Evitare che slittino i lavori parlamentari sul disegno di legge che prevede il differimento dei termini per malattia o infortunio dei professionisti. E’ l’appello che viene dal Consiglio nazionale dei commercialisti alla luce dell’eventualità di uno “stop” in Commissione Giustizia del Senato.
Per il presidente nazionale della categoria, Massimo Miani “Il Ddl sulle malattie professionali è un intervento atteso da tempo che, consentendo finalmente ai professionisti di curarsi in caso di malattia o infortunio e di godere anche di uno slittamento delle scadenze, colmerebbe un vuoto normativo che genera differenze di trattamento e diritti tra lavoratori. Il Ddl in questione – aggiunge il numero uno dei commercialisti – , che ha il pregio di avere una genesi trasversale alle forze politiche, è tanto più atteso in settimane come queste in cui l’emergenza pandemica sta mettendo a dura prova molti studi professionali alle prese con casi di positività o di quarantene”.
“E’ evidente – prosegue Miani – come il DDl sia decisamente “calato” in questo drammatico frangente. Per questo ci uniamo all’appello del primo firmatario del provvedimento, il Senatore Andrea de Bertoldi, e di senatori di diverse forze politiche affinché in Commissione non si fermino i lavori, con l’auspicio che possa essere quanto prima trasformato in legge”
Miani ricorda infine che il “Consiglio Nazionale dei commercialisti ha chiesto alla senatrice Donatella Conzatti e al senatore Eugenio Comincini di promuovere un emendamento al D.L. Ristori, attualmente in discussione presso le Commissioni riunite Finanze e Bilancio di Camera e Senato, che prevede la sospensione per 30 giorni dei termini per gli adempimenti tributari, previdenziali e assistenziali, nonché per il compimento di qualsiasi atto dei procedimenti civili, penali, amministrativi, contabili e tributari, che scadono nei trenta giorni successivi all’inizio di una malattia conclamata da Covid 19 o di una quarantena fiduciaria o di un isolamento obbligatorio, naturalmente sia per quanto riguardante il professionista sia per quanto di interesse dei sui clienti”. “Anche questo emendamento – conclude – va sostenuto con forza, perché come il DDl sulle malattie professionali, sarebbe risolutivo”.
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