l’incremento maggiore in 21 anni.
Le aziende campione imputano la crescita alla migliore domanda e all’incremento della fiducia da parte dei clienti. Gli ordini esteri, invece, sono rimasti elevati, con un aumento significativo, leggermente in ribasso, però, rispetto a marzo.
Lewis Cooper, Economist di Ihs Markit, evidenzia che il Pmi principale si è assestato al valore di 60,7, record storico, complici la crescita migliore della produzione e dell’espansione più veloce dei nuovi ordini in 21 anni. Tra l’altro dalle imprese migliori si evince un miglioramento delle condizioni della domanda e l’aumento della fiducia da parte dei clienti.
Le interruzioni sulla catena di distribuzione, però, continuano a rallentare il settore, tant’è che i tempi medi di consegna si sono prolungati e di conseguenza le aziende hanno aumentato i prezzi medi di vendita. Tuttavia, dai dati, si evince una prestazione del settore, nel complesso, eccezionale.
Si è registrato un aumento record delle vendite nel settore dei beni intermedi (non rientrano nel calcolo del Pil e sono utilizzati nella produzione di altri beni) e in quello dei beni di investimento (utilizzati nella produzione di altri beni per un periodo superiore ad un anno), mentre i produttori di beni di consumo hanno riscontrato molteplici difficoltà dovute alle problematiche inerenti alla fornitura.
In conclusione, le aziende del settore dimostrano un atteggiamento fiducioso nell’aumento ulteriore della produzione nel corso del prossimo anno, nonostante gli ostacoli sulla catena di distribuzione destino preoccupazione, gli ultimi dati Pmi non hanno evidenziato segnali di rallentamento nel settore manifatturiero italiano.
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