Riva del Garda
La “Polenta e Mortadella” è forse una delle feste popolari più antiche di tutto il Trentino (se ne ha notizia fin dal lontano 1463), che torna puntuale la prima domenica di Quaresima, quest'anno l'1 marzo 2020.
La distribuzione gratuita di polenta e mortadella è prevista al parcheggio di via Sega e come di consueto è una merenda “rifocillante” che segue la classica marcia non competitiva (Quattro passi in attesa di polenta e mortadella) con tre diversi gradi di diversa difficoltà.
L'inizio della sagra è previsto alle ore 13:30 con il saluto delle autorità; dalle 13:45 comincia la distribuzione di polenta e mortadella, frutto di un rito antico tramandato in virtù di un “beneficio”.
Pare infatti che già nel Settecento il curato don Gaetano Bertoldi fosse tenuto a distribuire nel giorno dell’Annunciata una «soma di pane di frumento, una brenta di vino ed un minale di farina cotta»; alla farina cotta (polenta) si è aggiunta poi la mortadella e come giorno si è scelta la prima domenica di Quaresima.
Per tutta la durata della manifestazione è in funzione un bar ristoro e in caso di maltempo la manifestazione viene spostata alla domenica successiva.
Nome: Polenta e mortadella
Dove: Località Varone, fraz. di Riva del Garda (Trento).
Data: 1 marzo 2020.
Orari: dalle 13:30 alle 17.
Biglietto: ingresso libero
Priverno
A Priverno, perla della provincia di Latina, la Falia rappresenta l’apice di un comparto – quello gastronomico – che fa della cucina autoctona un autentico pezzo di paradiso in terra laziale.
Per conoscerne il sapore e innamorarsene non bisogna lasciarsi sfuggire la Sagra della Falia e Broccoletti che si tiene ogni anno nella prima decade di marzo chiamando a raccolta la gente del posto, frotte di giovani e tanti turisti.
La sagra è principalmente un’occasione di festa, di ritrovo e aggregazione, di curiosità che gravita intorno alla protagonista della manifestazione, la Falia, una prelibatezza ottenuta da un particolare impasto che incrocia la genuinità del pane e l’indiscutibile appeal della pizza, rievocando la tradizione del passato (specialmente il modo di approvvigionarsi dei pastori, che erano soliti consumare in piena campagna il loro boccone), ma in perfetta linea con l’evoluzione della favolosa arte bianca. All’esclusivo “pane-pizza” vengono accostati i broccoletti e talvolta le salsicce locali che risultano molto gustose.
La Sagra della Falia e Broccoletti si svolge domenica 1 marzo 2020 in Piazza del Comune, mettendo in scena l’ideale incontro fra intrattenimento e sapore, articolato in raduni, passeggiate per i vicoli del paese, scampagnate in mountain bike, fragorosi balli popolari, musica e giochi.
A pranzo, naturalmente, si mangia e tanto, così viene distribuita la falia e con essa i broccoletti e altri prodotti tipici del territorio.
Nome: Sagra della Falia e Broccoletti
Dove: Piazza del Comune, Priverno (Latina).
Date: 1 marzo 2020 (in caso di maltempo, la sagra viene rinviata alla domenica successiva).
Orari: dalle ore 10.
Biglietto: accesso gratuito.
Castel di Tora
Situato in posizione dominante sul Lago del Turano, Castel di Tora non è solo uno dei borghi più belli del Lazio, ma è anche il luogo in cui ogni anno, nel giorno della prima domenica di Quaresima, si ripete un appuntamento che è ormai divenuto imprescindibile per gli abitanti del posto, tanto che quest'anno ricorre il centenario (1920-2020): si tratta della Festa del Polentone, manifestazione popolare che celebra il piatto più rappresentativo del paese in provincia di Rieti, ovvero la polenta.
La festa si svolge domenica 1 marzo 2020.
Siamo appena all’inizio della Quaresima, eppure la tentazione di commettere un peccato di gola è grande: qui la polenta viene condita con aringhe, tonno, baccalà e alici, che impreziosiscono il sugo di magro preparato dalle signore del paese.
Questa tradizione culinaria locale è talmente antica e radicata, da far sì che Castel di Tora sia ufficialmente membro dell’Associazione Culturale dei “Polentari d’Italia”.
La preparazione del polentone e il momento in cui viene servito sono uno spettacolo: i grandi paioli fumanti, che fino a quel momento erano mescolati con i bastoni da almeno due persone, alle ore 12 vengono sollevati dal fuoco e rovesciati sui tavoloni, dove i volontari preparano i piatti.
Comincia così la distribuzione all’interno di una struttura al coperto presso il parcheggio "A.Massimi" e continua fino a esaurimento scorte, comunque entro le ore 17.
La giornata è animata da musica e folklore, ma anche dal mercatino dei prodotti agroalimentari e dell’artigianato.
Nome: Festa del Polentone
Dove: Castel di Tora (Rieti).
Data: domenica 1 marzo 2020.
Orario e programma: il polentone è servito a partire dalle ore 12.
Maggiori informazioni sulla pagina Facebook della Pro Loco.
Prezzo: ingresso gratuito
Agrigento
Giunge alla 75° edizione una delle sagre più popolari della Sicilia: la Festa del Mandorlo in fiore, in programma dal 28 febbraio all'8 marzo 2020 nel centro storico di Agrigento e nella suggestiva location della Valle dei Templi, patrimonio Unesco dal 1997.
Nata a Naro nel lontano 1934 dalla creatività del Conte Alfonso Gaetani, la manifestazione è una celebrazione della primavera agrigentina, una stagione dai colori unici per via di quel manto di alberi di mandorli che ricoprono la valle.
La kermesse ospita il Festival internazionale del folclore – giunto alla sua 65° edizione – con esibizioni dei gruppi folk internazionali, spettacoli e degustazioni delle tipicità locali.
