20 ottobre 2020

La proposta indecente dell’Amministrazione Finanziaria per celebrare i venti anni dello Statuto del Contribuente: due mesi contro due anni

Comunicato Stampa congiunto ANC – SIC – UNAGRACO – UNICO

Il Decreto Legge che sancisce la proroga al 31/12/2020 della notifica delle nuove cartelle esattoriali, della riscossione di quelle già notificate e scadute, così come delle procedure di pignoramento di stipendi e pensioni, se da un lato sembra concedere un po’ di respiro al contribuente che deve fare fronte ai pagamenti, dall’altro opera una forzatura sulle prerogative dell’Amministrazione finanziaria, concedendo a quest’ultima ben due anni in più rispetto ai termini di decadenza e prescrizione in scadenza a fine 2021 e 12 mesi in più per le notifiche di diritto allo sgravio o inesigibilità.

La proroga della notifica delle cartelle è stata chiesta con forza nei mesi scorsi, da parte della categoria dei commercialisti, ben consapevole della situazione in cui versano i soggetti economici e i privati cittadini in questo particolare momento, e un simile provvedimento, riteniamo, andava preso anche per gli avvisi di irregolarità o bonari.

Non si può, ancora una volta, non stigmatizzare lo sbilanciamento operato ai danni del cittadino al quale 2 mesi di sollievo possono costare due anni di incertezza.

Tutto questo nella ironica coincidenza della ricorrenza dei venti anni di vita (purtroppo non possiamo dire della piena vigenza) della Legge 212/2000, lo Statuto del Contribuente, una carta che, a forza di essere calpestata, risulta oramai illeggibile, quando dovrebbe essere scolpita nella pietra.
 © Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata
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