22 dicembre 2011

Revisore Enti locali: il vademecum del CNDCEC

Autore: Redazione Fiscal Focus
I revisori e gli enti locali -Il revisore degli enti locali avrà nuovi standard operativi da seguire nell’adempimento delle proprie attività. Questo è quanto è emerso dal documento sui Principi di vigilanza e controllo dell’organo di revisione degli Enti locali, testo che è stato recentemente approvato dal Consiglio nazionale dei dottori commercialisti ed esperti contabili. Il documento, dopo il vaglio degli organi delegati dal Consiglio, è stato inoltrato in maniera preventiva al Ministero dell’Interno, alla Ragioneria Generale dello Stato e alla Corte dei Conti.

Gli standard -Cosa sono questi nuovi standard che regoleranno le prassi da seguire dai revisori degli enti locali? Ebbene, innanzitutto questi indicano il comportamento professionale che il revisore è tenuto ad assumere nel momento in cui diviene affidatario delle operazioni di vigilanza, controllo e collaborazione previste dall’ordinamento contabile degli Enti locali. Tali standard forniscono, al contempo, delle utili cognizioni in campo tecnico, amministrativo e giuridico che permetteranno al professionista un più facile orientamento all’interno della struttura nella quale si troverà a lavorare.

I principi -E ora veniamo ai principi. “Con questi Principi – afferma il consigliere nazionale dei commercialisti delegato alla materia, Giosuè Boldrini – arriva a compimento un lavoro di grande importanza per i colleghi che quotidianamente affrontano la revisione negli enti locali. Gli aggiornamenti e le integrazioni ai quali i nuovi Principi saranno sottoposti nel tempo, saranno la testimonianza dell’impegno costante del Consiglio su questo tema. Un impegno del resto testimoniato anche dai corsi di formazione alla revisione negli Enti locali, che abbiamo organizzato nel 2010 e 2011 con Scuola superiore della Pubblica amministrazione locale, Scuola Superiore dell’Amministrazione dell’Interno e Istituto di ricerca dei commercialisti, al quale hanno preso parte quasi quattrocento dottori commercialisti e che ripeteremo anche nel 2012”.Dunque, non si tratta di principi nuovi e sconosciuti al professionista, ma di una convergenza di quelli che per consuetudine adottavano gli originari Consigli nazionali dei Dottori Commercialisti e dei Ragionieri, i quali hanno però dovuto subire un necessario processo di adeguamento al contesto attuale. I principi sono stati definiti in una raccolta modulare composta da quindici documenti soggetti ad un aggiornamento ininterrotto, che permetterà l’emersione di elementi densi di innovazione e stimolanti per un auspicabile sviluppo del settore. Si parla di integrazione al contesto attuale come di una necessità, in quanto molti sono ormai i cambiamenti legislativi e le riforme a riguardo che hanno interessato l’ambito d’interesse dei revisori degli Enti locali, pertanto l’obiettivo dei principi è quello di garantire ai professionisti una pratica chiave di lettura della propria attività alla luce di questi cambiamenti.
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