La festa prevede, tra i tanti appuntamenti, la suggestiva fiaccolata (4 marzo) nella Valle dei Templi al tramonto, che porta dritti al tempio di Concordia per l’accensione della fiaccola dell’amicizia. La chiusura della festa prevede invece una sfilata dei gruppi folcloristici con i carretti siciliani e le bande musicali, prima della cerimonia di assegnazione del Tempio d’Oro che premia il miglior gruppo folcloristico.
La Festa del Mandorlo in fiore si apre anche quest’anno con il Festival Internazionale “I Bambini del Mondo”, giunto alla sua 20° edizione.
Da non perdere come evento corollario alla festa anche la Mardorlara, la Sagra del mandorlo in fiore a tavola, dove i ristoratori di Agrigento enfatizzando la mandorla con la preparazione di pietanze di assoluta eccellenza e di alta cucina.
Sagra del Mandorlo in Fiore
Dove: Agrigento e Valle dei Templi (Sicilia).
Date: dal 28 febbraio all'8 marzo 2020.
Biglietto: spettacoli a pagamento.
Ponticelli
È da oltre un secolo che Ponticelli, frazione di Imola, accoglie la gustosa Sagra dei Maccheroni: è una gigantesca maccheronata – i dati parlano di 8 quintali di pasta e 400 kg di ragù di carne, secondo la ricetta romagnola, e un'intera forma di parmigiano a condire il tutto – dove tanto gli abitanti di Ponticelli, quanto i forestieri, possono riempirsi la pancia con il più classico dei primi piatti italiani.
In realtà esiste una distinzione, secondo costume, che dà la priorità ai locali: dalle 11:30 del mattino, infatti, solo gli abitanti possono scendere in piazza a prendere i propri maccheroni, mentre i forestieri – parliamo soprattutto delle località vicine come Imola, Fabbrica, Casalfiumanese e Borgo Tossignano, distanti appena una manciata di chilometri – ne hanno diritto solo a partire dalle 14:30.
Nell'eterno gioco del campanilismo italiano, è una maniera simpatica per mantenere viva la tradizione e rendere il giusto tributo al grande lavoro che i cuochi e le cuoche realizzano fin dalle 4 del mattino, quando iniziano a fare bollire i pentoloni prima dell'alba.
L'evento, come sempre, è accompagnato da bancarelle di prodotti locali, musica, vino e il solito spirito allegro del paese.
La festa segue di pochi giorni la vicina Sagra dei Maccheroni di Borgo Tossignano, che si svolge da tradizione il Martedì Grasso.
Sagra dei Maccheroni
Dove: Ponticelli (frazione di Imola, Bologna).
Data: domenica 1 marzo 2020.
Prezzo: ingresso gratuito. I maccheroni sono a pagamento.
Roma
Tutto pronto per l'inaugurazione di ROMA MOTODAYS: la manifestazione si svolge dal 5 all'8 marzo 2020.
Si tratta del principale Salone della Moto e dello Scooter di Roma, che farà compagnia agli
appassionati di due ruote mostrando il meglio del mercato in questo momento, con presentazioni in anteprima di nuovi modelli delle migliori case motociclistiche.
A caratterizzare Motodays sarà, come sempre, la Riding Experience, che permetterà di affrontare un percorso negli spazi esterni della fiera a bordo del mezzo dei propri sogni.
Come negli anni passati, anche per l'edizione 2020 la manifestazione si pone l'obiettivo di far provare il piacere di salire in sella a una moto o a uno scooter nelle infinite declinazioni che questa esperienza può garantire: ora non rimane altro da fare che attendere di conoscere i nomi dei vip dello spettacolo e dei big del mondo delle due ruote che si mostreranno nei quattro giorni di Motodays.
Gli studenti delle scuole superiori, nel frattempo, potranno approfittare di laboratori dedicati
all'educazione stradale, con giornate a loro dedicate.
Ma non è tutto, perché un altro dei punti di forza di Motodays sarà lo spazio che sarà dedicato al commuting urbano: a tal proposito l'area 2Wheels2Work è stata concepita con l'intento di informare gli utenti della strada e di renderli partecipi e sensibili rispetto a un utilizzo responsabile di scooter emoto.
Ancora, Motodays ha in programma di destinare uno spazio alle special, con un occhio all'industria e al design, viste le necessità e le richieste di clienti sempre più creativi. Le special saranno personalizzate da maghi della customizzazione, ma rappresenteranno solo una parte dello spettacolo; insieme con le novità di prodotto saranno esposte anche numerose moto d'epoca.
Segnaliamo infine che, tra i tanti motivi d'interesse della manifestazione, a 15 anni dalla scomparsa di Fabrizio Meoni, indimenticato campione della Parigi-Dakar, saranno esposte le sue moto.
Dove: Fiera di Roma
Date: dal 5 all'8 marzo 2020.
Biglietti: giovedì e venerdì intero 12 euro; sabato e domenica intero 16 euro.
In occasione della Festa della Donna (8 marzo) ingresso gratuito e parcheggio interno gratuito a tutte le donne motocicliste che arriveranno in Fiera alla guida di una moto/scooter (ingresso dal CARGO OVEST di Fiera Roma). Sconto di 4 euro per tesserati FMI, HOG, BMW MOTORRAD CLUB.
Orari e programma: giovedì, venerdì e domenica dalle 10 alle 19; il sabato chiusura alle 20. Maggiori informazioni sul sito ufficiale.
Monghidoro
Del maiale non si butta via niente recita un vecchio detto che qui a Monghidoro, a sud di Bologna, viene preso proprio alla lettera.
E così domenica 1 marzo 2020 torna puntuale come ogni anno la tradizionale Festa del Maiale, che si onora preparando salsiccia, salami, coppa e ciccioli fino dalle 8:30 della mattina.
Per tutto il giorno è possibile gustare le specialità che fanno ricca la tradizione gastronomica dell'Appennino bolognese nei tanti stand oppure nei ristoranti che offrono un menù a prezzo fisso. In più tanta musica e tanto divertimento e un mercatino dei prodotti tipici e artigianali.
