16 aprile 2021

Giustizia tributaria, avvocati e commercialisti: “coinvolgere le nostre professioni nei lavori della commissione interministeriale”

Lettera dei presidenti dei Consigli nazionali dei due Ordini, Masi e Miani, ai Ministri Cartabia e Franco: “Chiediamo di contribuire direttamente con nostri rappresentanti, così come avviene per l'Agenzia delle entrate. Siamo parti necessarie del processo tributario”

“Pur riconoscendo che nella Commissione sono presenti illustri professionisti, docenti universitari e rappresentanti degli organi istituzionali che, in taluni casi, abbiamo anche l’onore di annoverare tra gli iscritti agli Ordini dei commercialisti e degli avvocati, vi chiediamo di poter contribuire direttamente ai lavori della Commissione con un rappresentante per ciascuno dei nostri Ordini professionali, così come avvenuto per l'Agenzia delle entrate, altra parte del giudizio tributario”. È la richiesta contenuta in una lettera firmata dalla presidente facente funzioni del Consiglio nazionale forense, Maria Masi, e dal presidente del Consiglio nazionale dei Commercialisti, Massimo Miani, inviata oggi ai Ministri della Giustizia, Marta Cartabia e dell’Economia, Daniele Franco. La richiesta giunge dopo che i due Consigli nazionali “hanno avuto notizia dalla stampa del decreto interministeriale con cui è stata istituita una Commissione interministeriale sulla Giustizia tributaria, con il compito di analizzare e formulare proposte di intervento per far fronte al contenzioso arretrato e ridurre la durata dei processi”.

Nella missiva Masi e Miani scrivono di aver “preso atto degli obiettivi del Governo, che condividiamo, e, in particolare, della preoccupazione relativa ai tempi di trattazione dei ricorsi per cassazione e al notevole arretrato accumulatosi nel grado di legittimità che attualmente rappresentano le principali criticità del giudizio tributario, nonché del termine del 30 giugno entro il quale la Commissione dovrà presentare alla vostra attenzione una relazione sull’esito dei lavori e le proposte di intervento”. Masi e Miani scrivono anche di “cogliere con favore il fatto che la riforma della giustizia tributaria rientri tra le priorità di azione indicate dal Governo, obiettivo coerente con le indicazioni dell’Unione europea”.

“Ci permettiamo di ricordare – aggiungono - che i Consigli nazionali che rappresentiamo sono da anni impegnati, anche congiuntamente, nella predisposizione di analisi e proposte sulla Giustizia tributaria e ambirebbero a proseguire in questo lavoro anche nella costruzione della prossima riforma. Un esempio di lavoro congiunto tra i nostri Consigli nazionali e gli organi istituzionali competenti in materia è dato dalla pubblicazione del “Massimario nazionale della Giustizia tributaria di merito”, giunto alla sua seconda edizione, frutto dell’intensa collaborazione creatasi all’interno di un Tavolo nazionale in cui siedono i rappresentanti del Consiglio di presidenza della giustizia tributaria, della Direzione Giustizia tributaria del Ministero dell’economia e delle finanze, dell’Agenzia delle entrate e dei nostri due enti. Esempio piccolo, ma emblematico, di come la collaborazione istituzionale possa addivenire a importanti risultati concreti”.

“Vorremmo continuare in questo percorso virtuoso al servizio del Paese e di questo Governo – proseguono - avendo l’opportunità di essere concretamente e coerentemente ascoltati su proposte che promanino anche dagli enti rappresentativi delle nostre professioni, che costituiscono una delle parti necessarie del processo tributario”. Da qui la richiesta di partecipazione diretta dei due Consigli nazionali ai lavori della Commissione, con propri rappresentanti. Una richiesta che Masi e Miani definiscono “razionale e positiva anche per il miglior esito dei lavori” e che pertanto auspicano “possa essere condivisa”.
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