16 maggio 2025

Revisione nelle PMI, un metodo per il collegio sindacale tra doveri, rischi e responsabilità

Approccio metodologico alla revisione legale nelle imprese di minori dimensioni: il contributo di Ermando Bozza apre il confronto su come conciliare prassi, responsabilità e operatività quotidiana per i sindaci-revisori

Autore: Redazione Fiscal Focus
Nel quadro della revisione legale delle PMI, il ruolo del collegio sindacale sta attraversando una fase di crescente complessità. Ermando Bozza, nel suo intervento al Convegno Revilaw 2025, ha proposto un approccio metodologico che punta a dare concretezza e chiarezza operativa a chi svolge attività di vigilanza e revisione in contesti aziendali di dimensioni contenute.

In un contesto normativo sempre più attento ai controlli e alla qualità della revisione, l’intervento di Bozza ha offerto un quadro metodico per affrontare le sfide del collegio sindacale con maggiore consapevolezza. Per i professionisti della revisione legale, specialmente in ambito PMI, si impone sempre più l’esigenza di strumenti pratici e di una visione unitaria che coniughi rigore tecnico, rispetto della collegialità e tutela del ruolo.

L’importanza della documentazione e del controllo di qualità

Il punto di partenza è uno: la revisione legale affidata al collegio sindacale non è, né può essere, la semplice sommatoria di attività individuali. Bozza richiama la necessaria collegialità dell’incarico, prevista dalle norme, ma sottolinea anche la possibilità – e l’utilità – di una suddivisione del lavoro tra i sindaci, a patto che si mantenga un riesame comune e strutturato.

Una soluzione organizzativa che non solo ottimizza i tempi, ma risponde anche all’esigenza di garantire la qualità del processo, soprattutto in un contesto in cui il collegio si configura come soggetto revisore unitario.

Altro snodo critico è la documentazione. La gestione delle carte di lavoro deve rispettare criteri di integrità, accessibilità e recuperabilità, anche mediante l’uso di strumenti informatici. Bozza mette in guardia: "L’alterazione non autorizzata o la perdita della documentazione può compromettere l’intero processo di revisione".

Non meno importante è la tracciabilità dell’archivio, anche in funzione degli eventuali controlli da parte delle autorità di vigilanza o del revisore subentrante.


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Il nodo delle responsabilità

L’approccio illustrato non è solo tecnico. L’esperienza concreta mostra che i sindaci-revisori operano spesso in un perimetro grigio tra vigilanza, responsabilità civile e penale, e riconoscimento economico. Se l’attività non viene svolta secondo una metodologia rigorosa, aumenta il rischio personale, tanto quanto quello professionale.

Bozza ha anche ricordato che la fase di preincarico merita attenzione. Prima di accettare l’incarico, il sindaco-revisore deve valutare compatibilità, competenze, reputazione dell’impresa, e possibili fattori di rischio. Solo dopo aver definito tempi, modalità e compensi, si può procedere con una proposta unitaria e una formale accettazione.
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