Siamo ancora in Emilia-Romagna, ma quasi al confine con la Toscana, in una zona in cui l’arte della lavorazione delle carni di maiale è una tradizione antica, un vero rito e proprio in occasione di questa festa le quattro squadre di norcini monghidoresi si sfidano a colpi di insaccati per mostrare le capacità tramandate di generazione in generazione direttamente in piazza.
Si parte da maiali dello stesso peso già puliti e pronti per essere lavorati e inizia la gara a chi produce più prelibatezze: salami, salsicce, costoline, capocolli, coppe, ciccioli, cotechini e braciole; come da tradizione si conservano sei lingue e quattro salami da stagionare e da gustare rigorosamente alla vigilia dell'Ascensione.
La tradizione della macellazione del maiale a uso familiare qui a Monghidoro è ancora diffusa ed è disciplinata da una normativa del 1928; i contadini possono macellare fino a quattro suini, ma solo se allevati per un determinato periodo di tempo nella stalla di famiglia, non si può quindi acquistare un animale da un allevamento e lavorarlo a casa.
Nome: Festa del Maiale
Dove: Monghidoro (Bologna).
Date: 1 marzo 2020.
Tipologia: sagra gastronomica.
Prezzo: ingresso gratuito.
Orari e programma: maggiori informazioni sulla pagina Facebook della IAT Monghidoro o sul sito ufficiale del Comune.
MOSTRE
Mantova
Prima edizione per la BIENNALE DELLA FOTOGRAFIA FEMMINILE a Mantova: il progetto nato per iniziativa dell’Associazione la Papessa, vede la direzione artistica di Alessia Locatelli e rappresenta un evento eccezionale, diffuso e ricco di testimonianze di grandi e significative fotografe italiane e non.
Lo splendido progetto si snoda a partire da temi di estremo interesse e rilevanza, nelle date che vanno dal 5 al giorno 8 marzo 2020.
Splendidi luoghi ospiteranno le esposizioni, tra questi: Giardino Segreto di Palazzo Te, Spazio Arrivabene 2, Cantine del Tempio di San Sebastiano, Palazzo Ducale, Corraini, Edizioni e Arte Contemporanea, Galleria Disegno, Casa del Rigoletto, Casa del Pittore e Spazio Bernardelli, in date prestabilite fino al 29 marzo.
Per la prima importante tappa di quella che si sta rivelando un'iniziativa preziosa e di grande interesse sono state invitate ad esprimersi autrici quali, per esempio, Rena Effendi, Annalisa Natali Murri, Claudia Corrent, Daro Sulakauri, Nausicaa Giulia Bianchi, Eliza Bennett, Erika Larsen e Betty Colombo, molte altre parteciperanno a collettive e progetti individuali.
Completeranno le suggestive esposizioni una serie di workshop, proiezioni, oltre a residenze artistiche. Eventi che mirano a promuovere un dialogo e un confronto quanto mai preziosi sui più significativi temi relativi al mondo femminile, a partire da una riflessione sul lavoro nel mondo delle donne.
Visibilità e premi per l’impegno costante di donne artiste che grazie alla loro ricerca partecipano a testimoniare e raccontare realtà e temi di grande valore, per la promozione di consapevolezza e impegno etico.
Biennale della Fotografia Femminile
Dove: Mantova
Quando: Inaugurazione 5-8 marzo 2020, mostre aperte 5-8 marzo, 13-15, 20-22 e 27-29 marzo
Biglietti: intero euro 15,00
Maggiori info: sito ufficiale
Roma
La mostra Raffaello 1520-1483, che le Scuderie del Quirinale dedicano dal 5 marzo al 2 giugno al divino pittore in occasione dei 500 anni dalla morte, si preannuncia come la più grande mai organizzata su Raffaello. Ad accoglierla, Roma, nella quale il pittore espresse appieno il suo formidabile talento artistico e dove la sua vita si spense a soli 37 anni, il 6 aprile del 1520, lasciando la città sgomenta e incredula.
Per la prima volta, in occasione del percorso, saranno riuniti oltre cento capolavori, tra dipinti, disegni, arazzi, progetti architettonici, affiancati da altrettante opere di confronto e di contesto - codici, sculture rinascimentali, documenti, capolavori di arte applicata - per un totale di 204 opere.
La mostra - che ha già superato le 70mila prenotazioni - nasce da un’organica e serrata collaborazione scientifica tra le Scuderie del Quirinale e le Gallerie degli Uffizi - che, tra dipinti e disegni, presta oltre 30 opere di Raffaello - e beneficia della collaborazione con la Galleria Borghese, del Parco Archeologico del Colosseo, dei Musei Vaticani, del Louvre, dell’Opificio delle Pietre Dure.
Il percorso, a cura di Marzia Faietti e di Matteo Lafranconi con il contributo di Vincenzo Farinella e Francesco Paolo Di Teodoro, procederà a ritroso. Dagli anni romani e dalla tomba dell’artista, ricostruita grazie alla studio Factum Foundation for digital Technology in conservation, il visitatore giungerà agli anni di Urbino.
I capolavori arriveranno dalle collezioni dei maggiori musei nazionali e internazionali, dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli alla National Gallery di Londra, dalla National Gallery of Art di Washington al Metropolitan di New York, e ancora dall’Albertina di Vienna, dalla Royal Collection. E se la sublime Madonna Alba dalla National Gallery di Washington, la Madonna della Rosa del Prado o la Madonna Tempi dalla Alte Pinakothek di Monaco di Baviera torneranno in Italia per la prima volta dalla loro esportazione all’estero per motivi collezionistici, si potranno ammirare per la prima volta nello stesso luogo i ritratti dei due Papi che consentirono a Raffaello di dimostrare il suo immenso potenziale artistico negli anni romani.
