Da un’analisi condotta dal Financial Times, il principale giornale economico-finanziario del Regno Unito, si evince che gli analisti e Samsung, il maggiore produttore a livello globale di chip, suppongono di mantenere il monopolio sul mercato nei prossimi anni.
Gli Stati Uniti, la Cina e l’Europa hanno deciso di comune accordo di aumentare gli investimenti nel settore dei semi-conduttori in modo da ridurre le relazioni commerciali con l’estero. Nel dettaglio, il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha avanzato la proposta di un piano pari a 50 miliardi di dollari per incentivare la produzione di chip e la ricerca, al contempo, il leader cinese Xi Jinping, ha investito oltre 1 miliardo di dollari nelle industrie high-tech. Nonostante le premesse, però, è fondamentale sottolineare che risulta poco plausibile, che il ruolo centrale di Samsung possa essere subordinato, nel breve e medio periodo.
A tal proposito, Velu Shina, della società di consulenza strategica Bain & Company, sottolinea che gli investimenti sopracitati necessitano di un lungo periodo di tempo per svilupparsi, infatti, se si iniziasse ora, la produzione avrebbe un impianto disponibile solo nel 2025.
Da ciò che emerge, dunque, che l’equilibrio del mercato non cambierà nel lasso temporale di 2-3 anni e per tale motivo Samsung continuerà a mantenere la propria posizione dominante. Secondo il proprio management, la posizione dell’azienda è irremovibile, considerando i notevoli miglioramenti nel settore delle tecnologie di produzione ed anche l’aumento dei costi di produzione dei chip.
Il Financial Times, rende noto, che la complicata produzione di chip all’avanguardia risulta essere un ostacolo per qualsiasi azienda o governo in competizione con Samsung. Per esplicare al meglio tale complessità, si evidenzia che in un grattacielo all’interno del campus dell’azienda a Hwaseong, a sud di Seul, è stato costruito un braccio meccanico sospeso al soffitto che è in grado di raccogliere un contenitore di plastica, nel cui interno ci sono una pila di wafer, ossia sottili fette di silicio estratte dalla sabbia, e riesce a portare il contenitore alla sua prossima destinazione. Per tre mesi, i wafer si muoveranno attraverso dei passaggi automatizzati, tra cui l’incisione e la pulizia.
Si sottolinea, che Samsung, a fine del 2020, detiene il 15% della produzione mondiale complessiva dei wafer, ciò gli permette di avere il predominio sulla Taiwan Semiconductor Manufacturing Company, il più grande produttore mondiale di chip per processori, e sui rivali dei chip di memoria Micron e SK Hynix. Inoltre, l’azienda detiene una posizione dominante anche nel settore della proprietà intellettuale e nell’esperienza ingegneristica, attraverso l’utilizzo della litografia a ultravioletti estremi nella produzione di chip Dram.
Nel dettaglio, Samsung, Tsmc e Intel utilizzano la tecnologia Euv per creare dei processori avanzati con una potenza ed un’efficienza energetica superiore. In relazione ai suoi concorrenti, però, l’azienda sudcoreana domina nel lancio della tecnologia nei chip Dram, grazie al proprio centro di ricerca e di sviluppo, utilizzato contemporaneamente sia per i chip del processore che per la memoria. Tra l’altro, da quanto emerge da IC Insights, Samsung ha erogato 93,2 milioni di dollari per il proprio business dei semiconduttori negli ultimi tre anni, il doppio rispetto agli investimenti di tutti i fornitori di semiconduttori cinesi.
Inoltre, IC Insights, ipotizza che i governi dell’Ue, degli Stati Uniti e della Cina, potrebbero avere una velata possibilità di raggiungere le aziende Samsung e Tmsc, investendo 30 miliardi di dollari annui per almeno cinque anni.
Infine, si rende noto che il governo sudcoreano è in procinto di progettare dei piani per agevolazioni fiscali e altri incentivi per offrire un supporto alle aziende impegnate nella produzione di chip. Gli analisti, prevedevano, che nel mese corrente, Samsung avrebbe comunicato un aumento delle spese in conto capitale per il suo business dei chip provvisori, tra cui gli investimenti negli Stati Uniti. Intanto, un analista tecnologico di Shanghai di Gavekal Dragonomics, Dan Wang, dichiara che le aziende cinesi Yangtze Memory Technologies e Changxin Memory Technologies, hanno assunto un numero significativo di ingegneri coreani, la maggior parte specializzati nel settore dei chip di memoria. Tale scelta potrebbe contribuire a far diventare Ymtc un concorrente globale competitivo nel giro di 3-5 anni.