16 dicembre 2022

Manovra: commercialisti, su partite IVA apri e chiudi bene percorso di accoglimento dell’emendamento soppressivo

De Nuccio: “Si va verso eliminazione responsabilità solidale dell’intermediario nell’apertura della partita IVA”. Regalbuto: “Norma irrazionale che pone in capo agli intermediari responsabilità in un contesto in cui non dispongono degli strumenti necessari per affrancarsene”

“Nell’ambito del dibattito parlamentare sulla Legge di Bilancio 2023 sta trovando favorevole accoglimento la proposta di emendamento presentata dal Consiglio Nazionale dei Commercialisti volta a sopprimere la disposizione relativa alla responsabilità solidale in capo all’intermediario per la sanzione sull’apertura delle partite IVA che risultino successivamente inaffidabili e, quindi, chiuse d’ufficio dall’Agenzia delle Entrate. Si tratta di un fatto molto positivo, sul quale esprimiamo la nostra soddisfazione”. È quanto afferma il presidente del Consiglio nazionale di commercialisti, Elbano de Nuccio.

“Fin dalla prima diffusione della bozza delle Legge di Bilancio – spiega de Nuccio - abbiamo immediatamente evidenziato l’opportunità di rafforzare i presidi preventivi per evitare comportamenti abusivi “mordi e fuggi” ma, con altrettanta determinazione, abbiamo manifestato la nostra contrarietà per la previsione della responsabilità sanzionatoria solidale in capo all’intermediario”. Per tale ragione, continua, “accogliamo con particolare favore che le proposte del Consiglio Nazionale stiano trovando accoglimento e teniamo a ringraziare il Governo, nelle persone dei Vice Ministri Maurizio Leo e Francesco Paolo Sisto, e le forze parlamentari che hanno fatto proprie le proposte emendative, in particolare l’On. Andrea de Bertoldi che le ha convintamente sostenute”.

Per Salvatore Regalbuto, Tesoriere del Consiglio nazionale con delega alla fiscalità, “abbiamo dimostrato, dal punto di vista tecnico, l’irrazionalità di una norma che pone in capo agli intermediari responsabilità in un contesto in cui non dispongono degli strumenti necessari per affrancarsene e, inoltre, l’elemento paradossale dell’eventuale irrogazione di una sanzione per comportamenti del contribuente che si manifestano ex post e quindi che non possono essere conosciuti nel momento dell’apertura della partita IVA”. “In generale”, conclude Regalbuto, “non può essere accolto il principio della traslazione delle responsabilità in capo ai professionisti per controlli che devono essere svolti dalla Pubblica Amministrazione che dispone di tutti gli strumenti necessari per compiere in modo efficace tali controlli”.
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