Il ritratto di Giulio II dalla National Gallery incontrerà infatti quello di Leone X con i cardinali Giulio de’ Medici e Luigi de’Rossi degli Uffizi. Quest’ultima opera - tra le più celebri custodite a Firenze - sarà presentata per la prima volta dopo un restauro durato tre anni, a cura dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze. Un intervento svolto in due fasi. La prima - di pulitura da un eccesso di ritocchi effettuati in passato per armonizzare l’opera al gusto personale - ha restituito all’immagine volume e brillantezza. Il secondo intervento ha invece riguardato il risanamento delle tavole, conferendo elasticità ai sistemi di controllo delle traverse.
Accanto a questi capolavori, anche la celebre Madonna del Granduca e la Velata degli Uffizi o la grande pala di Santa Cecilia dalla Pinacoteca di Bologna.
Per l'occasione sono stati anche restaurati i disegni in arrivo dalle Gallerie degli Uffizi.
“Tutti i disegni - spiega Marzia Faietti, uno dei curatori - sono stati oggetto di una manutenzione accurata. Alcuni hanno richiesto un restauro vero e proprio. Nell’organizzare l'intero percorso della mostra abbiamo ripercorso il metodo di lavoro dell’artista Raffaello, capace di collaborare con gli altri, assegnando i compiti e rispettando le singole individualità. Abbiamo cercato di mettere in luce l’attualità di un artista estrememente professionale, al quale stava a cuore la condizione di Roma, che studiava il passato per progettare il futuro, senza mai tirarsi indietro”.
Autentica sala “magnete” della mostra sarà quella che accoglie la Lettera scritta nel 1519, per mano di Baldassarre Castiglione, a Leone X. In questa missiva - che pone le basi dell’articolo 9 della Costituzione - Raffaello esprime tutta la sua disperazione e il dolore di fronte al degrado dei capolavori dell’antica Roma, dovuti all’incuria di chi, compresi i precedenti pontefici, autorizzò l’utilizzo dei monumenti antichi come cave di materiale e l’impiego come ingrediente per la calcina delle statue.
Tra gli oggetti presenti in mostra, una ricostruzione della pianta di Roma antica, una bussola topografica, la riproduzione in 3D, a cura di Factum Foundation for digital Technology in conservation, del cartone raffaellesco preparatorio per l’arazzo Il Sacrificio di Listra - in prestito in mostra dai Musei Vaticani - realizzato su concessione della Royal Collection e in collaborazione con il Victoria & Albert Museum di Londra.
Pur descrivendo per intero, in chiave monografica, tutta l’articolata produzione creativa dell’urbinate - dalle arti plastiche a quelle decorative, dall’architettura all’urbanistica - la mostra guarderà con particolare interesse al periodo romano. Nella città dei papi Raffaello visse dal 1509 al 1520. Furono anni intensi e prolifici che lo consacrarono, al pari di Michelangelo, a massimo artista del Rinascimento maturo.
Il pittore fu chiamato ad assolvere per tutto il periodo romano e fino alla sua scomparsa, diversi compiti: dallo studio e la conservazione delle vestigia urbane di Roma antica alla supervisione del grande cantiere della basilica di San Pietro, fino al perfezionalmento dello studio e del metodo della pittura , apprezzatissimo dai committenti per naturalezza e inarrivabile armonia.
A chi si chiede perché una mostra così irripetibile, non replicabile e nemmeno “esportabile” in altri paesi duri appena tre mesi, gli addetti ai lavori rispondono che la prima ragione è dovuta a motivi conservativi, per garantirne la visione anche alle future generazioni.
"Mai nella storia è stato possibile ammirare così tanti capolavori dell'urbinate. Le Gallerie degli Uffizi sono orgogliose di aver co-organizzato questa mostra epocale, inviando da Firenze dipinti e disegni tra i più famosi e celebrati dell'artista, che costituiscono quasi un quarto dell'intero percorso" ha commentato il direttore degli Uffizi, Eike Schmidt. Inoltre, sul prezzo del biglietto degli Uffizi, per chi avesse già visitato la mostra delle Scuderie, e sul prezzo delle Scuderie per chi avesse fatto visita agli Uffizi, è previsto anche uno sconto del 33%.
Mostra: Raffaello
Dove: Scuderie del Quirinale, Roma
Quando: 5 Marzo 2020 - 2 Giugno 2020
Orari: da domenica a giovedì dalle 10.00 alle 20.00; venerdì e sabato dalle 10.00 alle 22.30
Biglietti: intero euro 15,00
Firenze
Inaugurata a Firenze la mostra dedicata ai segreti della Tomba di Tutankhamon, un’esperienza virtuale dal grande impatto e realizzata attraverso le fedeli riproduzioni provenienti dal Cairo.
Fino al 2 giugno 2020 saranno gli spazi della Galleria delle Carrozze di Palazzo Medici Riccardi ad accogliere il grande pubblico per il racconto immersivo dal titolo “Tutankamon: viaggio verso l’eternità”, curato da Maria Cristina Guidotti e reso possibile grazie a La macchina del tempo di Bologna.
Organizzato dalla Società italiana Discovery Time, in cooperazione con il Ministero delle Antichità del Cairo e con il supporto del Museo Archeologico Nazionale di Firenze, lo splendido e avvincente progetto è patrocinato dal Comune di Firenze e MUS.E.
Dopo il successo riscosso in diverse capitali europee, in Centro America e in America del Sud l’affascinante iniziativa approda dopo due anni di percorso in Italia, portando con sé il carico di segreti e reperti spesso inediti capaci di regalare e far rivivere le atmosfere uniche dell’ultimo viaggio del giovane Faraone.
In esposizione il sarcofago ligneo dipinto di Padihorpakhered, appartenente alla Sezione Egizia del Museo Archeologico Nazionale di Firenze, oltre alla riproduzione di preziosi e significativi oggetti quali i vasi canopi, la statua di Anubis, che proteggeva la camera del tesoro e il trono d’oro.
Il percorso, indubbiamente caratterizzato da forte impatto, è reso possibile grazie all’impiego di tecnologia 3D e utilizzo di un visore, per un viaggio all’interno di un mondo dal raro fascino e protagonista dell’immaginario comune.
