6 maggio 2021

Trattamento fiscale riserva di rivalutazione

Focus n. 62 - 2021

La recente pubblicazione della norma di comportamento n. 211 dell’Aidc di Milano in merito al trattamento fiscale della riserva di rivalutazione, in sospensione d’imposta, segue l’orientamento di quella dottrina che, all’indomani della diffusione della risposta a interpello n. 316 del 2019, ne aveva criticate le conclusioni poiché, con un’interpretazione non rispondente al contenuto dell’articolo 13 della legge n. 342 del 2000, l’Organo ministeriale presupponeva la tassazione in capo alla società in caso di riduzione della stessa riserva per eliminare un disavanzo da annullamento non imputabile a maggior valore delle attività o ad avviamento. In modo chiaro e sintetico l’Aidc fornisce un’esegesi dell’articolo 13 distinguendo al suo interno le norme di matrice civilistica rispetto a quelle poste a presidio della fiscalità. Oltre allo sviluppo argomentativo proposto dall’Aidc, si scorgono altre ragioni per sostenere le conclusioni dell’intassabilità della riserva in sospensione d’imposta qualora la stessa permanga nell’ambito del patrimonio della società. Solo la distribuzione ai soci, ai sensi del comma 3 dell’articolo 13 della legge n. 342 del 2000, che disciplina il trattamento fiscale della riserva in questione, in caso di mancato affrancamento della stessa, permette d’individuare il fatto generatore dell’imposizione reddituale in capo alla società.
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