21 settembre 2012

Cndcec: sulle elezioni il punto di Tracanna (Odcec Pescara)

In attesa delle elezioni del 15 e 16 ottobre e dopo la presentazione ufficiale delle liste, Paolo Tracanna, presidente dell’Ordine di Pescara, si esprime sui programmi e le candidature.

Autore: Daniela Lucia
Il 15 e il 16 ottobre si procederà al rinnovo del Cndcec. In che misura l’Ordine di Pescara sta vivendo questo evento? E qual è l’auspicio riposto nei confronti della nuova governance che si andrà a costituire?

Paolo Tracanna - L’Ordine risponde com’è giusto che sia, seguendo il Consiglio nazionale nelle sue attività. Ora è il tempo dei resoconti, di valutare se votare per una o per l’altra lista. Pertanto, analizzando il lavoro di Claudio Siciliotti, non nego di esser stato un suo sostenitore all’epoca della prima candidatura. E per i primi anni ho continuato ad esserlo, cosciente del fatto che il presidente si trovava a dover gestire la delicata questione della fusione tra dottori e ragionieri, che era un problema molto delicato. Nella seconda parte del mandato, però, ritengo che siano stati trascurati degli aspetti di fondamentale rilevanza. In primo luogo, non è stato coltivato un proficuo rapporto con l’Amministrazione Finanziaria ed è stato un grave errore se si considera che l’ottanta per cento delle nostre attività ha attinenza fiscale e di contabilità. Dunque, se si parla di auspici credo che si debba curare tale aspetto. Un altro punto che mi attendo venga affrontato avendolo evidenziato in numerose riunioni e assemblee a livello nazionale, è l’approvazione del bilancio preventivo e di quello consuntivo che dev’essere fatta dai presidenti degli Ordini territoriali. Si tratterebbe di una scelta logica, dal momento che i bilanci degli Ordini vengono approvati dagli iscritti. Altri tre punti che auspico possano essere affrontati e chiariti concernono il collegio sindacale, quello dei revisori degli enti locali e le società tra professionisti. Nel primo caso bisogna fare attenzione impedendo la perdita gravosa di posti di lavoro. In ogni caso non credo che sia una scelta corretta quella di mettersi su un piedistallo in maniera autoreferenziale, la giusta decisione sarebbe quella di concertare una protesta compatta e costruttiva, come avviene nelle altre categorie. Infine, sulle società professionali sarà opportuno riflettere, in quanto l’ingresso dei soci di capitale rappresenta una non debole minaccia. Per concludere, l’augurio fondamentale è che si presti una maggiore attenzione ai giovani iscritti. Sono punti sui quali chiunque vinca dovrà soffermarsi.

Passando quindi dagli auspici futuri e dalle carenze attuali, che lei ha chiaramente illustrato, e giungendo alla realtà dei fatti, dalla presentazione ufficiale delle liste è emersa un’evidente anomalia. Si tratta della doppia presenza abruzzese con un candidato sia nella lista Longobardi-Di Russo (Felice Ruscetta) sia in quella Siciliotti-Marcello (Maria Elena Degli Eredi). L’Ordine di Pescara come ha vissuto questa circostanza? E la Federazione?