E’ la scoperta della tomba di Tutankhamon del 4 novembre 1922, per opera dell’archeologo Howard Carter, che ha permesso di attraversare tempo e spazio alla scoperta dei segreti legati alla sepoltura regale nella cultura egizia ed è grazie alle splendide riproduzioni che il visitatore si troverà a vivere emozioni giunte fino a noi attraverso un viaggio senza pari.
Tutankamon: viaggio verso l’eternità
Dove: Palazzo Medici Riccardi, Firenze
Quando: 15 febbraio – 2 giugno 2020
Orari: da lunedì a giovedì 10 - 20; venerdì e sabato 10 - 23; domenica 10 - 20
Biglietti: intero euro 13,00, ridotto euro 10.
Maggiori info: sito ufficiale
Milano
1) Ancora Tutankhamon è protagonista di uno splendido viaggio immersivo a Milano.
“Viaggio oltre le tenebre. Tutankhamon Realexperience” attende il grande pubblico dal 5 marzo al 14 giugno 2020, negli eleganti spazi di Palazzo Reale, per un’esperienza coinvolgente e di grande emozione.
Il percorso multisensoriale sarà capace di trasportare il visitatore in una realtà stupefacente alla scoperta della tomba del celebre Faraone e attraverso una preziosa analisi delle abitudini e dei costumi di una civiltà intrigante e fascinosa.
Il percorso espositivo si sviluppa intorno alla meravigliosa statua del giovane Tutankhamon e raccoglie intorno a questa una selezione di preziosi oggetti originali, provenienti da collezioni pubbliche e private, riuniti per l’occasione.
L’esperienza multisensoriale alla quale il visitatore è invitato rende questo viaggio indimenticabile e in grado di farci avvicinare alla splendida civiltà egizia attraverso molteplici strumenti e sensibilità.
Sarà Howard Carter a condurre il visitatore alla scoperta della tomba di Tutankhamon.
Adatta ad ogni età la mostra accompagna il pubblico in un approfondimento puntuale e basato su una ricerca scientifica preziosa, curata da un Comitato che vanta nomi prestigiosi: da Miroslav Barta in prima linea agli studiosi Christian Loeben, Liam McNamara, Gabriele Pieke, Zahi Hawass e Francesco Tiradritti per la sezione archeologica.
Viaggio oltre le tenebre. Tutankhamon Realexperience
Dove: Palazzo Reale, Milano
Quando: dal 5 marzo al 14 giugno 2020
Orari: lunedì 14.30 - 19.30. martedì; mercoledì, venerdì e domenica 9.30 - 19.30; giovedì e sabato 9.30 - 22.30
Biglietti: intero euro 14,00 + prevendita - Acquista il biglietto online
Maggiori info: sito ufficiale
2) Dal 21 febbraio al 17 maggio 2020, il Museo Diocesano Carlo Maria Martini di Milano ospita la mostra GAUGUIN, MATISSE, CHAGALL. La Passione nell’arte francese dai Musei Vaticani, che presenta una selezione di capolavori dell’arte francese del XIX e XX secolo, proveniente dalla Collezione di Arte Contemporanea dei Musei Vaticani.
La rassegna, curata da Micol Forti, responsabile della Collezione d’Arte Contemporanea dei Musei Vaticani, e da Nadia Righi, direttrice del Museo Diocesano, con il patrocinio della Regione Lombardia, del Comune di Milano, dell’Arcidiocesi di Milano, segna un nuovo capitolo nella collaborazione tra le due istituzioni, iniziata nel 2018 con l’esposizione Gaetano Previati. La Passione, che proponeva un nucleo di opere sacre dell’artista provenienti da entrambi i musei.
L’iniziativa offre spunti di riflessione sulla Passione e sulla Resurrezione di Cristo, e nel contempo sul delicato e fertile rapporto fra modernità e tradizione nell’arte sacra tra fine Ottocento e Novecento. Gli oltre 20 capolavori di artisti quali Paul Gauguin, Auguste Rodin, Marc Chagall, Maurice Denis, Henri Matisse, Georges Rouault, sono stati scelti nel ricco nucleo di arte francese presente nella Collezione di Arte Contemporanea dei Musei Vaticani, voluta fin dal 1964 da papa Paolo VI. In quell’anno papa Montini incontra in Cappella Sistina gli artisti, da lui stesso definiti “custodi della bellezza del mondo”, per riallacciare lo storico legame tra Chiesa e contemporaneità.
All’arte e al suo misterioso processo di creazione, Paolo VI riconosceva “una capacità prodigiosa di esprimere, oltre l’autentico, il religioso, il divino, il cristiano”, ovvero la possibilità di farsi tramite e incarnazione dell’invisibile, di ciò che non si può afferrare solo con la razionalità. Da queste riflessioni nasce la prima raccolta di 900 opere di autori contemporanei – la Collezione sarà inaugurata nel 1973 – provenienti da diversi ambiti geografici e culturali. Proprio la Francia era la nazione con la collezione più ricca e preziosa in virtù dei nomi degli artisti e delle opere selezionate; con il paese transalpino Montini aveva avuto un rapporto privilegiato grazie a importanti amicizie, come quella con Jacques e Raïssa Maritain, Jean Guitton, e a numerose frequentazioni artistiche con Georges Rouault, Marc Chagall, Gino Severini, Maurice Denis, Alexandre Cingria, come anche con Jean Cocteau e con l’ambiente surrealista.
La mostra ruota attorno ai temi della Passione, del Sacrificio e della Speranza, interpretati dagli artisti con una capacità di visione potentemente innovativa e attuale; le opere sono esposte in quattro ambienti, corrispondenti ad altrettanti nuclei tematici, che dall’Annunciazione conducono il pubblico fino alla Resurrezione di Cristo.
La prima sala è dedicata alla Vergine Maria e a Gesù Bambino. Le xilografie di Maurice Denis introducono la narrazione con le illustrazioni del momento dell’Annunciazione, mentre Henri Matisse e Léonard Tsuguharu Foujita, artista giapponese naturalizzato francese, convertitosi al Cattolicesimo, mostrano l’intimità della relazione tra la Madre e il Figlio.
