4 novembre 2023

Concordato preventivo biennale: Commercialisti, il termine per l'invio della proposta da parte dell'Agenzia delle Entrate sarà rivisto

Regalbuto: “Da interlocuzione con Viceministro Leo rassicurazioni su una gestione diluita nel tempo della folta platea dei soggetti potenzialmente interessati all’istituto”

Il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili, preso atto delle bozze circolate sul Decreto Legislativo relativo all’accertamento, ha rilevato una formulazione dei termini previsti dall’art. 9, comma 2, della bozza medesima, che avrebbero potuto essere di difficile gestione da parte dei contribuenti e dei professionisti che li assistono. La bozza circolata, infatti, prevedeva che la proposta dovesse essere inviata dall’Agenzia delle Entrate entro il quinto giorno precedente al termine di pagamento del saldo delle imposte sui redditi e ciò, con ogni evidenza, avrebbe concesso troppo poco tempo per la valutazione della proposta medesima.

Sono state quindi immediatamente avviate interlocuzioni con il Viceministro Maurizio Leo che ha confermato che il testo di legge sarà modificato prevedendo che il termine sia ancorato all’invio dei dati dichiarati dal contribuente, consentendo così una gestione diluita nel tempo della folta platea dei soggetti potenzialmente interessati all’istituto del concordato preventivo biennale.

“Si tratta dell’ennesima dimostrazione dei frutti che sta portando il dialogo costante con l’esecutivo e della validità e della ragionevolezza delle proposte da noi avanzate”, afferma il presidente della categoria, Elbano de Nuccio.

“Abbiamo rilevato il problema nella formulazione della norma - afferma il Tesoriere del Consiglio nazionale dei commercialisti con delega all’area fiscalità Salvatore Regalbuto – e ci siamo prontamente attivati ricevendo il più che apprezzabile ascolto da parte del Viceministro. Peraltro, siamo già all’opera affinché, nel corso dell’iter parlamentare di esame dei Decreti Legislativi già approvati, siano valutate le nostre proposte che, in diversi ambiti, riteniamo possano migliorare l’impianto complessivo della riforma”.
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