Paolo Tracanna - Innanzitutto bisogna tener presente che l’Ordine di Pescara è membro della Federazione degli ordini abruzzesi. Si tratta di un organo che, assieme a Roberto Di Francesco (che purtroppo ci ha lasciati), ho contribuito a costituire. Con molta fatica abbiamo creato un comparto comune della categoria su scala regionale, creando un coordinamento anche con le regioni Marche, Molise e Umbria. Negli ultimi quattordici anni abbiamo lavorato per un obiettivo comune a tutti i livelli organizzativi sia per quel che concerne il rapporto con l’Agenzia sia a livello elettorale. Proprio nella Federazione, dopo aver ascoltato i candidati in merito ai programmi, si è deciso di appoggiare la lista “Insieme per la professione”. E’ chiaro che una tale scelta è stata illustrata anche nel Consiglio dell’Ordine che presiedo. Poi è accaduto che, in maniera inaspettata e senza aver preventivamente informato il Consiglio, una mia consigliera abbia presentato la propria candidatura con l’altra lista. Non mi ha fatto piacere, è ovvio. Ma ho accettato la situazione, anche perché si è trattato di una decisione autonoma della singola consigliera. E, per quanto mi riguarda, non condivisa. Tant’è che, durante l’ultima riunione del Consiglio, ho personalmente illustrato i programmi delle due liste spiegando le motivazioni che mi inducevano ad auspicare un appoggio alla componente Longobardi-Di Russo. Era presente anche la consigliera. In ogni caso, sebbene io abbia preso un impegno con la Federazione, ci sono due liste ed è chiaro che il 15 ottobre i consiglieri decideranno autonomamente per quale delle due votare. Dal mio punto di vista, Gerardo Longobardi porta con sé un insieme di novità che spero vengano realizzate, purtroppo Claudio Siciliotti non ha fatto altrettanto. Il punto è che io ne uscirò sconfitto in entrambi i casi: da una parte, come presidente dell’Ordine sono stato messo al corrente della candidatura della mia consigliera a giochi fatti; dall’altra, mi trovo in una situazione sgradevole alla luce degli accordi presi in Federazione.

Quindi lei crede che possa essere minata l’unità del consiglio dell’Ordine? E quali sono le opinioni che ha potuto raccogliere all’interno del Consiglio da lei presieduto e, più in generale, nella Federazione?

Paolo Tracanna - Quello di cui sono convinto è che all’interno del Consiglio dell’Ordine tutti possono decidere liberamente. Ma spero che la decisione sia quella giusta. Non credo che nell’Ordine ci sia una rottura. La decisione verrà presa sicuramente in maniera compatta, anche se non so dirle a favore di quale parte. L’augurio è che si voglia tener presente che bisognerà votare il programma del presidente, non uno dei candidati.

Come lei stesso ha più volte precisato, con la lista “Insieme per la professione” si parla di un evidente cambiamento. Ma alcuni candidati (lo stesso Felice Ruscetta o Giorgio Sganga) sono presenti anche nel consiglio attualmente in carica, guidato proprio da Siciliotti. Dov’è l’inversione di tendenza?

Paolo Tracanna
- La verità è che, come dicevo, a prescindere dai singoli candidati, io ho valutato i programmi. E tale procedura è stata seguita sia dalla Federazione che dal coordinamento. Il programma della lista “Insieme per la professione” è molto affine a ciò che desideriamo per il futuro della categoria: vicinanza agli Ordini territoriali e attenzione ai giovani. Su quest’ultimo punto bisogna altresì valutare il momento difficile che stiamo attraversando. Noi viviamo un periodo di crisi pertanto dobbiamo stare attenti ai giovani, perché sono il nostro futuro, sono coloro che ci garantiranno una stabilità anche a livello pensionistico. Loro sono quelli che dopo di noi svolgeranno questa attività. Nel nostro Ordine, da circa diciotto anni, i giovani dottori nei primi cinque anni di iscrizione pagano solo la quota che versiamo al Cndcec, quindi l’Ordine li assiste in maniera gratuita. È questo che ho chiesto al candidato presidente, un’attenzione ai giovani. Per quanto riguarda i due rappresentanti dell’attuale consiglio che sono nella lista Longobardi, devo dire che Felice Ruscetta, dell’Ordine di Chieti, si è occupato della mediazione che credo sia stato uno dei pochi punti a favore del Consiglio presieduto da Siciliotti. In merito a Giorgio Sganga, non dobbiamo dimenticare che è stato proprio lui a creare la rottura scuotendo dall’interno l’attuale Consiglio nazionale e sottolineando la cattiva gestione degli ultimi due anni.
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