Nella seconda, le vedute di processioni realizzate da Paul Gauguin e Auguste Chabaud accompagnano lo sguardo del visitatore verso il Golgota, dove si consuma il dramma del Martirio di Cristo sofferente in croce, interpretato da Georges Rouault e Henri Matisse.
La sofferenza di Cristo in croce è protagonista della terza sala, dove s’incontrano capolavori di Marc Chagall, Léonard Tsuguharu Foujita, e ancora di Henri Matisse, oltre alle graffianti incisioni di Bernard Buffet.
Il percorso si chiude con la Resurrezione di Émile Bernard e il grande trittico di George Desvallières che raffigura il “velo della Veronica”, il panno sporco di sangue e sudore che una pia donna usò per detergere il volto di Gesù durante la Via Crucis.
Nel delicato passaggio tra XIX e XX secolo e nel drammatico superamento di due guerre mondiali, le culture e le arti che si sviluppano in Francia, mantengono vivo il dibattito e il confronto tra arte e fede. La diversità degli approcci e delle prospettive, delle sensibilità e degli interessi, da parte dei tanti artisti che si sono confrontati con i temi religiosi, definisce un tessuto variegato, nel quale le storie della Passione, il dolore e la morte, il mistero del sacrificio e della redenzione, sono stati presi in carico e restituiti con autentica partecipazione e sincera emozione.
Museo Diocesano Carlo Maria Martini - p.zza Sant’Eustorgio 3
ORARI: da martedì a domenica dalle 10 alle 18. Chiuso lunedì (eccetto festivi). La biglietteria chiude alle ore 17.30
BIGLIETTO: Intero: € 8,00; Ridotto e gruppi: € 6,00; Scuole e oratori: € 4,00
TEATRO
Milano
1) Al Teatro Verdi, fino all’8 marzo va in scena NOI SIAMO VOI - VOTATEVI! Di Antonio Cornacchione, Sergio Sgrilli, Renato Sarti, per la regia di Renato Sarti, conAntonio Cornacchione, Sergio Sgrilli
L’Italia, come sempre, è nel caos. Maggioranze di varia natura non sono riuscite a risolvere i problemi endemici del Paese. Secondo Antonio Cornacchione e Sergio Sgrilli, gran parte della colpa è dell’elevato numero di partiti politici e per questo propongono una geniale soluzione: fondarne un altro! Del resto, nel nostro Paese, negli ultimi anni, la comicità e la politica sono sempre andate d’accordo e sembra ormai che solo il comico sappia parlare alla pancia degli Italiani e possieda il curriculum giusto per governare la Nazione. Quindi i due neopolitici, fautori di una nuovissima politica che non si è mai vista prima, hanno deciso di incontrare i loro potenziali elettori nei teatri di tutta Italia. I cittadini presenti in sala saranno invitati a confrontarsi con gli aspiranti candidati Cornacchione e Sgrilli sui temi del nostro tempo: ambiente, emigrazione, lavoro, scuola, cultura, sicurezza. «Abbiamo bisogno di attivisti pronti a collaborare con noi per creare un partito – se poi sarà un’associazione, un gruppo solidale, un dopolavoro ferroviario lo capiremo strada facendo – di sostenitori propositivi con cui decidere il simbolo, l’inno, in quale quartiere affittare la sede, quante penne acquistare e, soprattutto, con cui redigere l’atto costitutivo», così arringano i due salvatori della Patria.
2) Al Teatro della Cooperativa, fino al 1° marzo va in scena COPPIA APERTA, QUASI SPALANCATA di Dario Fo, Frana Rame, per la regia di Renato Sarti, con Alessandra Faiella, Valerio Bongiorno
Dario Fo e Franca Rame hanno scritto Coppia aperta, quasi spalancata nel 1982, in un periodo in cui l’Italia, grazie ai movimenti di contestazione e soprattutto al contributo di quello femminista, cominciava a svincolarsi dal giogo clerico fascista, come avevano dimostrato l’approvazione delle leggi sul divorzio, l’aborto e l’annullamento del delitto d’onore. Si dovrebbe dedurre quindi che sia un testo superato? Assolutamente no. Secoli di repressione e di machismo non spariscono al primo colpo di tosse. Per di più negli ultimi vent’anni le forze reazionarie hanno cercato di minare alla base i grandi mutamenti culturali e le conquiste civili ottenute. Se è vero che le lancette della storia non si possono portare indietro, è altrettanto vero che il testo è sempre attuale e porta il pubblico, soprattutto quello maschile, a riconoscersi nel personaggio sul palco e a dire: “Caspita, ma quello sono io”. Mettere in scena oggi questo spettacolo significa non solo ricordare un’attrice, una donna straordinaria che ha dato tanto a tutti noi e ha pagato fino in fondo le sue scelte, ma anche rendere omaggio alla sua intelligenza e al suo talento.
Roma
1) Al Teatro Golden, fino al 15 marzo va in scena IL BOOM di e con Max Paiella.
Max Paiella ci condurrà in un viaggio musicale dove troveremo le nostre origini sociali, artistiche e persino politiche. In scena con degli oggetti fluttuanti per aria che simboleggiano le grandi canzoni sospese nei nostri pensieri e nel nostro cuore, Max, con dovizia di particolari, descriverà con la consueta ironia il nostro cammino musicale e sociale.
Per fare certe cose “Ci vuole orecchio” come diceva Enzo Jannacci, noi lo abbiamo sempre avuto, ora dobbiamo solo ricordarcene e ritrovarlo da qualche parte, cominciate a frugarvi nelle tasche!
2) Al Teatro Vittoria, fino all’8 marzo va in scena ESODO, di e con Simone Cristicchi
L’esodo istriano rivive tra musica e racconti portati in scena da un magistrale Simone Cristicchi. Si rievoca il dramma delle foibe e dell’esodo istriano avvenuto alla fine della seconda guerra mondiale quando quei territori furono occupati dall’esercito popolare di liberazione della Jugoslavia del maresciallo Tito e quindi annessi alla Jugoslavia.
