1 dicembre 2023

Antiriciclaggio: nuova versione del questionario per l’attività di vigilanza e controllo sugli iscritti

L’Informativa n. 146/2023 fornisce un ulteriore strumento di semplificazione agli Ordini

Autore: Pietro Mosella
Con l’Informativa n. 146 del 30 novembre 2023, il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili (CNDCEC), al fine di supportare gli Ordini territoriali nell’attività di vigilanza sull’osservanza della normativa antiriciclaggio da parte degli iscritti (si veda sul punto anche l’articolo “Verifica obblighi antiriciclaggio in capo agli iscritti non attribuibile a soggetti terzi” del 30 novembre 2023), prevista dall’articolo 11 del D. Lgs. n. 231/2007, ha trasmesso ai presidenti degli stessi Ordini territoriali una nuova versione del questionario, a suo tempo approntato, per lo svolgimento di tale attività di controllo.

Attività di vigilanza sugli iscritti agli Ordini - Per completezza, si evidenzia, infatti, che ai sensi del citato articolo 11, comma 1, del D. Lgs. n. 231/2007 «gli organismi di autoregolamentazione, le loro articolazioni territoriali e i consigli di disciplina, secondo i principi e le modalità previsti dall’ordinamento vigente, promuovono e controllano l'osservanza degli obblighi previsti dal presente decreto da parte dei professionisti iscritti nei propri albi ed elenchi».

È, altresì, opportuno ricordare che, il D. Lgs. n. 231/2007, non conferisce agli Ordini professionali nuovi specifici poteri ispettivi e/o d’acquisizione d’informazioni che vedono come soggetti passivi gli iscritti nei rispettivi Albi, rientrando la vigilanza sull’osservanza degli obblighi antiriciclaggio nel più ampio potere di controllo che gli Ordini, quali organi sussidiari dello Stato, effettuano nell’esercizio delle loro funzioni tipiche, al fine di tutelare gli interessi pubblici garantiti dall'Ordinamento connessi allo svolgimento di ogni professione.

Struttura del questionario – L’Informativa n. 146 del CNDCEC spiega che, il questionario (Allegato 1 all’Informativa), si articola nelle seguenti sezioni:
  1. organizzazione dello studio professionale e degli adempimenti antiriciclaggio;
  2. adeguata verifica della clientela (articoli 17 e ss.);
  3. conservazione documentale (articoli 31 e ss.);
  4. segnalazione operazioni sospette (articoli 35 e ss.).
Esso contiene la formula per l’autodichiarazione circa la veridicità dei dati nello stesso riportati, la formula per l’autorizzazione al trattamento dei dati prevista dalla normativa vigente in materia di privacy e protezione dei dati ed un fac-simile d’informativa sul trattamento dati acquisiti dall’Ordine.

Nel nuovo format, ciascuna sezione del questionario è corredata di una nota introduttiva esplicativa del tema oggetto di quesiti, al fine di agevolarne la compilazione da parte degli iscritti.

Pur precisando che è rimessa all’autonoma determinazione di ciascun Ordine territoriale, l’individuazione delle modalità d’effettuazione della suddetta attività di controllo, l’Informativa precisa comunque che, qualora l’Ordine territoriale intenda avvalersi del questionario allegato per svolgere tale attività, lo stesso dovrà:
  • essere compilato dagli iscritti all’Albo dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili che svolgono l’attività professionale secondo quanto disposto dall’ordinamento professionale (D. Lgs. n. 139/2005), i quali dovranno sottoscrivere specifica autodichiarazione circa la veridicità dei dati in esso contenuti;
  • riguardare la raccolta di dati e di informazioni riferite all’anno solare precedente alla richiesta di compilazione.
È rimessa all’autonomia dell’Ordine territoriale anche l’individuazione degli iscritti a cui somministrare il questionario che potrà avvenire anche sulla base di un campione.

Il documento dei commercialisti, infine, ricorda che, resta fermo, anche nel caso in cui l’Ordine territoriale non intenda avvalersi del questionario, l’obbligo di comunicare al Consiglio Nazionale, entro il 15 febbraio 2024, i dati (anonimizzati ed aggregati) relativi alle risultanze dei controlli effettuati, onde consentire all’Ente di predisporre la relazione annuale, prevista dall’articolo 5, comma 7, del D. Lgs. n. 231/2007.
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