Anche se l’argomento che Cristicchi affronta è tragico, lo spettacolo di amore ne contiene parecchio, la denuncia della malvagità umana passa attraverso la forza del bene. Passando con disinvoltura dalla recitazione al canto il protagonista vuole arrivare all’anima del pubblico restituendo valore e dignità alle vicende di ogni singolo individuo.
3) Al Teatro della Cometa, fino al 1°marzo va in scena NEANCHE IL TEMPO DI PIACERSI, di Marco Falaguasta, Alessandro Mancini, Tiziana Foschi, per la regia di Tiziana Foschi, con Marco Falaguasta
Noi che siamo stati ragazzi spensierati e felici negli anni ‘80, siamo diventati genitori in questi tempi pieni di incertezze ma anche di progresso e connettività. Cosa ci portiamo dietro di quegli anni, quanto è rimasto in noi di quello sguardo positivo con il quale aspettavamo il futuro? Quante volte ci siamo scoperti a pensare che eravamo meglio noi, con le nostre telefonate dal fisso o dalla cabina telefonica, le feste il sabato pomeriggio a casa con i genitori che controllavano che tutto filasse liscio, le nostre interminabili partite al subuteo, gli occhialetti dell'intrepido, i giornaletti e le videocassette… E' complicato essere obiettivi con i nostri figli che giocano on line, che ci superano quanto a velocità di esecuzione e capacità di avvalersi della tecnologia per interagire, prenotare alberghi, cene, cinema, teatri... noi che, tutto sommato, siamo un po' permalosi quando ci sentiamo dire dai ragazzi che non siamo abbastanza "social" perché pubblichiamo male, troppo, troppo poco o con ashtag sbagliati. Noi che cominciamo a diventare sbagliati. Siamo diventati cinquantenni… tanto vale ridere di noi!
4) Al Teatro Sette, fino al 15 marzo va in scena GIANFRANCO JANNUZZO – RECITAL di e con Gianfranco Jannuzzo
Recital è uno spettacolo nel quale accanto a quelli che considero i miei “cavalli di battaglia” presento alcuni brani inediti. Racconto la mia Sicilia, così come l’ho vissuta e conosciuta; la Sicilia che ho imparato ad amare grazie all’amore che ne avevano e ne hanno i miei genitori. Una Sicilia allegra e amara, spensierata e triste, meravigliosa e spietata, solare e introversa, indolente e attiva. Isola, forse, ma sicuramente Ponte per mille culture.
Ne racconto le contraddizioni: la Sicilia ricca, fertile e ubertosa di Federico II “Stupor Mundi” e la Sicilia umiliata, ferita e vilipesa delle stragi e dei caduti “Orror Mundi”.
E raccontando la Sicilia racconto noi Italiani che, con il nostro straordinario senso dell’umorismo, sappiamo ridere di tutto e di tutti e soprattutto, cosa ancora più importante, di noi stessi.
Napoli
Al Teatro Sannazzaro, dal 6 all’8 marzo va in scena NON FARMI PERDERE TEMPO di e per la regia di Massimo Andrei, con Lunetta Savino
Tina ha più o meno ventisette anni, ma ne dimostra precisamente una trentina in più perché è affetta dalla Sindrome di Werner, o di invecchiamento precoce. Come tante donne al mondo ha alcuni sogni irrealizzabili e necessita di altrettanti bisogni concreti: un forte senso di maternità che sprigiona in modo esasperante su qualsiasi bambino incontri, un amore passionale per un uomo che non ricambia, l’aspirazione di lavorare come showgirl. Quando comincia a rendersi conto della gravità della sua malattia, anziché dannarsi, inizia a cercare di realizzare i suoi desideri. Il tempo le darà conferma di quanto i familiari, unici eredi delle sue proprietà, le siano indifferenti, o meglio interessati unicamente al fatto che muoia presto. E allora comincia a togliersi qualche sassolino dalla scarpa. Per farlo Tina trova la complicità di un giovane volontario, di nome Marco, conosciuto nell’associazione di malati di patologie genetiche. Tina alla fine riesce in tutto. In modo grottesco, ma ci riesce. E quando capisce che la sua malattia è arrivata a uno stato irreversibile trova anche la forza di combattere i suoi nipoti, intestando i suoi beni all’unica persona che le è stato sempre vicino: Marco.
CINEMA
A causa dell’allarme Coronavirus le uscite di alcuni film previste per questa settimana sono state rinviate.
Il Commissario Montalbano: Salvo amato, Livia mia
Il film diretto da Alberto Sironi e Luca Zingaretti, inizia con il ritrovamento del corpo di Agata Cosentino (Federica De Benedittis). La giovane donna è stata barbaramente assassinata e il suo cadavere abbandonato in un corridoio dell'archivio comunale, dove la ragazza era impiegata.
Un violento omicidio che tocca personalmente Salvo Montalbano (Luca Zingaretti). Agata, una ragazza introversa con poche relazioni sociali, era infatti una cara amica di Livia (Sonia Bergamasco), che decide così di tornare a Vigàta per stare accanto ai genitori della ragazza, che avevano solo lei.
Proprio perché la giovane donna frequentava pochissime persone, le indagini di Montalbano si focalizzano subito su chi le era molto vicino. L'ipotesi che sembra più ovvia è che la ragazza sia sta vittima di un'aggressione a sfondo sessuale sfociata in un assassinio. Un'ipotesi talmente ovvia da non convincere assolutamente Montalbano...
Nel frattempo, c'è un'altra questione che riguarda direttamente il commissario: il giovane figlio di Adelina (Ketty Governali), la governante di Salvo, è stato fermato da una guardia giurata di notte davanti a una villa, di cui è stata forzata la serratura. Il ragazzo si dichiara innocente. Ma qualcosa non lascia perplesso Montalbano, che ordina di prolungare il fermo: cosa è accaduto davvero in quella villetta?
Genere: Drammatico, Giallo, Commedia
Anno:2020
Regia: Alberto Sironi, Luca Zingaretti
Attori: Luca Zingaretti, Cesare Bocci, Peppino Mazzotta, Angelo Russo, Sonia Bergamasco, Rosario Lisma, Luciano Scarpa, Roberta Giarrusso, Federica De Benedittis, Katia Greco, Davide Lo Verde, Giovanni Guardiano, Ketty Governali, Fabio Costanzo, Saro Minardi, Vitalba Andrea
Paese: Italia
Durata:110 min
Lourdes
Film diretto da Thierry Demaizière e Alban Teurlai, è un documentario girato nel famosissimo luogo di culto mariano, dove ogni anno decine di milioni di persone si recano con una speranza. Era il 1858 quando la quattordicenne Bernadette Soubirous riferì dell'apparizione di una bellissima signora e da quel momento in poi nel santuario della Vergine si sono verificate circa 7000 casi di guarigioni e diversi miracoli, riconosciuti dalla Chiesa. Nella grotta di Lourdes confluiscono anno dopo anno le sofferenze di tutto il mondo per conto dei pellegrini che chiedono grazie, spogliandosi di tutto per immergersi nell'acqua, sperando di avere un contatto con la Vergine e ricevere un miracolo.
I registi si sono recati in questo santuario, il terzo al mondo per affluenza di pellegrini, per raccontare non il divino, ma l'umanità tramite le storie, le richieste e le preghiere delle persone che hanno affrontato un viaggio per raggiungere questa meta. Un film che diventa narrazione della condizione umana, che va al di là delle fede e che mostra le aspettative e i sogni in cui ognuno di noi si rispecchia.
Genere: Documentario
Anno: 2019
Regia: Thierry Demaizière, Alban Teurlai
Paese: Francia
Durata: 95 min
Permette? Alberto Sordi
Film diretto da Luca Manfredi, è il racconto di come Alberto Sordi, interpretato da Edoardo Pesce, sia diventato uno degli emblemi della cinema e, soprattutto, della commedia italiana.
Un giovane Alberto viene cacciato dall'Accademia di Recitazione dei Filodrammatici milanese a causa di quello che era definito un problema di dizione: un accento romano che l'attore non riusciva a "sedare". È così che Sordi torna nella Capitale, ma testardo com'è non rinuncia al suo sogno, al cinema, anzi s'impegna a cercare qualcosa che lo contraddistingua. Arriva quindi un incarico importante per un giovane esordiente come lui, quello di doppiare Oliver Hardy, l'Ollio di Stan & Ollio, caratterizzando con il suo timbro il personaggio nella versione italiana. Allo stesso tempo si esibisce nei Varietà e crea il personaggio di Mario Pio per la radio. È durante questi anni che Alberto conosce un altrettanto acerbo Federico Fellini, che lo dirigerà in due cult della cinematografia nostrana, Lo Sceicco Bianco e I Vitelloni. Da qui in poi tanti i momenti salienti nella vita e nella carriera di Sordi, a partire dalla storia d'amore con Andreina Pagnani a quel "maccherone m'hai provocato e io ti distruggo" dell'Americano a Roma.
Un film che mostra i vent'anni che hanno portato un giovane aspirante attore a diventare un'icona, l'Albertone nazionale con quell'accento romano che lo contraddistingueva.
Genere: Biografico
Anno: 2020
Regia: Luca Manfredi
Attori: Edoardo Pesce, Sara Cardinaletti, Pia Lanciotti, Giorgio Colangeli, Paola Tiziana Cruciani, Alberto Paradossi, Pasquale Petrolo, Francesco Foti, Massimo Wertmüller, Martina Galletta, Paolo Giangrasso
Paese: Italia
Doppio sospetto
Film diretto da Olivier Masset-Depasse, è ambientato agli inizi degli anni '70 ed è la storia di due donne, Alice (Veerle Baetens) e Céline (Anne Coesens), e delle loro famiglie. Le due donne abitano in due case a schiera perfettamente identiche e, oltre a essere vicine di casa, sono molto amiche tra di loro. Condividono tutto e si raccontano qualsiasi cosa accada nelle loro vite.
Questa profonda amicizia e questa forte intesa viene meno nel giorno in cui il figlio di Céline, Maxime (Luan Adam), muore a causa di un incidente e casualmente Alice vede l'accaduto, senza poter far nulla per evitare il peggio. In preda alla disperazione, Céline accusa Alice di non aver evitato la morte del figlio e sembra addirittura pronta a vendicarsi contro quell'amica ora diventata il nemico numero uno della sua vita.
Genere: Drammatico, Noir, Thriller
Anno: 2018
Regia: Olivier Masset-Depasse
Attori: Veerle Baetens, Anne Coesens, Mehdi Nebbou, Arieh Worthalter, Luan Adam
Paese: Francia, Belgio
Durata: 97 min
La Gomera
Film diretto da Corneliu Porumboiu, è ambientato a Bucarest ed è la storia di Cristi (Vlad Ivanov), ispettore di polizia corrotto dai narcotrafficanti, è sospettato dai suoi superiori e per questo sottoposto a intercettazioni. Viene inviato dalla diabolica Gilda (Catrinel Marlon) su un'isola delle Canarie, la vulcanica Gomera, dove si trova un carcere in cui è tenuto prigioniero un gangster mafioso. Per liberarlo e recuperare i milioni nascosti sull'isola, Cristi dovrà imparare il silbo, un antico linguaggio segreto. L'amore, però, interferirà con la missione del poliziotto e nulla andrà secondo i piani...
Genere: Drammatico
Anno: 2019
Regia: Corneliu Porumboiu
Attori: Vlad Ivanov, Catrinel Marlon, Rodica Lazar, Agustí Villaronga, Sabin Tambrea, István Teglas, Cristóbal Pinto, George Pistereanu, Antonio Buíl
Paese:Romania, Francia, Germania
Durata: 97 min